Concetti Chiave
- La giustizia interviene quando una persona subisce un torto per ottenere i diritti garantiti dalla legge.
- In un'azione civile, una controversia tra persone porta un attore a citare in giudizio un convenuto, con il giudice che decide se procedere.
- I casi vengono assegnati ai giudici in base a competenza territoriale, materia e valore della controversia.
- I gradi del giudizio iniziano con un giudice di pace o tribunale, seguiti da corte d'appello e Cassazione per decisioni definitive.
- Il procedimento sommario di cognizione è stato introdotto per abbreviare i tempi dei processi civili.
Il ruolo della giustizia
Ogni volta che una persona viola un diritto a danno di un’altra, quest’ultima subisce un torto e per ottenere ciò che le è garantito dalla legge, può rivolgersi alla giustizia.
Una controversia tra due o più persone è il presupposto necessario per rivolgersi alla magistratura: una parte (attore) cita in giudizio l’altra (convenuto). Il giudice decide se accogliere la domanda e avviare il processo.
La competenza dei giudici:
Un processo viene assegnato a un certo giudice tenendo conto di alcuni elementi:
La competenza per territorio, la materia e il valore
Gradi di giudizio e sentenze
Il giudice di prima istanza può essere il giudice di pace o il tribunale. Se la parte soccombente nel processo di primo grado non è soddisfatta della decisione, può impugnare la sentenza e rivolgersi alla corte d’appello, quindi solo il giudice di prima istanza può farlo.
Contro la sentenza del giudice di appello è possibile ricorrere alla corte di Cassazione. La suprema corte è un giudice di illegittimità.
Una volta percorsi i tre gradi di giudizio la sentenza diventa definitiva.
Al fine di ridurre i tempi della giustizia è stato introdotto il procedimento sommatorio di cognizione, un processo civile abbreviato.