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Concetti Chiave

  • La femme fatale è una figura ricorrente sia nella letteratura europea che nel cinema, conosciuta anche come "dark lady" in Italia, famosa per il suo fascino seduttivo e carattere forte.
  • Storicamente, la femme fatale è presente in leggende e testi sacri, con esempi come Istar, Eva e Cleopatra, e ha influenzato la cultura romantica e artistica europea.
  • Nel cinema, la figura della femme fatale ha iniziato a emergere con la "vamp" nel cinema muto dei primi anni del 1900, caratterizzata da scene passionali e comportamenti audaci.
  • Nel cinema americano degli anni '40 e '50, la femme fatale si afferma con attrici come Mary Aston e Barbara Stanwyck, mentre in Italia è conosciuta come "dark lady".
  • Nonostante il fascino che apporta alle narrazioni, la femme fatale è stata criticata per riflettere ideologie patriarcali e antifemministe, secondo alcuni studi femminili.
All’interno di questo appunto viene descritta la figura della femme fatale. Di seguito sono riportate tutta una serie di informazioni che riguardano cos’è una femme fatale, alcuni cenni storici, la femme fatale all’interno dei primi ambienti cinematografici, nei film americani e italiani e alcune critiche a riguardo.

Indice

  1. Cos'è una femme fatale
  2. Cenni storici sulla femme fatale
  3. La femme fatale all’interno dei primi ambienti cinematografici
  4. La figura della femme fatale nei film americani e italiani
  5. Critiche sulla femme fatale

Cos'è una femme fatale

La figura della femme fatale è abbastanza ricorrente all’interno della produzione letteraria europea, ma può anche ritrovarsi all’interno degli ambienti cinematografici.
Oltre a questa connotazione, all’interno del panorama tipico italiano, questo personaggio viene chiamato anche “dark lady” e fa riferimento ad una donna avente delle qualità seduttive abbastanza pronunciate, la quale si serve sia della sua bellezza ma anche del suo carattere forte. Tra i personaggi che hanno ricoperto nel corso della storia il ruolo di “femme fatale” ricordiamo Marla Singer presente nel film dal titolo “Fight Club”.

Cenni storici sulla femme fatale

Il modello di donna definita “femme fatale” è da sempre esistita, a partire dalle leggende antiche, come per esempio la divinità femminile Istar, la quale era venerata dal popolo dei Babilonesi, ma ricordiamo anche alcune personalità presenti nei testi sacri come Eva e Salomè. Femme fatale articoloSuccessivamente si ha l’introduzione di altre figure femminili che hanno avuto un forte impatto nella storia come la maga Circe e Medea, arrivando fino a Cleopatra e Messalina. In ogni parte del mondo è stato possibile ritrovare la femme fatale anche nell’Estremo Oriente come la figura di Daji e Tamamo-no-Mae, rispettivamente in Cina e Giappone.
Grazie alle caratteristiche caratteriali possedute dalla femme fatale, la quale era una mescolanza di forza, sensualità, perversione e possesso, è stato possibile dar vita a numerosi personaggi, le cui storie hanno appassionato il pubblico.
L’importanza di questa personalità è stata fortemente studiata da Mario Praz, il quale ha voluto indagare in che modo la figura della femme fatale è riuscita ad assumere un posto di rilievo all’interno della cultura letteraria del Romanticismo. I suoi studi si sono concentrati all’interno dell’opera “La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica” del 1930. Nello specifico, l’autore cerca di studiare più attentamente nel IV capitolo, quali siano le caratteristiche possedute da questa donna metà umana e metà vampiro. Continuando, dagli studi emerge come questo tipo di donna inizi ad essere sempre più inserita all’interno della letteratura romantica e viene vista come una persona ostile che va ad opporsi ai desideri nutriti dagli uomini. Oltre alla figura della femme fatale all’interno della letteratura, è stata introdotta anche nell’arte: infatti questa donna intorno al 1890 è diventata una delle personalità più rappresentate nei dipinti di tutta Europa da numerosi artisti di talento come Munch, Klimt, Stuck e Moreau.

La femme fatale all’interno dei primi ambienti cinematografici

Nel cinema la femme fatale ha cominciato a farsi strada piano piano. Infatti, la prima figura di femme fatale si è avuta con la cosiddetta “vamp” agli inizi del 1900 nel cinema muto. La vamp aveva origini danesi e già dalle prime volte è riuscita ad ottenere un grande successo per il comportamento sopra le righe, ma soprattutto per il carattere che le distingueva delle donne che erano state rappresentate in precedenza nell’ambito cinematografico. Le tipiche scene in cui la protagonista era una vamp, apparivano cariche di passione con baci appassionati e proprio questi sono stati gli anni in cui per la prima volta queste scene passionali venivano trasmesse sullo schermo.
All’interno del cinema dei primi anni del Novecento, ci sono state diverse femme fatale, tra cui si ricorda Margarita Fischer, ma anche Alice Hollister. Mentre in Francia sempre in quel periodo, il ruolo di vamp era stato ricoperto da Musidora all’interno del film intitolato “Les vampires”.

La figura della femme fatale nei film americani e italiani

Per quanto riguarda la cinematografia americana, la presenza della femme fatale comincia ad affermarsi intorno al 1940 e il 1950. Le donne che hanno ricoperto questi ruoli sono state Mary Aston che interpreta Brigid O'Shaughnessy nel film “Il mistero del falco”, la quale uccide il suo socio; poi ricordiamo Barbara Stanwyck che interpretra Phyllis Dietrichson nel film “La fiamma del peccato”, la quale riesce a rovinare la vita di un uomo; ancora ricordiamo Ava Gardner che interpreta Kitty Collins nel film “I gangsters”. Oltre all’appellativo femme fatale e vamp, in Italia queste personalità vengono definite come “dark lady” ovvero donne oscure che conducono alla perdizione.

Critiche sulla femme fatale

Nonostante l’introduzione di queste figure femminili all’interno del cinema che ha permesso di rendere le storie narrate ancora più intriganti e coinvolgenti, l’inserimento di questo tipo di donna ha subito notevoli critiche dal mondo femminile. Infatti, diversi studi condotti da altre donne, hanno dimostrato che la femme fatale è frutto solamente di ideologie patriarcali e antifemministe che si sono diffuse ad Hollywood e poi in altre parti del mondo. Lo scopo era far comprendere che, anche se le donne si impongono come forti ed indipendenti, non per questo devono essere causa di distruzione e perdizione.

Domande da interrogazione

  1. Cos'è una femme fatale?
  2. La femme fatale è una figura ricorrente nella letteratura europea e nel cinema, nota per le sue qualità seduttive e il carattere forte, spesso chiamata anche "dark lady" in Italia.

  3. Quali sono le origini storiche della femme fatale?
  4. La femme fatale ha radici antiche, con figure come Istar, Eva, e Salomè, e si è evoluta attraverso personaggi storici e mitologici come Circe, Medea, Cleopatra, e Messalina.

  5. Come si è sviluppata la figura della femme fatale nel cinema?
  6. Nel cinema, la femme fatale è emersa con la "vamp" nei primi anni del 1900, caratterizzata da un comportamento sopra le righe e scene cariche di passione, con attrici come Margarita Fischer e Musidora.

  7. Qual è il ruolo della femme fatale nei film americani e italiani?
  8. Nei film americani degli anni '40 e '50, la femme fatale è stata interpretata da attrici come Mary Aston e Barbara Stanwyck, mentre in Italia è conosciuta anche come "dark lady".

  9. Quali critiche sono state mosse alla figura della femme fatale?
  10. La femme fatale è stata criticata per essere un prodotto di ideologie patriarcali e antifemministe, suggerendo che le donne forti e indipendenti non devono necessariamente essere viste come distruttive.

Domande e risposte