Concetti Chiave
- La valutazione secondaria del paziente traumatizzato inizia dopo la normalizzazione dei segni vitali e si concentra su un esame dettagliato del corpo, da testa a piedi.
- Un caso clinico illustra come anche piccole ferite possano causare gravi danni interni, sottolineando l'importanza di un esame approfondito.
- In situazioni di ipotermia, come nel caso di una donna sbalzata in un torrente, si possono verificare gravi complicazioni come la discoagulopatia.
- La raccolta di informazioni anamnestiche e la comprensione del meccanismo del trauma sono essenziali per una diagnosi accurata del paziente.
- La valutazione dettagliata include l'ispezione della testa, del collo, del torace e dell'addome per rilevare segni di traumi o complicazioni come pneumotorace o emoperitoneo.
Valutazione secondaria in paziente traumatizzato
Una volta eseguita sul territorio la valutazione primaria, le procedure rianimatorie sono state portate a termine e tutti i segni vitali sono in fase di normalizzazione, può iniziare la valutazione secondaria. A differenza della valutazione primaria in cui attraverso l’approccio Abcde vengono valutate separatamente le varie funzioni vitali, la valutazione secondaria, che viene spesso effettuata una volta arrivati in ospedale, è basata su un approccio più anatomico di tipo testa-piedi, fronte-retro, andando a rivalutare con estremo scrupolo tutti i vari distretti corporei. Deve comprendere una storia completa ed il riesame di tutti i segni vitali. E devono essere eseguite tutte le indagini radiologiche per cui vi sia indicazione dopo l'esame clinico.Il professore racconta di un caso di un ragazzo accoltellato in una rissa che aveva come unico segno una piccola ferita a livello della loggia renale. Sebbene il danno apparentemente non fosse particolarmente esteso in realtà la ferita è stata effettuata con l’intento di uccidere in quanto ha causato importanti danni al rene ed al fegato. Il professore ricorda il caso di una signora che è stata sbalzata dalla macchina ed è finita col corpo immerso in parte in un torrentello in Alto Adige e che quando è stata soccorsa era marcatamente ipotermica.
Altri aspetti
L’ipotermia ha portato a uno stato di discoagulopatia e la signora ha dunque avuto un gravissimo shock emorragico. In ordine quello che va fatto è:-
1) Vengono recuperate informazioni anamnestiche dal paziente stesso, familiari o operatori;
2) Ottenere di nuovo la storia del meccanismo del trauma per avere una più chiara idea di quello che è successo e come è successo
3) Valutazione testa-collo: rilevamento di un eventuale trauma cranico, ispezione dell'area maxillofacciale perché può dare nell'immediato una difficoltà di gestione delle vie respiratorie.
4) valutazione del collo e della colonna cervicale: valutare la presenza di eventuali traumi spinali (in tal caso limitare il movimento cervicale e procedere all’immobilizzazione della colonna), ricercare eventuale gonfiore, deviazione tracheale, enfisema sottocutaneo, utilizzo di muscoli respiratori accessori, valutare la simmetria dei polsi, auscultare le carotidi, per il rischio di dissezione traumatica (anche delle vertebrali)
5) valutazione del torace: valutazione della meccanica respiratoria, rilevazione di segni di attivazione dei muscoli respiratori accessori, presenza di dispnea, presenza di enfisema sottocutaneo, presenza di rumori patologici all’auscultazione, segni di pneumotorace iperteso caratterizzato da un emitorace iperespanso, ipomobile e con una iper-risonanza alla percussione; importante in questo caso è il confronto con l’emitorace controlaterale.
6) valutazione dell'addome: nell’esame obiettivo dell’addome bisogna tenere a mente che
l’emoperitoneo può non dare alcun dolore, peritonismo o resistenza addominale.
Domande da interrogazione
- Qual è l'obiettivo della valutazione secondaria in un paziente traumatizzato?
- Quali sono alcuni esempi di casi clinici discussi nel testo?
- Quali sono i passaggi fondamentali nella gestione di un paziente con trauma cranico?
- Quali sono le considerazioni importanti nella valutazione dell'addome in un paziente traumatizzato?
L'obiettivo della valutazione secondaria è di rivalutare con estremo scrupolo tutti i vari distretti corporei attraverso un approccio anatomico testa-piedi, fronte-retro, e di eseguire tutte le indagini radiologiche necessarie dopo l'esame clinico.
Il testo discute il caso di un ragazzo accoltellato con danni al rene e al fegato e il caso di una signora sbalzata dalla macchina e finita in un torrentello, che ha sviluppato ipotermia e shock emorragico.
I passaggi fondamentali includono la valutazione testa-collo per rilevare traumi cranici, ispezionare l'area maxillofacciale per difficoltà respiratorie, e valutare il collo e la colonna cervicale per traumi spinali, limitando il movimento cervicale e procedendo all’immobilizzazione della colonna.
È importante ricordare che l’emoperitoneo può non causare dolore, peritonismo o resistenza addominale, quindi l'esame obiettivo dell'addome deve essere eseguito con attenzione.