Concetti Chiave
- Le urne sepolcrali di grandi uomini, come Machiavelli e Galileo, ispirano alti ideali e azioni gloriose, celebrando la grandezza di una nazione.
- Firenze è descritta come una città beata, ricca di bellezza naturale e storica, avendo ospitato personalità illustri come Dante e Petrarca.
- La Basilica di Santa Croce a Firenze custodisce le tombe degli uomini illustri, simboli delle glorie passate d'Italia, nonostante le invasioni straniere.
- Vittorio Alfieri trovava ispirazione presso queste tombe, cercando conforto e speranza nel loro significato storico e patriottico.
- Il testo richiama il passato glorioso delle battaglie greche, evocando immagini di eroismo e sacrificio che riflettono l'ispirazione civile delle tombe.
A egregie cose il forte animo accendono
l'urne de' forti, o Pindemonte; e bella
e santa fanno al peregrin la terra
che le ricetta. Io quando il monumento
vidi ove posa il corpo di quel grande
che temprando lo scettro a' regnatori
gli allòr ne sfronda, ed alle genti svela
di che lagrime grondi e di che sangue;
e l'arca di colui che nuovo Olimpo
alzò in Roma a' Celesti; e di chi vide
sotto l'etereo padiglion rotarsi
piú mondi, e il Sole irradiarli immoto,
onde all'Anglo che tanta ala vi stese
sgombrò primo le vie del firmamento:
- Te beata, gridai, per le felici
aure pregne di vita, e pe' lavacri
che da' suoi gioghi a te versa Apennino!
Lieta dell'aer tuo veste la Luna
di luce limpidissima i tuoi colli
per vendemmia festanti, e le convalli
popolate di case e d'oliveti
mille di fiori al ciel mandano incensi:
e tu prima, Firenze, udivi il carme
che allegrò l'ira al Ghibellin fuggiasco,
e tu i cari parenti e l'idioma
désti a quel dolce di Calliope labbro
che Amore in Grecia nudo e nudo in Roma
d'un velo candidissimo adornando,
rendea nel grembo a Venere Celeste;
ma piú beata che in un tempio accolte
serbi l'itale glorie, uniche forse
da che le mal vietate Alpi e l'alterna
onnipotenza delle umane sorti
armi e sostanze t' invadeano ed are
e patria e, tranne la memoria, tutto.
Che ove speme di gloria agli animosi
intelletti rifulga ed all'Italia,
quindi trarrem gli auspici. E a questi marmi
venne spesso Vittorio ad ispirarsi.
Irato a' patrii Numi, errava muto
ove Arno è piú deserto, i campi e il cielo
desioso mirando; e poi che nullo
vivente aspetto gli molcea la cura,
qui posava l'austero; e avea sul volto
il pallor della morte e la speranza.
Con questi grandi abita eterno: e l'ossa
fremono amor di patria. Ah sí! da quella
religiosa pace un Nume parla:
e nutria contro a' Persi in Maratona
ove Atene sacrò tombe a' suoi prodi,
la virtú greca e l'ira. Il navigante
che veleggiò quel mar sotto l'Eubea,
vedea per l'ampia oscurità scintille
balenar d'elmi e di cozzanti brandi,
fumar le pire igneo vapor, corrusche
d'armi ferree vedea larve guerriere
cercar la pugna; e all'orror de' notturni
silenzi si spandea lungo ne' campi
di falangi un tumulto e un suon di tube
e un incalzar di cavalli accorrenti
scalpitanti su gli elmi a' moribondi,
e pianto, ed inni, e delle Parche il canto.
Indice
La Grandezza delle Tombe
In questo passo, Foscolo pone l’accento sulla funzione civile dei sepolcri e sostiene chiaramente la differenza fra le tombe dei grandi uomini e quelle degli altri. Le tombe dei grandi sono la testimonianza della grandezza di una nazione e incitato a compiere cose egregie. In altre parole, sono luoghi destinati a celebrare il passato da cui trarre stimoli per operare nel presente. Questa è la funzione che hanno le tombe dei grandi, collocate in Santa Croce a Firenze e quelle di Maratea per gli uomini dell’Antichità.
Firenze e le Glorie Italiane
Le urne sepolcrali dei grandi uomini stimolano alla formulazione di ardenti ideali [e al desiderio di compiere imprese gloriose], o Pindemonte; e rendono bella e sacra agli occhi del viandante il paese che le accoglie. Io, quando vidi il sepolcro dove riposa il corpo di quel grande [Machiavelli] che rafforzando con i suoi consigli il potere dei principi spogliandolo di ogni apparenza gloriosa e rivela come esso si basi sulla violenza dei príncipi che fa versare lacrime e sangue [ai sudditi]; e la tomba di colui [Michelangelo] che a Roma edificò la cupola di S. Pietro, grandiosa come l’Olimpo, sede degli dei classici; e di colui il quale [Galileo] intuì che nella volta del cielo ruotano più corpi celesti che sono illuminati dal Sole immobile, in modo tale da aprire la strada dell’astronomia all’inglese Newton che vi spaziò così ampiamente; allora, gridai [si ricollega al pronome “io” iniziale], tu, o Firenze, sei felice per il tuo clima salubre e per i corsi d’acqua che scendono dagli Appennini!
Felice della tua aria, la Luna avvolge di luce limpidissima i tuoi colli in festa al momento della vendemmia, e le valli minori disseminate di case e di oliveti, odorano di profumi di una grande varietà di fiori: e tu, o Firenze, hai avuto il privilegio di ascoltare per prima il canto [la Divina Commedia] con cui Dante in esilio alleviò la sua ira, e tu hai dato i natali ai genitori e la lingua a quel dolce poeta [Petrarca] che, dopo aver ricoperto di un velo di modestia e di pudore l’amore sensuale, cioè nudo, dei Greci e dei Roani, lo ripose in grembo a Venere [spiritualizzandolo e quindi rendendolo eterno]; ma sei ancora più beata, o Firenze, perché raccogli in un unico luogo [la Basilica di Santa Croce] le glorie dell’Italia [le tombe degli uomini illustri], uniche forse da quando le Alpi mal difese e il fatale alternarsi di successi e decadenza nelle vicende dei popoli, hanno fatto sì che tu fossi invasa dagli stranieri che ti tolsero armi, ricchezze e territorio, [in conclusione] tutto, eccetto la memoria della grandezza che fu.
Vittorio Alfieri e l'Ispirazione
Perché quando agli Italiani, mossi da alti ideali e da coraggio, sarà offerta la speranza di compiere azioni gloriose, da [da queste tombe] trarremo ispirazione e incitamento ad agire. E davanti a queste tombe di marmo Vittorio Alfieri si recava spesso alla ricerca dell’ispirazione. Irato contro gli dei della patria, [perché avevano cessato di dargli protezione] egli era solito errare muto e solitario, contemplando la campagna e il cielo, desideroso [di immergersi nella natura]; ma poiché nulla di ciò che vedeva [nessun essere vivente] gli alleviava la sua tensione interiore, solo qui [Santa Croce] si placava quell’uomo austero e in volto mostrava l’angoscia [per la decadenza del momento] e i segni della speranza [in un futuro in cui risorgere].
La Pace Religiosa di Santa Croce
Ora egli riposa per sempre con questi grandi uomini; e i suoi resti mortali fremono per amor di patria. Ah sì! Da quella pace religiosa [della Basilica di Santa Croce], si leva la voce di una divinità, la stessa che alimentò l’impeto guerriero e la virtù dei Greci contro i Persiani nella battaglia di Maratea, ai cui coraggiosi caduti gli Ateniesi dedicarono dei monumenti funebri. Il marinaio che navigava sul braccio del Mare Egeo compreso fra l’Attica e l’isola Eubea, vedeva, attraverso l’estesa oscurità, scintille e balenare elmi e spade in duello, [scorgeva] i roghi [su cui venivano bruciati i cadaveri] e dai quali si alzavano le fiamme, fantasmi di guerrieri lampeggianti per le armi impugnate, cercare il combattimento; e nel pauroso silenzio notturno la pianura [di Maratona] era sconvolta dall’agitarsi delle falangi greche e [udiva] un suono di trombe e un incalzare di cavalli in arrivo scalpitanti sopra gli elmi dei soldati moribondi e pianti, e inni e canti delle Parche [che preannunciavano la sorte dei morenti].
Domande da interrogazione
- Qual è la funzione delle tombe dei grandi uomini secondo Foscolo?
- Come viene descritta Firenze nel testo?
- Qual è il legame tra Vittorio Alfieri e le tombe di Santa Croce?
- Cosa rappresenta la pace religiosa di Santa Croce?
- Qual è l'importanza delle urne sepolcrali secondo il testo?
Foscolo sottolinea che le tombe dei grandi uomini servono come testimonianza della grandezza di una nazione e stimolano a compiere azioni egregie, celebrando il passato per ispirare il presente.
Firenze è descritta come una città felice per il suo clima salubre e le sue bellezze naturali, e come un luogo che ha accolto le glorie italiane, come le tombe degli uomini illustri nella Basilica di Santa Croce.
Vittorio Alfieri si recava spesso alle tombe di Santa Croce per cercare ispirazione, trovando pace e speranza tra i grandi uomini lì sepolti, nonostante la sua ira contro gli dei della patria.
La pace religiosa di Santa Croce rappresenta una fonte di ispirazione e amore di patria, evocando la stessa virtù e impeto guerriero che animò i Greci nella battaglia di Maratona.
Le urne sepolcrali dei grandi uomini stimolano ideali ardenti e il desiderio di compiere imprese gloriose, rendendo sacro e bello il paese che le accoglie, come nel caso di Firenze.