Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • I governi di unità nazionale riuniscono tutti i partiti per affrontare situazioni di pericolo o crisi istituzionale.
  • Questi governi operano in un regime che spesso sospende alcune disposizioni costituzionali, limitando le garanzie per le minoranze politiche.
  • In assenza di pericoli, ma con impossibilità di formare una maggioranza, si possono creare grandi coalizioni, frequenti in sistemi bipartitici.
  • In Italia, coalizioni fra grandi partiti sono state formate durante crisi economico-finanziarie, come il governo Monti nel 2011 e il governo Letta nel 2013.
  • La formula è stata adottata anche nella XVIII legislatura con il governo Conte, formato da 5 Stelle e Lega Nord.

Deroghe temporanee ai principi della forma di governo

Negli stati di derivazione liberale i rapporti fra le forze politiche possono dar vita a coalizioni di governo cui partecipano tutti i partiti (governo di unità nazionale). Quest’ipotesi ricorre nelle situazioni di pericolo per le istituzioni o in fasi particolarmente critiche della vita politica di un ordinamento, come ad esempio l’adozione della costituzione o un’importante revisione del testo costituzionale.
Solitamente i governi di unità nazionale si inseriscono in un regime derogatorio al normale funzionamento della Costituzione.

Le situazioni di crisi in cui essi sono istituiti, infatti, comportano quasi sempre la sospensione di molte disposizioni costituzionali, tra cui quelle relative alle garanzie giuridiche nei confronti delle minoranze politiche.
I governi di unità nazionale comprendono tutti i partiti perché essi sono accomunati da un unico obiettivo: difendere le istituzioni politiche.
Quando non sussiste una situazione di pericolo ma è comunque impossibile formare la maggioranza parlamentare, l’ordinamento può dar vita a una grande coalizione. L’espressione è stata soprattutto con riferimento a quegli ordinamenti in cui vi sono due partiti predominanti (come gli USA), nessuno dei quali è tuttavia in grado di assicurare la maggioranza per la formazione di un nuovo governo.

In Italia nella XVII legislatura la formula della coalizione fra grandi partiti, altrimenti in un rapporto di netta contrapposizione, è stata giustificata da ragioni di grave crisi economico-finanziaria il 9 novembre 2011 con la formazione del gabinetto Monti e quindi il 28 aprile 2013 con la formazione del “governo di larghe intese” presieduto da Letta fra il più rilevante partito della sinistra e la sua controparte di destra. In tali casi dopo le dimissioni del governo Berlusconi del novembre 2011 e dopo le elezioni del 24/25 febbraio 2013 non era scaturita la pratica possibilità di formare il governo da parte di una coalizione guidata da uno di tali partiti. E ciò in particolare, dopo le elezioni della primavera 2013, anche a causa dell’apparire sulla scena politica di un terzo partito populista di consistenza parlamentare rilevante e non coalizzabile con nessuno dei due partiti della poi formata coalizione. La grande coalizione si è replicata nella XVIII legislatura col governo Conte formato da 5 Stelle e Lega Nord.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le circostanze che portano alla formazione di un governo di unità nazionale?
  2. I governi di unità nazionale si formano in situazioni di pericolo per le istituzioni o in fasi critiche della vita politica, come l'adozione o la revisione della costituzione, e comportano la sospensione di alcune disposizioni costituzionali.

  3. Qual è la differenza tra un governo di unità nazionale e una grande coalizione?
  4. Un governo di unità nazionale include tutti i partiti per difendere le istituzioni politiche in situazioni di crisi, mentre una grande coalizione si forma quando non è possibile creare una maggioranza parlamentare, anche in assenza di pericolo imminente.

  5. Quali esempi di grandi coalizioni sono stati formati in Italia?
  6. In Italia, esempi di grandi coalizioni includono il governo Monti nel 2011 e il governo Letta nel 2013, formati per affrontare crisi economico-finanziarie, e il governo Conte nella XVIII legislatura, composto da 5 Stelle e Lega Nord.

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