Concetti Chiave
- La mortalità infantile è strettamente legata a condizioni socio-economiche, ambientali e alla qualità delle cure materno-infantili, come screening prenatali e strutture ospedaliere.
- Esistono diversi tipi di mortalità, tra cui perinatale, natimortalità, abortività e mortalità neonatale tardiva, ognuno con specifiche cause e momenti di occorrenza.
- Nel contesto europeo, l'Italia ha un tasso di mortalità infantile relativamente basso, sebbene non uniforme sul territorio, con il Nord che mostra dati migliori rispetto al Sud.
- Persistono differenze nel tasso di mortalità tra residenti italiani e stranieri, influenzate da difficoltà di accesso ai servizi di screening, spesso per motivi culturali.
- Le malattie infettive contribuiscono alla comorbidità e alla mortalità in individui con malattie cronico-degenerative, evidenziando l'importanza della prevenzione e della gestione delle malattie croniche.
Mortalità infantile e salute del neonato
Correla fortemente con:-
- Le condizioni socio-economiche
- Le condizioni ambientali e culturali
- La qualità delle cure alla tutela materno-infantile (come screening in gravidanza, strutture territoriali ospedaliere, trasporti neonatali), ovvero un modello organizzativo che sia finalizzato per es. ad identificare un rischio durante la gravidanza oppure tutelare l’infertilità di coppia (Pma)
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• Mortalità perinatale, se avviene tra la 28esima settimana di gestazione e il settimo giorno di vita; è intrinsecamente collegata al funzionamento corretto di ciò che la norma, l’organizzazione sanitaria e le linee guide dell’assistenza clinica stabiliscono per la salute del bambino.
• Natimortalità, se avviene tra la 28esima settimana di gestazione e il giorno presunto della nascita; in questo caso è importante indagare il motivo per cui, con le metodiche attuali, non è stato possibile definire il feto come a rischio e di conseguenza non è stato possibile mettere in atto delle manovre come l’induzione del parto e successivamente l’assistenza neonatale del prematuro.
• Abortività, ovvero mortalità fetale precoce.
• Mortalità neonatale tardiva (es. morte in culla), se avviene entro il primo mese di vita.
Altre informazioni
Nel 2011, infatti, i primi posti erano occupati da Svezia, Giappone, Spagna e Italia; gli USA, invece, avevano un tasso molto elevato dal momento che mancavano le misure di intercettazione precoce della malattia (prima della riforma sanitaria di Obama). In Europa, seconda dati Istat del 2014, l’Italia si trova ancora tra i primi posti, preceduta dagli stati del Nord (Svezia, Finlandia, …) ma in una posizione migliore rispetto a Francia e Regno Unito.Nonostante il tasso di mortalità infantile sia buono a livello nazionale, ale il dato non è omogeneo su tutto il territorio, a causa di questioni territoriali e soprattutto economiche. Nel 2014, il tasso di mortalità infantile era molto buono al Nord, con un’incidenza bassa (il Veneto presentava un livello quasi eccellente), e andava diminuendo al Centro e infine al Sud; le regioni a più alta incidenza erano Lazio, Campania e Sicilia.
Inoltre, permangono differenze in termini di mortalità infantile tra residenti italiani e residenti stranieri, con un tasso più alto in questi ultimi (4,3 contro 2,9 nel 2011); questo è dovuto a difficoltà di accesso a tutte le prestazioni di screening, primariamente per un problema di tipo culturale, dal momento che i test vengono offerti anche a cittadini non regolarmente residenti nel Paese. la transizione demografica ha portato alla modifica complessiva della morfologia della distribuzione per età della popolazione.
Attualmente, le malattie infettive ricoprono un ruolo di comorbidità che concorre alla mortalità finale di un soggetto affetto o portatore di malattia cronico-degenerativa. Nell’ambito della prevenzione, la sfida è ritardare il più possibile la comparsa delle malattie cronico- degenerative o eliminarle.
Domande da interrogazione
- Quali sono i fattori che influenzano la mortalità infantile e la salute del neonato?
- Quali sono i sottotipi di mortalità fetale e infantile menzionati nel testo?
- Come si posiziona l'Italia rispetto ad altri paesi europei in termini di mortalità infantile?
- Quali differenze esistono in termini di mortalità infantile tra residenti italiani e stranieri?
La mortalità infantile e la salute del neonato sono fortemente correlate con le condizioni socio-economiche, ambientali e culturali, e la qualità delle cure materno-infantili, come gli screening in gravidanza e i trasporti neonatali.
I sottotipi di mortalità fetale e infantile includono la mortalità perinatale, la natimortalità, l'abortività e la mortalità neonatale tardiva.
Nel 2014, l'Italia si trovava tra i primi posti in Europa per il basso tasso di mortalità infantile, preceduta solo dagli stati del Nord come Svezia e Finlandia, ma in una posizione migliore rispetto a Francia e Regno Unito.
Esistono differenze significative, con un tasso di mortalità infantile più alto tra i residenti stranieri rispetto agli italiani, principalmente a causa di difficoltà di accesso alle prestazioni di screening e problemi culturali.