Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Le elezioni del 4 marzo 2018 hanno creato un panorama politico diviso in tre poli, rendendo difficile la formazione di una maggioranza.
  • Il Presidente Sergio Mattarella ha tentato per quasi tre mesi di facilitare un accordo tra le forze politiche, culminando nel governo Conte sostenuto da M5S e Lega.
  • Mattarella ha proposto un governo "neutrale" se i partiti non fossero riusciti a superare lo stallo politico.
  • Conte ha rinunciato al mandato di formare il governo dopo il rifiuto di Mattarella di nominare Paolo Savona come ministro dell'economia.
  • Dopo la rinuncia di Conte, Carlo Cottarelli è stato incaricato di formare un governo elettorale come unica opzione possibile.

Elezioni parlamentari del 4 marzo 2018

Le elezioni del 4 marzo 2018 hanno epsresso un assetto politico fondato su tre poli, ciascuno difficilmente suscettibile di allearsi con uno degli altri per giungere a una maggioranza.
Ciò ha costretto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a ricorrere a molteplici tentativi, protrattisi per quasi tre mesi, volti a far maturare un avvicinamento fra almeno una parte delle forze parlamentari: questo processo sarebbe sfociato nel governo Conte, sostenuto dal Movimento 5 stelle e dalla Lega.

Due sono stati i passaggi che hanno visto più esposta la figura del capo dello Stato: prima (7 maggio), con l’invito ai partiti, nel caso in cui non fossero stati in grado di sbloccare lo stallo, a consentire la nascita di un governo definito «neutrale» destinato comunque a durare pochi mesi; poi (27 maggio), dopo l’accordo infine maturato fra M5s e Lega e l’incarico di presidente del Consiglio affidato a Giuseppe Conte, con il rifiuto di accettare la proposta di nomina a ministro dell’economia di Paolo Savona, un accademico visto come favorevole a una uscita dell’Italia dall’euro, perché il presidente della Repubblica – affermava Mattarella – «svolge un ruolo di garanzia che non ha mai subito né può subire imposizioni».
A causa dell’indisponibilità a proporre un diverso nome per il ministero dell’economia, Conte rinunciava al mandato di formare il governo.

A questa rinuncia seguiva l’incarico a un tecnico scelto dal capo dello Stato (Carlo Cottarelli, già commissario per la revisione della spesa pubblica), il cui unico sbocco sembrava però essere un governo elettorale.

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