Concetti Chiave
- L'imprenditore viene definito come chi esercita un'attività economica organizzata per produrre o scambiare beni o servizi, secondo il Codice Civile italiano.
- L'imprenditore agricolo si dedica a coltivazione, selvicoltura e allevamento, con attività connesse che manipolano e valorizzano i prodotti agricoli.
- L'imprenditore commerciale copre attività industriali, intermediazioni, trasporti, bancarie e assicurative, con obblighi di registrazione e contabilità.
- Il piccolo imprenditore include artigiani e coltivatori diretti, caratterizzati da un'attività condotta prevalentemente dal titolare e limitato numero di dipendenti.
- L'impresa famigliare è regolata da diritti di partecipazione dei familiari, ma resta un'impresa individuale con il titolare responsabile verso i creditori.
Colui che esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o scambio di beni o sevizi.
Questo secondo l’articolo 2082 del Codice Civile.
Nell'epoca feudale l’economia era chiusa.
In epoca comunale nasce il mercante,che è colui che compra e vende cercando di ottenere un profitto.
Nel 800 in Italia avviene la rivoluzione industriale,che era avvenuta nel restante dell’Europa già nel 700.
Si può compiere una distinzione tra industriale e mercante:
- l’industriale (imprenditore) produce un bene o servizio;
- i mercante vende solamente un prodotto.
Esaminando la parole imprenditore si possono trovare delle parole chiavi che lo rappresentano:
- la professionalità che è intesa come abitualità nel lavoro,non come continuità;
- l’attività economia che è tutto ciò che fa muovere l’economia e che aumenta l’utilità di un bene;
- l’organizzazione del imprenditore che è un’organizzazione in cui si mettono i fattori della produzione assieme per avere il migliore risultato.
I fattori sono: natura,lavoro,capitale
- produzione o scambio di beni o servizi è necessario che la produzione o lo scambio siano destinati al mercato,cioè alla realizzazione dei bisogni altrui.
L’imprenditore agricolo
L’imprenditore agricolo è colui che esercita un’attività diretta alla coltivazione del fondo,alla selvicoltura,all’allevamento di animale e attività connesse.
Bisogna compiere una distinzione tra le attività agricole essenziale e quelle per connessione cioè legate tra loro.
Le attività essenziali agricole sono:
- la coltivazione del fondo: l’operazione che serve per ottenere i frutti dalla terra;
- la selvicoltura: la coltivazione dei boschi diretta alla produzione del legname;
- l’allevamento di animali: comprende tutti gli animali come api,conigli,galli,bovini,suini,equini etc..;
Sono considerate attività agricole per connessione le attività,esercitate dal medesimo imprenditore agricolo,dirette alla manipolazione,conservazione,trasformazione,commercializzazione e valorizzazione dei prodotti ottenuti con le attività agricole principali.
Sono presenti dei vantaggi che riguardano l’imprenditore agricolo e sono:
1 il non essere sottoposto al fallimento;
2 non è tenuto alla registrazione nel pubblico registro delle imprese;
3 non è obbligato a tenere un registro contabile.
L’imprenditore agricolo è una figura meno burocratica.
Sono presenti dei rischi che riguardano l’ambiente e il punto di vista tecnico.
L’imprenditore commerciale
L’imprenditore commerciale è colui che svolge una delle seguenti attività:
- attività industriale che è l’insieme di attività necessarie per produrre determinati beni o servizi;
- attività intermediaria che corrisponde al vecchio mercante che non produce nulla,ma prende un prodotto e lo vende;
- trasporto di persone, beni attraverso via aeree,acqua e terra;
- attività bancaria (azione che compie la banca) si sostanzia nell’intermediazione del credito,in quanto le banche attraverso operazioni passive ( deposito in conto corrente) si procura i mezzi monetari che poi concedono in prestito alle imprese,attraverso operazioni attive,come i mutui,alimentando i sistema economico.
- attività assicurativa quando l’assicuratore dopo essere stato pagato garantisce l’assicurato contro il verificarsi di danni futuri;
- attività ausiliare che comprende tutte le attività di supporto a quelle elencate precedentemente.
Ci sono degli obblighi che hanno gli imprenditori commerciali:
- l’iscrizione al pubblico registro ( l’insieme è detto statuto dell’imprenditore commerciale) l’insieme delle informazioni relative all’impresa che consente a tutti di venire a conoscenza delle principali notizie imprenditoriali.
Tutto ciò che è scritto nel registro è opponibili ai terzi.
Invece gli atti non scritto sono detti ignori e si parla di presunzione relativa cioè ammette la prova contraria.
- La tenuta delle scritture contabili è l’obbligo giuridico che sfocia in quello sfocia in quello fiscale.
Consiste nella tenuta di un libro giornale in cui è scritto cosa vende ogni giorno.
Nella tenuta del libro degli inventori in cui sono scritte le entrate,le uscite,le vendite,che sono elementi che servono per redigere il bilancio.
- La soggezione al fallimento è una proceduta a cui vengono sottoposti gli imprenditori che non sono in grado di pagare i debiti.
Il piccolo imprenditore
Il piccolo imprenditore è l’artigiano ,il piccolo commerciante e colui che esercita un’attività professionale organizzata con il proprio lavoro e dei componenti della famiglia.
Si parla di :
- Coltivatore diretto (agricoltore,colui che lavora con pochi dipendenti) è un “solo” imprenditore;
- Artigiani che vengono definiti tali se possiedono determinati requisiti che sono:
lo scopo dell’attività
il titolare deve condurre personalmente l’impresa,che deve risultare prevalente rispetto a quello dei dipendenti e capitali
il numero dei dipendenti ha un limite,infatti c’è un numero che va rispettato e grazie a questo si ha una agevolazione fiscale.
I piccoli imprenditori sono i negozianti,ambulanti cioè coloro che prestano il proprio lavoro nell’impresa,lavoro che risulta prevalente su quello dei dipendenti e capitale.
L’impresa famigliare
L’impresa famigliare disciplinata dall’articolo 230 bis del Codice Civile.
La sua collocazione è nell’ambito del diritto di famiglia,anziché in quella dell’impresa.
L’impresa famigliare ha una tutela giuridica.
L’articolo 230 bis ha la funzione di riconoscere determinati diritti,detti di partecipazione,ai famigliari che offrono la loro collaborazione al titolare.
Questi diritti sono:
- Diritto di mantenimento secondo la condizione patrimoniale della famiglia;
- Diritto di partecipazione agli utili dell’impresa,in proporzione alla qualità e quantità del lavoro;
- Diritto su una quota dei beni acquisiti con gli utili,sempre in proporzione al lavoro;
- Diritto su una quota degli incrementi aziendali.
Questi diritti sono intrasferibili cioè non sono cedibili ai terzi,ma solo ad altri famigliari.
L’articolo 230 bis afferma che “si considera come famiglia il coniuge,i parenti entro il terzo grado,gli affini entro il secondo”.
La parentela è il rapporto che unisce due o più persone per vincoli di sangue,mentre l’affinità è il vincolo tra una persona e i parenti del coniuge,come suocera o nuora.
Dal punto di vista della gestione dell’impresa,le decisioni sull'impiego degli utili,sulla gestione straordinaria e la cessazione dell’impresa vengono prese secondo il principio della maggioranza.
La gestione e il potere diretto appartengono esclusivamente al titolare,è l’unico tenuto a rispondere di fronte ai creditori.
I collaboratori,che sono i famigliari non subiscono il fallimento e non rischiano il proprio patrimonio e non acquisiscono la qualifica di imprenditori.
Ciò fa capire che l’impresa famigliare si configura come impresa individuale e costituisce una piccola impresa nell'ipotesi in cui il lavoro dal titolare e dei suoi famigliari prevalga sul capitale e sul lavoro altrui.
Domande da interrogazione
- Qual è la definizione di imprenditore secondo il Codice Civile?
- Quali sono le differenze tra un imprenditore agricolo e un imprenditore commerciale?
- Quali vantaggi ha l'imprenditore agricolo rispetto a quello commerciale?
- Quali obblighi deve rispettare un imprenditore commerciale?
- Quali diritti hanno i familiari nell'impresa famigliare secondo l'articolo 230 bis del Codice Civile?
L'imprenditore è colui che esercita professionalmente un'attività economica organizzata per la produzione o scambio di beni o servizi, come definito dall'articolo 2082 del Codice Civile.
L'imprenditore agricolo si occupa di attività legate alla coltivazione, selvicoltura e allevamento, mentre l'imprenditore commerciale svolge attività industriali, intermediarie, di trasporto, bancarie, assicurative e ausiliarie.
L'imprenditore agricolo non è soggetto al fallimento, non deve registrarsi nel pubblico registro delle imprese e non è obbligato a tenere un registro contabile, rendendolo una figura meno burocratica.
Un imprenditore commerciale deve iscriversi al pubblico registro, tenere scritture contabili e può essere soggetto a fallimento se non è in grado di pagare i debiti.
I familiari hanno diritto al mantenimento, alla partecipazione agli utili, a una quota dei beni acquisiti con gli utili e a una quota degli incrementi aziendali, ma questi diritti non sono trasferibili a terzi.