Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Nella seconda metà del XX secolo, la politica italiana ha visto emergere una competizione bipolare, nonostante le resistenze interne alle coalizioni.
  • Il ruolo del presidente del Consiglio si è rafforzato grazie a confronti con altri sistemi, leggi specifiche e il suo ruolo in Europa.
  • L'accentuarsi della personalizzazione delle campagne elettorali ha visto l'inclusione dei nomi dei candidati nei simboli delle coalizioni.
  • Silvio Berlusconi ha guidato per tre volte coalizioni vincenti, consolidando il modello di leadership personale nel panorama politico.
  • L'Italia si è orientata verso governi di legislatura monocratici, sostenuti da coalizioni formate e legittimate attraverso il voto.

Bipolarismo politico nella seconda metà del XX secolo

Durante la seconda metà del XX secolo, la logica della competizione politica è diventata decisamente bipolare, sia pure fra resistenze mai del tutto superate (a causa della logica competitiva all’interno delle stesse coalizioni, fra forze politiche alla ricerca di quella «visibilità» di cui nessuna riesce a fare a meno).
Una somma di ulteriori fattori hanno concorso nel contempo a rafforzare la figura del presidente del Consiglio come mai era avvenuto prima: il costante raffronto con gli altri ordinamenti simili al nostro; l’esigenza di dare all’azione di governo la necessaria continuità e stabilità d’indirizzo; la legislazione sulla presidenza del Consiglio (la l.

400/1988); il ruolo cruciale del presidente del Consiglio in sede europea; l’accentuarsi della personalizzazione delle campagne elettorali, culminata prima con l’inserimento dei nomi dei candidati a presidente del Consiglio nei simboli delle coalizioni sulle schede (Berlusconi-Rutelli nel 2001), poi nell’indicazione formalmente prevista dalla l. 270/2005 del «capo della coalizione» (Prodi-Berlusconi nel 2006, Berlusconi-Veltroni nel 2008).

A queste innovazioni si accostò l’affermarsi alle elezioni, per ben tre volte (1994, 2001, 2008), di maggioranze guidate da un leader particolarmente influente, Silvio Berlusconi, riconosciuto quale capo indiscusso del suo partito e della coalizione. Hanno poi influito i modelli di governo ai diversi livelli sub-nazionali: tutti incentrati, dal 1993, sull’elezione diretta di sindaci e presidenti. Ciò non era invece possibile a livello nazionale, nella perdurante assenza di modifiche agli artt. 92 e 94 Cost.: qui, per perseguire obiettivi analoghi, si è percorsa la strada della bipolarizzazione prima collegio per collegio con il sistema maggioritario uninominale, poi mediante il premio alla coalizione più votata, con esiti inevitabilmente più incerti e soprattutto meno duraturi.
Si può dire quindi che l’ordinamento italiano si è andato orientando verso governi di legislatura a direzione monocratica, fondati su coalizioni formate prima del voto e dal voto poi legittimate.

Domande da interrogazione

  1. Quali fattori hanno contribuito a rafforzare la figura del presidente del Consiglio nella seconda metà del XX secolo?
  2. Diversi fattori hanno rafforzato la figura del presidente del Consiglio, tra cui il confronto con altri ordinamenti, la necessità di continuità e stabilità governativa, la legislazione specifica (l. 400/1988), il ruolo europeo e la personalizzazione delle campagne elettorali.

  3. Come si è evoluto il sistema elettorale italiano per favorire la bipolarizzazione politica?
  4. Il sistema elettorale italiano ha favorito la bipolarizzazione attraverso l'adozione del sistema maggioritario uninominale e il premio alla coalizione più votata, nonostante l'assenza di modifiche costituzionali agli articoli 92 e 94.

  5. Qual è stato il ruolo di Silvio Berlusconi nel contesto del bipolarismo politico italiano?
  6. Silvio Berlusconi ha avuto un ruolo centrale nel bipolarismo politico italiano, guidando maggioranze elettorali nel 1994, 2001 e 2008, e affermandosi come leader influente e capo indiscusso del suo partito e della coalizione.

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