Soggetto di un fashion film

Il soggetto di un fashion film

Soggetto: Era una giornata normale, si può dire monotona. Ma in questa apparentemente noiosa giornata, una fanciulla ha avuto l’opportunità di partecipare a un qualcosa di unico per lei. Anya, una giovane ragazza magra, gracile e delicata, viene richiesta come modella per un servizio fotografico per un artista unico costantemente ossessionato dall’idea e dall’intezione di realizzare uno scatto che rappresenti la vita e la sua essenza stessa.

La ragazza quindi si dirige allo studio per iniziare il progetto. Una volta giunta viene truccata, e vestita da una serie di Make-up artisti e stilist. Per il servizio viene realizzato un maquillage a tema floreale o della natura, reallacciandosi al mito di Dafne.. Le vengono incollati dei fiori, dei petali e disegnati dei motivi naturali sul volto per cercare riallacciarsi all’idea del fotografo della vita stessa. Una volta finite le preparazioni, viene accompagnata sul set, ove viene accolta da un fascio di luci che illuminano la sala di posa. Lì, in controluce, vede la figura del fotografo, un uomo cupo, segnato da occhiaie violacee, ed uno sguardo magnetico, quasi ipnotico. La ragazza inizierà a posare graziosamente per lui, seguendo ogni sua direttiva e desiderio. Inizialmente entusiasta di far parte del progetto e di poter sfoggiare la sua bellezza per una tale idea artistica, resta ignara del tragico destino che andrà a colpirla. All’inizio, le foto sono piacevoli e tutto l’ambiente è illuminato da una luce giallastra, e vi presenta un’atmosfera piacevole, quasi gioiosa. Purtroppo, col passare degli scatti, le luci si fanno sempre più fredde e macabre. Il fotografo inizia a diventare sempre più cupo e aggressivo con gli scatti. Anya, invece, inzia a sentirsi strana, percepisce che ad ogni scatto si sente sempre più debole, fragile, quasi “morente”. I suoi vestiti diventano sempre più belli e le foto si caricano sempre più di vitalità; ma il suo trucco, come il suo volto iniziamo ad appassire, come i fiori che una volta decoravano il suo viso, ora cadono atterra, lasciando il posto a delle venature che assomigliano a dei rami spogli. Arrivata allo stremo, la ragazza posa la per l’ultimo scatto. Un colpo di flash. Il fotografo distoglie lo sguardo dal mirino e guarda compiaciuto lo schermo del suo apparecchio. Un sorriso si disegna sul volto dell’artista, era orgoglioso della sua opera, è riuscito nel suo intento: ha catturato la vita in una fotografia. Sotto quelle luci, ormai fredde e violette, rimane immobile Anya. Gli occhi ancora aperti e fissi verso il fotografo, la bocca leggermente aperta (come se avesse emanato l’ultimo respiro), e la mano penzolante a terra. La ragazza era morta, la vita gli era stata sottratta da quegli scatti e da quei vestiti che lei tanto amava.