Concetti Chiave
- Nei contratti corrispettivi, l'equilibrio tra le prestazioni è soggettivo e non vincolato a criteri oggettivi, permettendo condizioni favorevoli o sfavorevoli tra le parti.
- La forza contrattuale differente tra le parti può causare uno squilibrio oggettivo, correggibile da fonti di integrazione contrattuale, come la determinazione autoritativa del prezzo.
- Nei contratti tra professionista e consumatore, clausole che causano squilibrio significativo sono considerate vessatorie, rendendo il contratto nullo.
- L'arresto prevede una pena da 5 giorni a tre anni, con obbligo di lavoro e isolamento notturno, mentre il condannato può svolgere lavori alternativi.
- L'interdizione dai pubblici uffici, una sanzione importante nel sistema penale italiano, priva di diritti politici e incarichi pubblici, e può essere temporanea o perpetua.
Indice
Equilibrio nei contratti corrispettivi
Nei contratti corrispettivi, fra le prestazioni si instaura un equilibrio soggettivo. Nulla impone di realizzare lo scambio secondo criteri di equilibrio oggettivo fra le obbligazioni delle parti. Infatti, l’autonomia contrattuale consente di contrattare a condizioni a sé sfavorevoli e favorevoli alla controparte; nemmeno il giudice può sindacare l’equivalenza delle prestazioni.
Il giusto prezzo è il prezzo di mercato determinato nelle libere contrattazioni. Ma in alcuni casi lo squilibrio oggettivo è frutto della differente forza contrattuale delle parti: il contraente più debole subisce le condizioni imposte dal contraente più forte; per sanare la situazione possono intervenire specifiche fonti di integrazione del contratto, come la determinazione autoritativa del prezzo.
Squilibrio nei contratti di consumo
Nei contratti fra professionista e consumatore, le clausole che determinano un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto a carico del consumatore, sono clausole vessatorie e, in quanto tali, rendono il contratto nullo.
Lo squilibrio generato dalla clausola vessatoria è frutto della violazione del canone di buona fede da parte del professionista (contraente forte). Di solito, il contraente forte è il professionista, mentre quello debole è il consumatore: lo squilibrio è dato dal differente potere contrattuale di questi due soggetti.
Pena dell'arresto e lavoro obbligatorio
La pena dell’arresto si estende da 5 giorni a tre anni ed è scontata in uno degli stabilimenti a ciò destinati o in sezioni speciali degli stabilimenti di reclusione, con l’obbligo del lavoro e con l’isolamento notturno.
Il condannato all’arresto può essere addetto a lavori anche diversi da quelli organizzati nello stabilimento, avuto riguardo alle sue attitudini e alle sue precedenti occupazioni.
Interdizione dai pubblici uffici
Pene accessorie previste per i delitti
1) Interdizione dai pubblici uffici
È la più importante sanzione interdittiva fra quelle contemplate dal sistema penale italiano.
L’interdizione dai pubblici uffici priva il condannato del diritto di elettorato attivo e passivo e di ogni altro diritto politico, di ogni pubblico ufficio e di ogni incarico, non obbligatorio, di pubblico servizio, di gradi e dignità accademiche, titoli, decorazioni e, in genere, di diritti onorifici.
L’interdizione può essere temporanea ovvero perpetua:
- interdizione perpetua → consegue alla condanna all’ergastolo o alla reclusione per un tempo non inferiore a 5 anni, nonché alla dichiarazione di abitualità o professionalità nel delitto;
- interdizione temporanea → ha una durata non inferiore a un anno né superiore a cinque. L’interdizione per la durata di anni 5 consegue alla condanna alla reclusione per un tempo non inferiore a 3 anni.
Domande da interrogazione
- Qual è l'equilibrio fra le prestazioni nei contratti corrispettivi?
- Cosa succede in caso di squilibrio oggettivo nei contratti?
- Quali sono le conseguenze delle clausole vessatorie nei contratti tra professionista e consumatore?
- Quali sono le pene accessorie previste per i delitti in Italia?
Nei contratti corrispettivi, si instaura un equilibrio soggettivo fra le prestazioni, senza obbligo di equilibrio oggettivo. L'autonomia contrattuale permette condizioni sfavorevoli per una parte e favorevoli per l'altra.
Lo squilibrio oggettivo può derivare dalla differente forza contrattuale delle parti. In tali casi, possono intervenire fonti di integrazione del contratto, come la determinazione autoritativa del prezzo.
Le clausole che causano uno squilibrio significativo a carico del consumatore sono considerate vessatorie e rendono il contratto nullo, violando il canone di buona fede.
Una delle pene accessorie è l'interdizione dai pubblici uffici, che priva il condannato di diritti politici e incarichi pubblici. Può essere temporanea o perpetua, a seconda della gravità del reato.