Concetti Chiave
- Il dolore è una modalità sensoriale complessa con due componenti: nocicezione (percezione di eventi nocivi) ed emotiva (dolore).
- Il dolore serve ad avvertire l'organismo di stimoli dannosi, ma la sua persistenza può trasformarlo in un problema cronico.
- I nocicettori, recettori semplici delle terminazioni nervose libere, si trovano in tutto il corpo tranne nel cervello.
- Le fibre nervose dolorifiche sono di tipo C e A-delta: le prime sensibili a stimoli chimici, le seconde a stimoli meccanici e termici.
- In passato, il dolore era sottovalutato dai medici, ma oggi si riconosce l'importanza di curarlo per evitare conseguenze negative.
Indice
La natura del dolore
Il dolore è una modalità sensoriale particolare. Ha due componenti:
-Nocicezione: percezione di eventi nocivi. (componente percettiva)
-Dolore: componente emotiva affettiva.
Abbiamo un controllo spinale dell’informazione dolorifica ma non possiamo controllarla come controlliamo la motilità ad esempio.
Il dolore è utile se finalizzato ad allertare l’organismo sulla presenza di stimoli dannosi o potenzialmente tali. ma non è un buon motivo per non curarlo.
Evoluzione della gestione del dolore
Fino a un po di tempo fa i medici tendevano a non curare il dolore perché considerato uno stimolo importante. Ci sono altri modi per valutare la progressione della malattia, oggi il dolore viene curato.
È inutile quando la sua persistenza instaura un circolo vizioso che provoca una sindrome autonoma con impatto sulla vita di relazione, sugli aspetti psicologici e sociali, e da meccanismo di difesa diviene di offesa.
Se il dolore si cronicizza diventa il dolore in quanto tale malattia.

Origini e trasduzione del dolore
Il dolore può essere di varie origini ma portano tutti all’attivazione di nocitettori.
La nocicezione ha i recettori più semplici: terminazioni nervose libere. E' la trasduzione più semplice.
Si trovano dappertutto. Non arrivano quasi mai nell’epidermide.
Tutti gli organi interni hanno nocitettori, Nelle capsule degli organi interni.
Solo il cervello non ha terminazioni nervose dolorifiche.
Le fibre dolorifiche sono le più piccole che abbiamo (C): conducono molto lentamente e vengono chiamate fibre amieliniche perché non si vede la mielina ma in realtà ce l’hanno.
sono anche di tipi A-delta, maggiormente sensibili a stimoli nocitettivi di origine meccanica e termica.
Le fibre C più sensibili a stimoli di origine chimica.