Concetti Chiave
- La Corte costituzionale iniziò a funzionare nel 1956, avviando l'attuazione del testo costituzionale tra il 1956 e il 1968.
- Durante questo periodo, furono approvati i primi statuti regionali e adottati i regolamenti parlamentari.
- Nel 1993, il sistema elettorale passò da proporzionale a maggioritario, con successive modifiche proposte negli anni seguenti.
- La riforma costituzionale del 2001 ridefinì le competenze tra stato e regioni, assegnando competenze legislative esclusive allo stato.
- Il tentativo di riforma costituzionale del governo Renzi, mirato a superare il bicameralismo paritario, fu respinto dal referendum del 2016.
Indice
Attuazione delle disposizioni costituzionali
La maggior parte delle disposizioni costituzionali ha trovato attuazione dopo parecchi anni dalla loro formulazione. La prima fase di attuazione del testo costituzionale ha avuto luogo fra il 1956 e il 1968 grazie all’entrata in funzione della Corte costituzionale (1956).
Durante questo periodo si susseguirono diverse coalizioni governative e vennero approvati i primi statuti delle regioni ad autonomia ordinaria. Contestualmente, furono adottati i regolamenti parlamentari e venne data attuazione alle norme relative all’istituto referendario.
Evoluzione dei sistemi elettorali
Nel 1993 si verificò l’evoluzione dei sistemi elettorali, trasformati da proporzionali a maggioritari a turno unico. Da allora, sono state proposte numerose modifiche della legge elettorale (2005, 2012, 2014 e 2017) senza che ciò abbia semplificato i rapporti sempre più critici fra governo e parlamento.
Nel 2001, una legge costituzionale è intervenuta in materia di autonomia territoriale, modificando nettamente l’assetto esistente fra stato e regioni: al primo vennero riconosciute competenze legislative esclusive; alle seconde furono attribuite competenze concorsuali e residuali.
Riforme costituzionali e tentativi di modifica
Nella XVII legislatura il Presidente della repubblica formava una commissione di esperti che produceva un documento di massima contenente i principi di una riforma costituzionale e della legge elettorale (aprile 2013) sulla cui base il governo Letta nominava (giugno 2013) una commissione incaricata di affrontare il tema del bicameralismo e della forma di governo oltre che quello dei rapporti stato/regioni. Il successivo governo Renzi presentava un disegno di legge di revisione (A.S. n. 1429 – A.C. n. 2613), inteso a rafforzare il ruolo del governo, a modificare in senso centralista l’ordinamento regionale superando il bicameralismo paritario lasciando alla sola camera dei deputati il rapporto fiduciario col governo mentre il senato avrebbe dovuto divenire la camera dei territori. La legge deliberata ai sensi dell’art. 138 cost. veniva respinta dal referendum del 4 novembre 2016.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il ruolo della Corte costituzionale nell'attuazione delle disposizioni costituzionali?
- Come sono evoluti i sistemi elettorali in Italia dal 1993?
- Quali furono gli obiettivi del disegno di legge di revisione presentato dal governo Renzi?
La Corte costituzionale, entrata in funzione nel 1956, ha avuto un ruolo cruciale nella prima fase di attuazione del testo costituzionale, contribuendo all'approvazione dei primi statuti delle regioni ad autonomia ordinaria e all'adozione dei regolamenti parlamentari.
Dal 1993, i sistemi elettorali italiani sono passati da proporzionali a maggioritari a turno unico, con successive proposte di modifica nel 2005, 2012, 2014 e 2017, senza però semplificare i rapporti tra governo e parlamento.
Il disegno di legge di revisione del governo Renzi mirava a rafforzare il ruolo del governo, modificare l'ordinamento regionale in senso centralista, superare il bicameralismo paritario e trasformare il senato nella camera dei territori, ma fu respinto dal referendum del 4 novembre 2016.