Concetti Chiave
- Le forme di governo si distinguono in base ai diversi modi di attribuire ed esercitare il potere statale.
- La distinzione tra democrazie dirette e rappresentative è uno dei criteri più antichi per classificare le forme di governo.
- Forme pure concentrano il potere in un unico soggetto, mentre forme miste distribuiscono il potere tra più enti o istituzioni.
- La suddivisione dei poteri può essere rigida o flessibile; le repubbliche parlamentari sono un esempio di flessibilità.
- La separazione rigida dei poteri è considerata teorica, poiché l'esecutivo e il legislativo inevitabilmente si influenzano.
Criteri di distinzione delle forme di governo
La forma di governo raffigura la modalità di esercizio del potere statale: la classificazione delle forme di governo, dunque, si basa sui diversi modi di attribuire ed esercitare tali poteri. La pluralità delle forme di governo è una realtà che si è sviluppata soprattutto negli ordinamenti che accettano la separazione dei tre poteri classici )esecutivo, legislativo e giudiziario).
I criteri di classificazione delle forme di governo possono essere di vario genere: il più antico è quello inerente la distinzione fra democrazie dirette e democrazie rappresentative. Tale distinzione è stato inizialmente utilizzata al fine di differenziare le forme di governo in base alle modalità decisionali del popolo (demos).
Al suddetto criterio se ne sono aggiunti altri che distinguono fra forme pure e forme miste: sono pure le forme di governo in cui il potere è accentrato nelle mani di un unico soggetto o di un’unica istituzione; al contrario, nelle forme miste il potere è detenuto da diversi enti, soggetti o istituzioni.
Le due dicotomie sono state superate in seguito allo sviluppo delle prime forme di stato liberal-democratiche, le quali sono per lo più rappresentative e miste.
Un ulteriore principio di classificazione riguarda la suddivisione rigida o flessibile dei poteri statali. Tale criterio si affermò in seguito all’accoglimento e alla codificazione, nei diversi ordinamenti, del principio separatistico dei poteri. Un esempio di forma di governo flessibile è costituita dalle repubbliche parlamentari. Vengono invece definite «forme di governo a separazione rigida» quelle in cui l’esecutivo e il legislativo presentano una vita parallela e, di conseguenza, non ammettono la possibilità di condizionarsi a vicenda.
oggi si ritiene tuttavia che forme di governo meramente rigide non possano esistere: la rigidità totale della separazione fra esecutivo e legislativo non può esistere perché è impossibile che, all’interno di un ordinamento state, essi non si condizionino reciprocamente. Il principio della rigidità, dunque, non trova un’applicazione pratica perché costituisce una mera formulazione teorica.
Domande da interrogazione
- Qual è il criterio più antico per classificare le forme di governo?
- Cosa caratterizza le forme di governo pure rispetto a quelle miste?
- Perché si ritiene che le forme di governo a separazione rigida non possano esistere?
Il criterio più antico per classificare le forme di governo è la distinzione fra democrazie dirette e democrazie rappresentative, basata sulle modalità decisionali del popolo.
Le forme di governo pure sono caratterizzate dall'accentramento del potere in un unico soggetto o istituzione, mentre nelle forme miste il potere è detenuto da diversi enti, soggetti o istituzioni.
Si ritiene che le forme di governo a separazione rigida non possano esistere perché è impossibile che l'esecutivo e il legislativo non si condizionino reciprocamente all'interno di un ordinamento statale, rendendo la rigidità totale una formulazione teorica.