Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Foscolo critica l'editto napoleonico del 1804, che imponeva la sepoltura fuori dai centri abitati senza epigrafi, cancellando così le distinzioni tra grandi uomini e comuni mortali.
  • Il poeta sottolinea la perdita delle ossa di Parini e l'indifferenza di Milano, che non gli ha dedicato alcun ricordo tangibile come una lapide o un'iscrizione.
  • Con toni polemici, Foscolo descrive il cimitero desolato dove giace Parini, evocando un'atmosfera lugubre e abbandonata.
  • Il testo esplora il rapporto tra Parini e la musa Talia, che lo ispirava a scrivere poesie satiriche contro la nobiltà corrotta della sua epoca.
  • Foscolo riflette malinconicamente sulla mancanza di rispetto per i defunti, rappresentata dall'assenza di fiori o epigrafi sulle tombe, simboli di ricordo e onore.

Indice

  1. Sintesi L'Editto di Saint-Cloud
  2. L'Editto di Saint-Cloud
  3. Nostalgia e Ricordi
  4. Desolazione e Oblio
  5. Lamento della Dea Talia

Sintesi

L'Editto di Saint-Cloud

Tuttavia, nonostante il valore e la funzione delle tombe, in questi versi, Foscolo fa allusione a una strana legge che intende sottoporre le sepolture a una normativa assurda e inumana. Si tratta dell’editto napoleonico di Saint-Cloud del 1804 con cui si obbligava a seppellire le salme fuori dai centri abitati, in luoghi ben aerati e assolati e senza alcuna epigrafe e quindi senza distinzione fra grandi uomini e uomini comuni. E così le ossa del Parini sono andate perse e Milano, ormai in preda ad inutili interessi non ha sentito il dovere di dedicargli né una lapide, né una parola. Negli ultimi versi, Foscolo descrive con un intento chiaramente polemico, e con una sapiente ricerca di effetti lugubri, lo squallido cimitero il cui giace la salma del Parini.

Tuttavia [il “tuttavia” iniziale fa da cerniera con i versi precedenti in cui il poeta esaltava il valore e la funzione delle tombe], una legge nuova [col significato di « insolita »] impone che i sepolcri siano collocati lontani dalle attenzioni affettuose [dei sopravvissuti] e toglie ai defunti di essere identificati [che sia posta un’epigrafe per essere ricordati nel tempo e di avere fama; questo è il duplice senso del termine “nome”] Per questo, o Talia [la musa della poesia satirica], giace senza un sepolcro il tuo cultore [Foscolo si riferisce ai testi satirici contro la nobiltà composti dal Parini] che per te fece crescere con assiduo amore una pianta di alloro [simbolo della poesia] nella sua povera casa e in tuo onore vi appese delle corone [Questi versi significano che Parini si dedico alla composizione di poesie satiriche, un concetto che viene reso con immagini che appartengono al mondo classico, come era di moda alla fine del XVIII secolo] E tu, o Talia, contraccambiavi sorridendogli e fornendo la necessaria ispirazione per la poesia che era pungente satira diretta contro il giovane aristocratico lombardo, assimilabile a Sardanapalo [antico re assiro, noto per la corruzione a cui era dedito], il quale apprezza soltanto il muggito dei suoi buoi che dalle stalle del Lodigiano e del Ticinese, gli procurano ricchezze e cibo.

Nostalgia e Ricordi

O bella musa, dove sei? Non sento il profumo dell’ambrosia [= cibo degli dèi, dolce e profumato.; l’ambrosia era anche un unguento delle divinità che conferiva loro la qualità di essere immortali], testimonianza della presenza degli dèi, ora io mi trovo seduto fra queste piante [il tiglio fiorito che profuma di miele], ripensando alla casa veneziana della madre ed emetto sospiri [di nostalgia]. E tu ti facevi avanti e sorridevi sotto quel tiglio che ora, con i rami abbassati verso il suolo freme perché non fa più ombra, o Dea, alla tomba del Parini a cui prima [come quando il poeta era ancora in vita] dispensava serenità e ombra.

Desolazione e Oblio

Forse, ora tu stai vagando fra le tombe del popolo, alla ricerca del luogo dove riposa il capo del tuo amato Parini? Per lui la città [= Milano], frivola e corrotta per la presenza di cantanti evirati non ha pensato fra le sue mura ad alcun albero sepolcrale [per fargli ombra], né a una pietra tombale, né ad un’epigrafe; e forse un ladro che ha pagato con la decapitazione dei suoi delitti offende e contamina con il suo sangue le ossa del poeta.

Lamento della Dea Talia

Senti, o Talia, la cagna randagia che raspa fra le macerie e gli sterpi spinosi, errando fra le fosse e ululando affama tabe l’ùpupa uscire da un teschio dove si era rifugiata per sfuggire ai raggi della luna e svolazzare per la lugubre campagna disseminata di croci e ti pare che questo uccello immondo rimproveri con suo sinistro verso, i raggi di luce che le stelle, pietose nei confronti dei defunti, distribuiscono a queste tombe dimenticate. Invano, o Dea, tu preghi affinché la desolata notte bagni di rugiada [pietosa attenzione] la tomba del tuo poeta. Ahimè! Non possono nascere fiori sulle tombe se essi non sono espressione della considerazione [= umane lodi] per i morti e del commosso ricordo dei superstiti [amoroso pianto].

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'Editto di Saint-Cloud e quale impatto ha avuto sulle sepolture?
  2. L'Editto di Saint-Cloud, emanato nel 1804, obbligava a seppellire le salme fuori dai centri abitati, senza epigrafi, eliminando la distinzione tra grandi uomini e uomini comuni. Questo ha portato alla perdita delle ossa di Parini e alla mancanza di un riconoscimento adeguato a Milano.

  3. Come Foscolo descrive il cimitero dove giace Parini?
  4. Foscolo descrive il cimitero con toni polemici e lugubri, evidenziando la desolazione e l'oblio che circondano la tomba di Parini, priva di lapidi o epigrafi.

  5. Qual è il ruolo della musa Talia nel testo?
  6. Talia, musa della poesia satirica, è evocata da Foscolo come ispiratrice di Parini, che dedicò la sua vita alla composizione di poesie satiriche contro la nobiltà, ricevendo in cambio il sorriso e l'ispirazione della musa.

  7. Quali sentimenti esprime Foscolo riguardo alla memoria di Parini?
  8. Foscolo esprime nostalgia e tristezza per la mancanza di riconoscimento e memoria per Parini, lamentando l'assenza di un luogo di sepoltura degno e il disinteresse della città di Milano.

  9. Come viene rappresentata la desolazione nel "Lamento della Dea Talia"?
  10. La desolazione è rappresentata attraverso immagini di abbandono e oblio, con una cagna randagia e un'ùpupa che si aggirano tra tombe dimenticate, mentre Talia prega invano per un gesto di pietà verso la tomba del poeta.

Domande e risposte

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