Concetti Chiave
- Dopo la Prima Guerra Mondiale, la visione eurocentrica della scienza comparatistica è crollata a causa dell'emergere dell'Unione Sovietica e dei nuovi stati post-decolonizzazione.
- I comparatisti hanno iniziato a riconoscere il valore giuridico delle forme di stato non democratiche, classificando i nuovi stati indipendenti come ibridi giuridici e politici.
- Il contesto internazionale odierno è più complesso, con studiosi di diritto costituzionale che operano in un ambiente culturale variegato ma con elementi comuni.
- L'ONU, fondata nel dopoguerra, ha facilitato il trasferimento internazionale di idee e programmi politici, influenzando le costituzioni globalmente.
- La "migrazione delle idee costituzionali" ha portato molti Paesi autoritari verso il liberalismo, adattando i modelli costituzionali alle proprie esigenze.
Transizione del comparativismo nel XX secolo
In seguito al primo conflitto mondiale, la visione eurocentrica che caratterizzava la scienza comparatistica entrò in crisi a causa della nascita dell’Unione sovietica, considerata una realtà troppo invadente per essere trascurata sebbene differisse dal modello liberal-democratico. La suddetta visione tracollò definitivamente a causa della nascita dei nuovi ordinamenti statali scaturiti dalla decolonizzazione realizzata nel secondo dopoguerra.
I comparatisti si accorsero che anche forme di stato diverse dal classico modello democratico erano meritevoli di attenzione giuridica perché potevano costituire tipologie assestanti di forme di stato.
Negli anni recenti il rapporto tra i vari soggetti di diritto internazionale si è intensificato, rendendo più articolato lo studio giuridico di natura comparatistica: oggi, gli esperti di diritto costituzionale operano in un ambiente culturale variegato e cosmopolita, allo stesso tempo caratterizzato da elementi comuni.
Già durante il secondo dopoguerra, la nascita dell’organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ha incentivato il trasferimento di idee e programmi politici attraverso il mondo. Inoltre, il diffondersi delle convenzioni internazionali sui diritti ha determinato la cosiddetta «migrazione delle idee costituzionali»: molti Paesi di impronta autoritaria si sono convertiti al liberalismo, a tal proposito è stata particolarmente significativa la transizione realizzata dai Paesi dell’Europa centro-orientale. Nella maggior parte dei casi, la circolazione dei modelli costituzionali non ha implicato la loro fedele riproduzione: essi sono stati recepiti sotto forma di elementi da adattare alle esigenze degli organi imitanti.