Andrea301AG
Ominide
2 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • In Europa, la maggior parte degli stati adotta forme di collaborazione tra i titolari del potere politico, con solo Cipro e Turchia che seguono un modello presidenziale.
  • In 17 dei 33 paesi europei, il governo coesiste con un presidente eletto direttamente, ma solo in Francia il presidente ha un ruolo predominante nell'indirizzo politico.
  • Il governo parlamentare richiede una maggioranza parlamentare per sostenere l'esecutivo, altrimenti non può funzionare efficacemente.
  • La crescente frammentazione sociale e politica rende difficile formare maggioranze parlamentari efficienti, influenzando la stabilità politica.
  • Nei regimi parlamentari, la frammentazione e la rigidità dei rapporti tra gruppi parlamentari complicano il dialogo e il compromesso, aggravando la situazione politica.

Equilibrio fra i titolari del potere politico in Europa

La maggior parte degli stati europei pone in essere forme di stretta collaborazione fra i titolari del potere politico. Dei 33 Paesi che formano l’Europa, solo due hanno adottato forme di governo presidenziali: Cipro e Turchia.È vero che in 17 di questi 33 paesi il governo coesiste con un presidente eletto direttamente dal corpo elettorale (e che, degli altri 16, sette sono monarchie); tuttavia in uno solo, la Francia, il titolare dell’indirizzo politico è il presidente.

Ma anche in Francia il governo non può restare in carica se c’è una maggioranza determinata a sfiduciarlo (quello che definiamo semipresidenziale è, in altre parole, un regime parlamentare a preminenza presidenziale).
Se il governo parlamentare impone, quale necessario requisito, l’aggregarsi in parlamento di una maggioranza disposta a sostenere l’esecutivo (anche solo mediante astensioni), si comprende perché, se così non è, esso semplicemente non può funzionare: infatti, rapporto fiduciario e scioglimento del parlamento sono complementari.
Il guaio è che l’aggregarsi di maggioranze parlamentari efficienti risulta oggi sempre più difficile. La causa di fondo sta nella trasformazione della società. Questa tende a frammentarsi, mentre va mutando il modo di concepire il rapporto fra cittadino e politica; nascono forme diverse di aggregazione; scompare il partito politico di massa (secondo il modello affermatosi nel XX secolo); e, anche senza considerare forme di manipolazione recentemente venute alla luce, rafforzate dalla comunicazione attraverso la rete e i social media, la frammentazione della società entra nelle istituzioni rappresentative e aggrava fenomeni che avevano da lungo tempo caratterizzato solo alcuni ordinamenti (come quello italiano). I parlamenti risultano così non solo divisi fra un crescente numero di gruppi, ma al loro interno i rapporti fra questi gruppi si fanno più rigidi, con una minore disponibilità all’incontro, al dialogo e al compromesso fra diversi (si parla infatti di adversarial politics).
In quegli ordinamenti nei quali non si governa attraverso il parlamento (tipicamente nei regimi presidenziali), ciò comporta difficoltà nell’attività legislativa, ma non ha impatto immediato sull’esercizio della funzione di governo. Diverso è il caso dei regimi parlamentari.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le forme di governo adottate dai paesi europei?
  2. Dei 33 paesi europei, solo Cipro e Turchia hanno adottato forme di governo presidenziali, mentre la maggior parte adotta un sistema parlamentare o semipresidenziale, come in Francia.

  3. Qual è la sfida principale per i governi parlamentari in Europa?
  4. La sfida principale è l'aggregarsi di maggioranze parlamentari efficienti, reso difficile dalla frammentazione della società e dalla trasformazione del rapporto tra cittadino e politica.

  5. Come influisce la frammentazione sociale sui parlamenti europei?
  6. La frammentazione sociale porta a parlamenti divisi in un numero crescente di gruppi, con rapporti interni più rigidi e una minore disponibilità al dialogo e al compromesso.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community