Concetti Chiave
- La defettibilità, traduzione italiana di "defeasibility", descrive norme giuridiche soggette a eccezioni implicite non previste dall'ordinamento.
- Introdotto da Herbert Hart nel 1949, il termine evidenzia la superabilità di diritti e doveri, applicabile anche al ragionamento ordinario.
- Il concetto antico di defettibilità risale ad Aristotele, che notava come le generalizzazioni possano essere smentite sia in campo descrittivo che normativo.
- La defettibilità implica che le norme generali e astratte non siano universalmente applicabili, conducendo a eccezioni basate sul contesto concreto.
- Critica del principio di monotonia: aggiungendo nuove premesse, una conclusione derivata da premesse originali può non essere più valida.
Caratteristica che talvolta viene associata alle norme giuridiche.
Defettibilità è la traduzione italiana del termine defeasibility, ovvero defettibilità. In inglese è solo un termine del lessico giuridico, invece in italiano è un termine artificiale introdotto dalla teoria del diritto per spiegare determinate situazioni, quando una norma è soggetta a eccezioni implicite, non previste da altre norme dell'ordinamento.
Indice
Origini e sviluppo del concetto
Il termine appare nell'era moderna nella trattazione teorico giuridico moderna nel 1949 nel saggio di Herbert Hart, nello scritto "Ascription of responsibility and rights", e riprende il termine per denotare dei concetti che si trovano negli enunciati che scrivono posizioni di responsabilità o di diritto soggettivo, volendo sottolineare la superabilità di queste ascrizioni. Diritti/doveri/poteri che sono superabili, vuole sottolineare la superabilità di queste ascrizioni.
Applicazioni nel ragionamento ordinario
Questi concetti denotano situazioni giuridiche soggettive superabili, ribaltabili, questo termine riappare successivamente nello studio del ragionamento ordinario, attorno agli anni 70-80-90, gli studiosi di logica del ragionamento cominciano a notare che le premesse che utilizziamo nel ragionamento di tutti i giorni sono superabili. Noi basiamo i nostri ragionamenti non su enunciati universali ma su generalizzazioni, me generalizzando corriamo il rischio di includere dei casi che in realtà non sarebbero inclusi.
Esempio l'acqua bolle a 100 gradi. Se cambio le condizioni esterne questo non è vero.
La defettibilità è la possibilità di sostenere che la conclusione a cui si perviene a partire da una certa premessa costituita da una generalizzazione, non vale per quel caso.
Aristotele e le generalizzazioni
Si riprende il concetto di defettibilità in un'epoca più antica, appare il concetto NON il termine, in Aristotele, in cui dice che il nostro ragionamento ordinario si basa su generalizzazioni, su premesse che possono essere smentite in alcuni casi che non rientrano nella generalizzazione. Aristotele vede il problema sia in campo descrittivo che normativo.
Nota che le premesse costituite da generalizzazioni possono essere smentite in entrambi i casi.
Critica e sviluppo moderno
Aristotele parla delle norme generali ed astratte, soggette ad eccezioni implicite, perché il legislatore non si sottare necessariamente ai principi di giustizia del caso concreto e tali principi di giustizia del caso concreto possono condurre a smentire la norma generale e astratta, trovando un caso in cui la norma non si debba applicare. Questa tesi è stata ripresa nel 1930 da David Ross, teorico della morale, che criticando Kant riprende questa tesi.
Anche le norme generali e astratte sono soggette ad eccezioni, non valgono per tutti i casi. Noi ragioniamo per generalizzazioni che sono soggette a generalizzazione implicite che diamo per scontato quando parliamo.
Principio di monotonia e defettibilità
Questo aspetto delle premesse di sostituire da generalizzazioni, ha richiesto ai teorici del ragionamento di capire in che cosa consistesse dal punto di vista della ricostruzione del ragionamento questo aspetto di defettibilità. È stato sostenuto che questo aspetto fosse costituito dal rigetto del principio della monotonia, "dato un insieme di premesse che conducono a una determinata conclusione se noi aggreghiamo nuove premesse, cioè formiamo un super insieme, un sovra insieme, possiamo continuare a derivare la conclusione che potevamo derivare dall'insieme originario".
Aggiungo informazioni ovvero nuove premesse e continuo a derivare la stessa conclusione.
Si può applicare anche in ambito normativo. La condizione che si trova in un certo enunciato è sufficiente per l'applicazione di quell'enunciato. Se scaldo l'acqua a 100 gradi allora l'acqua bolle, ho determinato a condizione per applicare quell'enunciato. Con la defettibilità si dice che il principio di monotonia non vale, se aggiungiamo premesse la conclusione non si può più derivare.
Domande da interrogazione
- Che cos'è la defettibilità nel contesto giuridico?
- Qual è l'origine del termine "defettibilità"?
- Come si applica il concetto di defettibilità nel ragionamento ordinario?
- Qual è il legame tra defettibilità e il principio di monotonia?
- Come Aristotele ha contribuito al concetto di defettibilità?
La defettibilità è la caratteristica di alcune norme giuridiche di essere soggette a eccezioni implicite, non previste da altre norme dell'ordinamento, rendendo superabili diritti, doveri o poteri.
Il termine "defettibilità" è stato introdotto nella teoria del diritto moderna nel 1949 da Herbert Hart nel suo saggio "Ascription of responsibility and rights".
Nel ragionamento ordinario, la defettibilità si manifesta quando le premesse basate su generalizzazioni possono essere smentite da casi specifici che non rientrano nella generalizzazione.
La defettibilità implica il rigetto del principio di monotonia, secondo cui l'aggiunta di nuove premesse non dovrebbe cambiare la conclusione derivata da un insieme di premesse originario.
Aristotele ha osservato che il ragionamento ordinario si basa su generalizzazioni che possono essere smentite, sia in campo descrittivo che normativo, e che le norme generali sono soggette a eccezioni implicite.