Concetti Chiave
- L'ira di Achille, figlio di Peleo, causò immense sofferenze agli Achei, mandando molte anime di eroi all'Ade e lasciando i corpi in pasto a cani e uccelli.
- La contesa tra Agamennone e Achille fu scatenata da Apollo, furioso con Agamennone per aver offeso il sacerdote Crise.
- Crise, sacerdote di Apollo, cercò di riscattare la figlia prigioniera degli Achei, ma Agamennone rifiutò con disprezzo.
- Crise pregò Apollo di vendicarsi sugli Achei, e il dio rispose scatenando una pestilenza nel loro campo.
- La pestilenza causata da Apollo decimò gli Achei per nove giorni, finché Achille non convocò un'assemblea per affrontare la crisi.
Iliade - Vv.1-56, Libro I
Cantami, o Diva, del Pelíde AchilleL’ira funesta che infiniti addusse
Lutti agli Achei, molte anzi tempo all’Orco
Generose travolse alme d’eroi,
E di cani e d’augelli orrido pasto
Lor salme abbandonò (così di Giove
L’alto consiglio s’adempía), da quando
Primamente disgiunse aspra contesa
Il re de’ prodi Atride e il divo Achille.
Ma chi fra gli dei li fece lottare in contesa?
Il figlio di Zeus e Latona,egli,irato col re,
mala peste fe' nascer nel campo,la gente moriva,
perchè Crise l'Atride trattò malamente,
il sacerdote;costui venne alle navi rapide degli Achei
per liberare la figlia,con riscatto infinito,
avendo tra mano le bende d'Apollo che lungi saetta,
intorno allo scettro d'oro e pregava tutti gli Achei
ma sopra tutto i due Atridi,ordinatori d'eserciti:
"Atridi e voi tutti Achei schinieri robusti,
a voi diano gli dei,che hanno le case d'Olimpo,
d'abbattere la citta' di Priamo,di ben tornare in patria;
e voi liberate la mia creatura,accettate che lungi saetta...
...chè glielo mise in cuore la dea Era braccio bianco:
si doleva dei Danai, perchè li vedeva perire."

Parafrasi dei versi 1-56 del libro 1 dell'Iliade
Cantami, o dea, l'ira funesta di Achille, figlio di Peleo, che causò agli Achei dei doloriinfiniti, inviò giù ad Ade tantissime forti anime di grandi e coraggiosi guerrieri, lasciando i loro corpi là in
balia di cani e uccelli d’ogni genere. Giungeva in questo modo a compimento il volere di Zeus, fin dal momento in cui si
scontrarono a parole e si erano divisi come dei nemici l’Atride Agamennone, signore di uomini e Achille il divino.
Ma quale dio/quale fra gli dei fece entrare in contrasto Agamennone e Achille? Apollo che, furioso con il re, mandò una pestilenza nel campo degli Achei, la gente periva perché Agamennone aveva offeso Crise (sacerdote di Apollo);questo era andato alle navi degli Achei per salvare-riscattare la figlia, portando con sè lo scettro e le bende di Apollo e pregava i Greci, ma in particolare Agamennone e Menelao: "Atridi e voi tutti Achei dai gambali robusti, che gli dei che abitano il monte Olimpo vi facciano abbattere la città di Troia e tornare in patria sani e salvi. Accettate il mio riscatto e liberate mia figlia, rispettando il figlio di Zeus, Apollo che scaglia le frecce."
Così i Greci chiesero che quel generoso riscatto venisse accettato e che fosse eseguito quanto richiesto dal sacerdote. Il figlio di Atreo (Agamennone), però, non voleva accettare a richiesta e mandò via il sacerdote in malomodo/scortesemente dicendo: " Vecchio, non voglio vederti presso le nostre navi nè adesso nè in futuro, perchè allora non servirebbero più a nulla nè lo scettro nè le bende di Apollo! Io non libererò tua figlia/Criseide: trascorrerà la vecchiaia nella mia casa ad Argo, lontana dalla patria, lavorando al telaio e accorrendo al mio letto. Ma tu vattene, non mi infastidire se vuoi tornare a casa sano e salvo."
Crise impaurito obbedì al comando e silenziosamente si incamminò lungo la riva del mare in tempesta; ma poi, allontanatosi, pregò insistentemente il dio Apollo, figlio di latona dalla bella chioma:" Prestami attenzione, Apollo, che proteggi le città di Crisa e di Cilla e regni sovrano sull'isola di Tenedo, se mai hai apprezzato il tempio che ti ho eretto o le grosse cosce di tori e capre che ho bruciato in tuo onore, esaudisci questo mio desiderio: che gli Achei paghino le mie sofferenze con le tue frecce/con la tua ira".
pregando chiede questo e il dio lo sentì e venne giù dall'Olimpo, furioso, con l'arco e la faretra in spalla: i dardi risuonavano al suo muoversi; Scendeva come la notte. Quindi si appostò lontano dalle navi greche, scoccò una freccia, causando un suono pauroso. Colpì i muli e i cani veloci ma poi mirò agli uomini; continuamente ardevano i molti roghi dei cadaveri. Le sue frecce uccidevano persone da nove giorni quando Achille, al decimo giorno, richiamò l'esercito su suggerimento della dea Era, che soffriva per i numerosi morti dei Greci.
per approfondimenti, vedi anche:
Iliade - Riassunto
Iliade - Trama
Iliade
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale dei versi 1-56 del Libro I dell'Iliade?
- Chi è responsabile del conflitto tra Agamennone e Achille?
- Perché Apollo si arrabbia con Agamennone?
- Come reagisce Crise al rifiuto di Agamennone?
- Qual è la conseguenza della preghiera di Crise ad Apollo?
Il tema principale è l'ira di Achille, che causa immense sofferenze agli Achei e porta alla morte di molti eroi, adempiendo il volere di Zeus.
Apollo è responsabile del conflitto, poiché, arrabbiato con Agamennone, invia una pestilenza nel campo degli Achei.
Apollo si arrabbia perché Agamennone ha offeso Crise, il sacerdote di Apollo, rifiutando di liberare sua figlia nonostante il riscatto offerto.
Crise, impaurito, obbedisce e si allontana, ma poi prega Apollo di vendicarsi sugli Achei per le sue sofferenze.
Apollo ascolta la preghiera di Crise e scende dall'Olimpo, scagliando frecce che causano una pestilenza nel campo acheo, uccidendo uomini e animali.