Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Le costituzioni possono essere classificate come democratiche o autocratiche, basate su titolarità, uso e finalità del potere.
  • La titolarità del potere e le modalità d'uso sono cruciali per determinare la natura di un ordinamento statale.
  • Regimi come quello fascista italiano si definiscono per l'uso del potere attraverso consenso guidato o imposizione, piuttosto che per cambiamenti costituzionali formali.
  • In alcuni stati post sovietici, governi autoritari operano sotto la facciata di costituzioni liberali.
  • Regimi ibridi, come quelli dell'America centrale, combinano elementi democratici e autoritari, spesso utilizzando principi liberali per sostenere strutture di governo autoritarie.

Costituzioni democratiche e autocratiche

Sulla base del modello kelseniano, gli studiosi hanno individuato due diverse forme di costituzione: una democratica, l’altra autocratica. Questa bipartizione tiene conto di tre diversi elementi:
- la titolarità del potere all’interno dello stato;
- le modalità d’uso del potere;
- le finalità del potere utilizzato.
In particolare, i criteri relativi alla titolarità del potere politico e alle modalità d’uso dello stesso assumono una rilevanza determinante al fine della qualificazione di un ordinamento.

Talvolta, le forme di governo presentano criteri solo parzialmente riconducibili a una forma di stato predefinita: lo stato fascista, ad esempio, non può essere propriamente definito uno stato autoritario perché si fondava su una scelta ideologica assestante e prevedeva l’uso del potere tramite forme guidate di consenso o forme di imposizione che limitavano ampiamente i diritti.
Molto spesso, le soluzioni autoritarie non conducono alla adozione di apposite scelte formali e costituzionali: esse si affermano in seguito alla sospensione di costituzioni fondati sui principi dello stato liberale.

Ciò è accaduto, ad esempio, proprio in Italia, dove il regime fascista si è posto come deroga momentanea dello statuto Albertino, senza di fatto disporne l’abrogazione e, tantomeno, senza dichiararne l’invalidità. Lo stesso è accaduto di recente nei paesi post sovietici, che formalmente hanno aderito al modello di stato liberale ma che, in realtà, sono governati da regimi di impronta autoritaria.
Altri regimi, invece, sono definiti «ibridi» perché presentano caratteristiche sia democratiche sia autoritarie: questo è il caso dei Paesi dell’America centrale. Spesso, in tali regimi i fondamenti liberali sono adoperati in funzione della tutela di un modello di governo autoritario.

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