Concetti Chiave
- La Divina Commedia, scritta da Dante Alighieri nel XIV secolo, è un'opera allegorica e autobiografica che esplora i regni dell'Inferno, Purgatorio e Paradiso.
- Dante impiegò circa 20 anni per completare l'opera, con l'Inferno scritto in 2 anni, il Purgatorio in 4-5 anni, e il Paradiso nel tempo rimanente.
- L'Inferno è descritto come un luogo conico creato dalla caduta di Lucifero, caratterizzato da un'ambientazione calda, eccetto per Lucifero che risiede tra i ghiacci.
- Virgilio guida Dante nel suo viaggio attraverso l'Inferno, dove incontra figure simboliche come Caronte, Cerbero, e Minosse, ciascuna con un ruolo distintivo.
- Le figure simboliche del Leone, Lonza e Lupa rappresentano i peccati di superbia, lussuria e avarizia, che ostacolano Dante all'inizio del suo viaggio.
Indice
Origine e Storia della Divina Commedia
La Divina Commedia è un’opera scritta da Dante Alighieri nel XIV secolo. Per scriverla, Dante ha interrotto la scrittura di altre due opere, il De Vulgari Eloquentia (che celebra l’eleganza e l’uso della lingua volgare) e Carmina. Inizialmente la Divina Commedia era conosciuta con il solo nome di “Commedia”: definita così perché parte da un inizio molto doloroso, rabbioso, e arriva ad un finale lieto. Fu poi Boccacio che la definì “Divina”. Dante impiegò circa 20 anni per scrivere l’opera, dedicando 2 anni all’Inferno, 4-5 anni al Purgatorio e il resto degli anni alla stesura del Paradiso. E’ un’opera ambientata tra il 25/03 e il 07/04 dell’anno 1300. Il viaggio di Dante attraverso questi tre regni dura quindi 6 giorni, tempo che suddivide equamente alla visita di ognuno dei regni.
Struttura e Temi dell'Opera
L’opera guadagna popolarità in breve tempo non solo grazie alla sua immensa bellezza, ma anche perché Dante era già molto conosciuto perché faceva parte del Consiglio Comunale di Firenze come Guelfo e, quindi, era un uomo di politica: quando fu poi cacciato da Firenze, andò a rifugiarsi insieme alla famiglia ad Arezzo e quindi si avvicinò alla fazione Ghibellina. Non avendo però nessun bene poiché tutto ciò che lui e la sua famiglia avevavo era stato confiscato, Dante fu obbligato a cercare ospitalità per le città del Nord Italia e, grazie alla sua popolarità, trova ospitalità a Ravenna, città dove muore anche ed è tuttora sepolto. La Divina Commedia è un’opera anche di tipo autobiografico perché Dante colloca le persone nei vari regni in base alle proprie simpatie e antipatie. Inoltre, troviamo dei riferimenti alla politica, ed esattamente ogni 6° verso di ogni canto tratta di argomenti politici. La Divina Commedia è un’opera allegorica, piena di simboli: tutto è basato sulla perfezione (numeri 1, 2, 3, 4 e 9), tra cui il numero di cantici e anche la parola finale di ogni cantico (stella). Tra i modelli ispiratori per Dante, troviamo Virgilio, il suo professore di retorica (che scrive anche un’opera molto importante per il medioevo, e cioè Tresa), San Tommaso D’Aquino (e Aristotele tramite di quest’ultimo), Orazio, Ovidio, Stavio e anche opere come la Bibbia. La lingua usata nella Divina Commedia è pluriforme: in base al cantico in cui ci troviamo, abbiamo uno stile diverso. Anche se il volgare utilizzato è lo stesso, c’è una differenza di registro notevole tra Inferno e Paradiso.
Personaggi e Simbolismo dell'Inferno
Il primo cantico della Divina Commedia è proprio l’Inferno. L’Inferno ha una forma conica perché Dio, quando punì l’angelo Lucifero per la sua superbia (la yubris greca), lo mandò talmente in basso tanto da creare una buca con questa forma. Mentre tutto l’Inferno è un luogo caldo, Lucifero risiede tra i ghiacci. I personaggi principali che ritroviamo all’Inferno sono:
1. Caronte: il traghettatore delle anime;
2. Cerbero: squartatore di anime. E’ anche conosciuto come il guardiano a tre
teste;
3. Minosse: il giudice infernale. Per indicare il numero del girone di
destinazione delle vittime, si attorciglia intorno a lui una corda tante volte
quanto è alto il numero della cifra di destinazione.
Il Purgatorio e il Paradiso
L’Inferno è uno dei due regni eterni insieme al Paradiso. Il Purgatorio è stato infatti creato in seguito sotto guida di Sant’Agostino poiché lui voleva un posto dove le persone che avevano commesso peccati che non macchiavano avrebbero potuto scontare la loro pena e poi salire in Paradiso. Il Purgatorio è anche un regno che ha un termine: cesserà di esistere nel Giorno del Giudizio. La scena iniziale dell’Inferno comincia con Dante che arriva ai piedi del Colle delle Grazie e decide di cominciare la salita, quando però è ostacolato da 3 figure: Leone, Lonza e Lupa. Le figure rappresentano ognuna un peccato: la Lupa rappresenta l’avarizia, il Leone la superbia e la Lonza la lussuria. Quando Dante arriva all’Inferno, lui ammette di avere colpe. Il suo viaggio all’Inferno sarà costantemente guidato da Virgilio. Inoltre, quando Dante entra nell’Inferno, nel Paradiso 3 donne si radunano perché sono informate di questo fatto: tra queste donne abbiamo Beatrice. Beatrice, sentendosi in colpa per l’amore non ricambiato, chiede aiuto a Virgilio poiché lei non poteva scendere all’Inferno mentre Virgilio sì perché lui si trovava nel limbo. Il discorso tra i due ha gli stessi lineamenti del genere cortese.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del nome "Divina Commedia" e chi lo ha attribuito all'opera di Dante?
- Quanto tempo impiegò Dante per scrivere la Divina Commedia e come si suddividono gli anni di lavoro tra i tre cantiche?
- Quali sono i principali personaggi che Dante incontra nell'Inferno e quali ruoli hanno?
- Come viene rappresentato l'Inferno nella Divina Commedia e quali sono le sue caratteristiche fisiche?
- Qual è la funzione del Purgatorio nell'universo della Divina Commedia e quale filosofo ha influenzato la sua concezione?
L'opera era originariamente conosciuta solo come "Commedia", ma fu Boccaccio a definirla "Divina" per la sua immensa bellezza e profondità.
Dante impiegò circa 20 anni per completare l'opera, dedicando 2 anni all'Inferno, 4-5 anni al Purgatorio e il resto al Paradiso.
I principali personaggi dell'Inferno includono Caronte, il traghettatore delle anime; Cerbero, il guardiano a tre teste; e Minosse, il giudice infernale che determina il girone di destinazione delle anime.
L'Inferno ha una forma conica, creata dalla caduta di Lucifero, e mentre è generalmente un luogo caldo, Lucifero risiede tra i ghiacci.
Il Purgatorio serve come luogo di espiazione per le anime che hanno commesso peccati non gravi e cesserà di esistere nel Giorno del Giudizio. La sua concezione è stata influenzata dalle idee di Sant'Agostino.