Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • La flessibilità del lavoro si divide in quattro tipi: numerica, funzionale, temporale e retributiva, ognuna con specifici adattamenti alle esigenze aziendali.
  • Negli anni novanta, la rigidità del lavoro era considerata un fattore chiave della disoccupazione, sebbene non tutti gli esperti fossero d'accordo su questa visione.
  • Importanti riforme del diritto del lavoro alla fine del XX secolo hanno facilitato la flessibilità, tra cui la legalizzazione del lavoro interinale e la flessibilizzazione degli orari.
  • Il sistema di collocamento pubblico è stato decentralizzato, conferendo alle regioni e province maggiore responsabilità nell'intermediazione della manodopera.
  • Il decreto legislativo 276/2003, noto come legge Biagi, ha introdotto significative riforme per rendere il mercato del lavoro italiano più dinamico e aumentare l'occupazione.

Flessibilità del lavoro

La flessibilità del lavoro può essere di quattro tipi:
1) numerica o quantitativa, quando il personale dell’azienda può essere ridotto in funzione del fabbisogno produttivo;
2) funzionale, quando l'imprenditore può mutare le mansioni dei dipendenti o modificarne il luogo di lavoro;
3) temporale, che attiene alla possibilità di modulare gli orari di lavoro in virtù dei ritmi produttivi;
4) retributiva, che consente oscillazioni dei livelli retributivi standard in base all'andamento dell'azienda.
Alla fine degli anni novanta, il lavoro era ancora caratterizzato da una grande rigidità, che secondo gli esperti era la causa principale della disoccupazione. Secondo altri studiosi, però, non vi era alcuna prova che la rigidità fosse disfunzionale. Ciò diede vita a molti dibattiti che rallentarono ulteriormente lo sviluppo del mercato del lavoro.

Tuttavia, alla fine del XX secolo vennero introdotte numerose innovazioni nel diritto del lavoro: le più importanti furono la riscrittura della disciplina sui licenziamenti collettivi, la legalizzazione del lavoro interinale o temporaneo (legge Treu) e la flessibilizzazione dell’orario di lavoro. Venne anche abolito il sistema del collocamento pubblico tramite il decentramento a regioni e province del mercato di intermediazione della manodopera. Queste misure hanno contribuito ad accrescere la flessibilità del lavoro, facendo diminuire di molto il tasso di disoccupazione.
Nel 2001, il governo Berlusconi presentò il cosiddetto «libro bianco sul mercato del lavoro», il cui obiettivo principale era incrementare il tasso di occupazione, tramite misure volte a rendere più dinamico tale mercato. Quest’ultimo è stato riformato tramite un importantissimo decreto legislativo: il d.lgs. 276/2003, dedicato al docente Marco Biagi, assassinato nel 2002 nel centro storico di Bologna.

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