Concetti Chiave
- L'equazione di Schrodinger descrive matematicamente ogni elettrone di un atomo, calcolando la probabilità di trovarlo nello spazio intorno al nucleo.
- Le soluzioni dell'equazione sono rappresentate da quattro numeri quantici: n (principale), l (secondario), m (magnetico) e s (spin).
- Il numero quantico principale n indica il livello energetico dell'elettrone e può essere espresso con numeri da 1 a 7 o lettere K, L, M, N, O, P, Q.
- L'equazione di Schrodinger è un pilastro della meccanica quantistica, sviluppata parallelamente in un approccio ondulatorio da de Broglie e Schrödinger.
- Grazie alla scoperta dell'equazione, Erwin Schrödinger fu insignito del Premio Nobel per la fisica nel 1933.
Ogni elettrone appartenente ad un atomo è descrivibile tramite un’espressione matematica che si chiama equazione di Schrodinger. La sua equazione d'onda di è, un'equazionedifferenziale alle derivate parziali. Questa calcola la probabilità di trovare l’elettrone nello spazio intorno al nucleo. Le soluzioni dell’equazione sono date da 4 numeri quantici: n,l,ml,ms. "n" è il numero quantico principale e assume valori da 1 a 7 oppure può essere indicato con le lettere K,L,M,N,O,P,Q indica lo strato o livello energetico dell’elettrone.
"l" è il numero quantico secondario, assume valori tra 0 e n-1. Indica la forma dell’orbitale e rappresenta il sotto livello di energia di ciascun valore di n e si indica con le lettere s,p,d,f."m" è il numero quantico magnetico,assume valori compresi tra –l e +l ed indica le possibili orientazioni nello spazio degli orbitali;
"s" è detto numero quantico di spin(rotazione) è una proprietà intrinseca dell’elettrone ed indica il moto di rotazione di un elettrone intorno al proprio asse
•Se 2 elettroni hanno lo stesso verso di rotazione si dicono a spin paralleli;
•Se 2 elettroni hanno versi di rotazione opposti si dicono a spin antiparalleli;
Equazione di Schrodinger rappresenta una delle più importanti conquiste della fisica ed in particolare della meccanica quantistica. Quest'ultima, risalente alla metà degli anni venti, ha preso due direzioni principali: una, battuta da Heisenberg, Bohr, Jordan, che si basa sull'approccio matriciale, l'altra, sviluppata soprattutto da de Broglie e Schrödinger, si basa sull'approccio ondulatorio. D'altronde proprio grazie a questa scoperta Erwin Rudolf Josef Alexander Schrödinger vinse il Premio Nobel nel 1933.