Concetti Chiave
- L'articolo 29 della Costituzione italiana riconosce i diritti della famiglia come società naturale, basata sul matrimonio e sull'uguaglianza dei coniugi.
- Il matrimonio è considerato un'istituzione fondamentale per la società civile, fondata su principi naturali e vincoli sentimentali oltre che giuridici.
- Esistono due tipi di matrimonio in Italia: civile, celebrato davanti al sindaco, e concordatario, religioso, riconosciuto dallo Stato.
- La riforma del diritto di famiglia del 1975 ha sancito l'uguaglianza effettiva dei coniugi, eliminando la potestà maritale e introducendo la legge sul divorzio.
- Prima del 1975, il diritto di famiglia italiano era caratterizzato dalla tutela maritale, obbligando la moglie a prendere il cognome e la residenza del marito.
Indice
Articolo 29 della Costituzione italiana
“La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge e garanzia dell'unità familiare.”
Spiegazione dell’articolo 29 della nostra Costituzione
L’articolo 29 della Costituzione italiana afferma che la Repubblica italiana è fondata sulla famiglia e di conseguenza sui diritti della famiglia, così come anche sull’Istituzione del matrimonio.
Quest’ultimo si basa fondamentalmente sulla pari eguaglianza sia sul piano morale sia sul piano giuridico dei coniugi sulla base di quanto è stato stabilito dalla legge con garanzia dell’unità morale e giuridica dei due coniugi uniti nel vincolo del matrimonio.Il matrimonio si deve anche basare sull’unità della famiglia secondo quanto previsto anche dalla legge.

Matrimonio civile e matrimonio concordatario
Nell’ordinamento italiano la società civile si fonda principalmente su due tipologie di matrimonio: il matrimonio civile che sarebbe il matrimonio in Comune davanti al sindaco o a un delegato di questi ed il matrimonio concordatario, ovvero quello religioso celebrato dal sacerdote stipulato secondo il diritto canonico ed ecclesiastico e che viene riconosciuto dallo Stato italiano. Il primo è trascritto all’interno dei registri dello stato civile e ha degli effetti di natura civile. Per quanto riguarda l’uguaglianza sul piano morale e giuridico dei coniugi (che teoricamente viene sancita dalla Costituzione facendo riferimento al principio di uguaglianza previsto dall’articolo 3) il nostro Paese ha dovuto aspettare l’anno 1975 affinché divenisse effettiva la riforma del diritto di famiglia. Passi avanti erano stati fatti anche l’anno precedente con il referendum popolare che sanciva l’introduzione della Legge sul divorzio dell’anno 1970. In Italia fino all’anno 1919 c’era stata la cosiddetta tutela maritale e l’articolo n° 144 del nostro Codice Civile introduceva la cosiddetta potestà maritale che prevedeva per la moglie l’assunzione del cognome del marito e di seguire anche la residenza di quest’ultimo. Tutto ciò rimase in vigore fino alla suddetta riforma del diritto di famiglia avvenuta nell’anno 1975.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della famiglia secondo l'articolo 29 della Costituzione italiana?
- Quali sono le due tipologie di matrimonio riconosciute dall'ordinamento italiano?
- Quando è stata effettiva la riforma del diritto di famiglia in Italia?
L'articolo 29 della Costituzione italiana riconosce la famiglia come una società naturale fondata sul matrimonio, basata sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con l'unità familiare garantita dalla legge.
L'ordinamento italiano riconosce il matrimonio civile, celebrato in Comune, e il matrimonio concordatario, celebrato secondo il diritto canonico e riconosciuto dallo Stato.
La riforma del diritto di famiglia in Italia è divenuta effettiva nel 1975, garantendo l'uguaglianza morale e giuridica dei coniugi.