Andrea301AG
Ominide
2 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Le consuetudini contra legem, in contrasto con leggi o regolamenti, sono vietate e invalide.
  • Le consuetudini costituzionali integrano le norme scritte e influenzano l'attività degli organi costituzionali.
  • Le prassi, a differenza delle consuetudini, sono regolarità derogabili e non regolano formalmente il diritto.
  • Le convenzioni costituzionali sono simili alle consuetudini, ma derivano dal diritto anglosassone.
  • Le fonti di cognizione rendono conoscibile il diritto e includono pubblicazioni ufficiali come la Gazzetta Ufficiale.

Indice

  1. Consuetudini e norme costituzionali
  2. Prassi e convenzioni costituzionali
  3. Fonti di cognizione e loro valore

Consuetudini e norme costituzionali

Sono vietate, e perciò invalide, le consuetudini contra legem (ossia in contrasto con norme legislative o regolamentari).

Le fonti fatto in materia costituzionale integrano le norme costituzionali scritte, definendo la posizione e regolando l’attività degli organi costituzionali. Si tratta delle consuetudini costituzionali. Queste, «quando siano in armonia con il sistema costituzionale», si impongono a tutte le fonti subordinate, atti normativi primari compresi. Sotto questo profilo, le consuetudini possono costituire parametro di costituzionalità utilizzabile dalla Corte costituzionale (v. ad es. sentt. 129/1981 e 7/1996).

Prassi e convenzioni costituzionali

Diverse dalle consuetudini sono le prassi, espressione di regolarità più che di regole giuridiche vere e proprie (per esempio, la prassi che accompagna la formazione del governo), quindi derogabili in qualsiasi circostanza.

Fra le fonti fatto vengono ricomprese da taluni anche le convenzioni costituzionali, le quali peraltro rappresentano il tentativo di trasposizione nel nostro ordinamento di una categoria del diritto anglosassone (le conventions of the constitution) che ha caratteristiche del tutto simili alle consuetudini costituzionali. Cosa diversa sono invece le norme di correttezza costituzionale, che nel loro insieme costituiscono quello che si potrebbe definire il galateo dei rapporti fra organi costituzionali (e non hanno natura giuridica).

Fonti di cognizione e loro valore

Si definiscono fonti di cognizione quegli atti, non aventi forza normativa (a differenza delle fonti di produzione), che sono volti esclusivamente a rendere conoscibile il diritto oggettivo. In questo senso non si tratta di fonti in senso proprio. Nell’ambito delle fonti di cognizione bisogna poi distinguere fra quelle che hanno valore legale (come la Gazzetta Ufficiale e le altre pubblicazioni ufficiali) e quelle che hanno valore meramente conoscitivo. Fra queste ultime si segnala la banca dati Normattiva, creata per offrire gratuitamente su Internet tutto il complesso delle norme statali vigenti (nel testo originario, in quello vigente al momento della consultazione, in quello vigente in qualsiasi data intermedia).

Domande da interrogazione

  1. Cosa sono le consuetudini contra legem e perché sono vietate?
  2. Le consuetudini contra legem sono pratiche in contrasto con norme legislative o regolamentari e sono vietate e invalide.

  3. Qual è il ruolo delle consuetudini costituzionali nel sistema giuridico?
  4. Le consuetudini costituzionali integrano le norme costituzionali scritte e, se in armonia con il sistema costituzionale, si impongono a tutte le fonti subordinate, inclusi gli atti normativi primari.

  5. Qual è la differenza tra fonti di cognizione e fonti di produzione?
  6. Le fonti di cognizione sono atti che rendono conoscibile il diritto oggettivo senza avere forza normativa, a differenza delle fonti di produzione che creano norme giuridiche.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community