Concetti Chiave
- La Controriforma segna un periodo di conflitti politici e religiosi in Europa, con la Spagna che domina l'Italia dopo la pace di Cateau-Cambresis e la Chiesa che cerca di riconquistare i fedeli protestanti attraverso il Concilio di Trento.
- Il quadro italiano del 1500 è caratterizzato da una crisi economica dovuta all'atlantizzazione, alla tesaurizzazione e alla rifeudalizzazione, con una borghesia incapace di soppiantare la nobiltà terriera e una decadenza politica sotto l'influenza spagnola.
- Il Manierismo rappresenta un periodo di transizione tra Rinascimento e Barocco, caratterizzato da imitazione meccanica e gusto per l'artificio, senza innovazioni teoriche significative e un'evidente crisi dei valori classici.
- Durante il Manierismo, l'ambiente culturale è segnato da una visione cupa e tormentata del mondo, con tematiche che riflettono l'inquietudine e il dissidio interiore dell'individuo, oltre a un crescente distacco dell'intellettuale dai centri di potere.
- Formalmente, il Manierismo sperimenta con la tradizione letteraria attraverso inedite combinazioni, amplificazioni e mescolanze di generi, pur mantenendo un forte legame teorico con i modelli classici, senza però realizzazioni sostanziali.
Indice
Conflitti politici e religiosi
Delineando il contesto politico-culturale di questo periodo possiamo individuare 2 tipi differenti di conflitti:
conflitto politico: Spagna di Carlo V contro Francia di Francesco I; pace di Cateau-Cambresis (1559) che segna l’inizio della dominazione spagnola in Italia che durerà fino alla metà del 1700 (pace di Aquisgrana, 1748); è il periodo in cui Manzoni ambienterà i “Promessi sposi”. Prima della pace di Cateau-Cambresis l'italia era sotto il dominio austriaco.
conflitto religioso: divisione dell’Europa fra paesi protestanti (luterani, calvinisti, anglicani) e stati cattolici e conseguente tentativo della Chiesa di riportare tutta l’Europa al cattolicesimo con il Concilio di Trento (1545). I protestanti tentano di affermarsi mentre la Chiesa tenta di riportare l'Europa sotto la sua egida con il concilio di Trento per riconquistare i fedeli persi
I manieristi guardano con nostalgia lo stile del Rinascimento ma non hanno la forza intellettuale seguire tali dettami. Non sono originali. La letteratura diviene più originale con il Barocco (la donna stilnovista diventa quella brutta, nana…). Anche lo stile tende alla meraviglia. Il manierismo è nel mezzo tra il Rinascimento (equilibrato) e il barocco (esagerato). La figura più emblematica del manierismo è Tasso. Incarna per eccellenza le caratteristiche di questo periodo storico (per vita, letteratura e arte).
Crisi economica e sociale
Situazione di crisi generale, determinata sia dalla dominazione spagnola che ricade sull’italia che subisce sia da radicati motivi interni:
-decadenza economica: determinata, a sua volta, da: atlantizzazione, tesaurizzazione, rifeudalizzazione.
L’atlantizzazione a partire dal 500 avviene dopo la scoperta del nuovo mondo da cui si iniziano ad importare nuove merci mettendo così in crisi l’economia europea e italiana: il bacino del mediteranneo perde d’interesse e il commercio si sposta verso l’Atlante. Questo fenomeno determina la crisi economica dei paesi che commerciavano con l’Oriente e basavano la loro economia sul commercio mediterraneo. Tutte le potenze che non si affacciavano sull'Atlantico subiscono una grande crisi a differenza dell’Olanda e Inghilterra che avevano la supremazia sul mare.
Con la Tesaurizzazione si intende l'accumulo di denaro evitando così di investire in progetti pubblici o contribuire alla ricchezza del paese. Chi aveva denaro (aristocrazia) invece che investirlo in maniere produttive, lo "immobilizza": opere d’arte, gioielli non servono perché non vengono messi nel ciclo produttivo. Le terre coltivate in maniera arretrarta così si inaridiscono. Si allarga la differenza fra classi sociali povere e ricche senza via di mezzo (esempio promessi sposi l’assalto al forno)
Con la rifeudalizzazione si intende il processo in cui ritornano gli investimenti in campo agricolo. I feudatari tesaurizzando hanno molti denaro e anche un sacco di terra che è considerata ricchezza però in questo periodo l’economia si sposta verso il commercio. In questo caso non facendole fruttare e gestendo in maniera latifondistica le terre non c’è nessuna innovazione e non si cerca di fare agricoltura intensiva. Il tutto è gestito in maniera superficiale. La ricchezza c’è, però gli aristocratici non la fanno fruttare
Cristallizzazione delle strutture sociali: ricca borghesia incapace di sperimentare il rischio dell’impresa commerciale e soppiantare la vecchia nobiltà terriera. E’ un'aristocrazia non attiva, parassitaria che considera unica fonte di ricchezza proprietà terriere, non si inizia nemmeno a costituire una classe borghese ( con il senso del rischio d’impresa). Il potere è nelle mani dell'aristocratico incapace.
Decadenza politica e culturale
Decadenza politica: ad eccezione del Ducato sabaudo, notiamo un’arretratezza generale. Le zone non conquistate direttamente dalla Spagna risentono indirettamente gli effetti negativi (Toscana e stato papale). La Spagna era “La cattolicissima Spagna” quindi il papa è legato alla Spagna.
Causa delle contese d'italia tra Francia e Spagna i signori non riescono a dichiarare la propria indipendenza. Le corti italiane non hanno più importanza, le potenze straniere usano l’Italia come campo di battaglia ma quando il conflitto finisce l'italia è sotto il dominio arretrato della spagna.
Crisi ideologica e religiosa
Crisi a livello ideologico/religioso: la cultura laica rinascimentale, la religiosità moderna intesa come esperienza intima e privata, la convinzione dell’uomo di essere al centro dell’universo lasciano il posto a una religiosità vissuta in modo rigido e conformistico, ricondotta agli obblighi della liturgia e al rispetto di pratiche rigide ed esteriori. Dal laicismo rinascimentale si ha una regressione verso forme di religiosità intolleranti verso il diverso e la Chiesa si avvalge di Inquisizione, Indice dei libri proibiti e censura. Con la riforma protestante la Chiesa inizia a voler riprendere i fedeli perduti:
1) dare della chiesa una visione grandiosa: randi, cerimonie,religiosi che vivono nello sfarzo; è un periodo in cui si fanno molti santi
2) rendendosi conto che è tutto inutile, la Chiesa inizia a usare metodi più violenti per mezzo dell’Inquisizione, l’indice di libri proibiti (imprimatur= si stampi se aveva ottenuto il concesso della Chiesa sennò si aveva la censura) sia pre preventiva che post.
Si ha una definitiva caduta dell’antropocentrismo: una visione dell’uomo spostato ai margini dell’universo, incerto della propria collocazione nel cosmo, privo di certezze, caratterizzato dal dubbio e dall’angoscia e spesso spinto a rifugiarsi nelle consolanti certezze della fede.
Alla caduta dell’antropocentrismo contribuisce la riforma protestante, le scoperte del nuovo mondo (non è detto che il mio stile di vita sia quello giusto, divento uno tra i tanti che vive in maniera diverse), scoperte astronomiche (l'uomo non è più al centro del mondo e quindi non è più la terra ad essere prediletta da Dio, orbite ellittiche non più circolari che erano simbolo di perfezione) e la mancanza di sicurezze sia a livello filosofico ma soprattutto religioso.
Decadenza culturale e censura
Decadenza culturale: la cultura non è altro che uno specchio della crisi economica, politica, religiosa, istituzionale e dei valori e degli ideali umanistico-rinascimentali:
In 1° luogo, muta il rapporto intellettuale-potere perché il potere si mostra meno incline a favorire le arti, e le corti, sotto la spinta di più concrete esigenze, perdono progressivamente il connotato di splendidi centri di mecenatismo, mentre gli intellettuali, d’altra parte, appaiono più inclini ad accettare passivamente il ruolo subalterno che viene loro concesso (segretari e passivi esecutori del principe), o si rifugiano nella separatezza delle accademie dove fanno letteratura staccandosi sempre di più dai problemi della vita civile, accademie che si presentano come istituzioni culturali sempre più burocratiche e formali, ossequiose alle direttive del potere.
In 2° luogo, anche l’editoria risente in maniera netta dei nuovi orientamenti espressi dal Concilio di Trento. Il libro viene guardato dalle autorità politico-religiose con sempre maggiore diffidenza e sospetto in quanto può rappresentare il più formidabile veicolo per la diffusione di idee non ortodosse o addirittura eretiche. Di conseguenza:
si proibisce la stampa delle opere di evasione non di rado giudicate spregiudicate o licenziose (dal Principe di Machiavelli allo stesso Orlando Furioso) a favore di opere edificanti e morali, religiose e devozionali;
si permette la circolazione di opere a condizione che venissero “emendate” o purgate ossia ripulite di tutte quelle parti giudicate sconvenienti e dannose, operazione che non solo alterava il significato del testo, ma che tradiva le intenzioni stesse dell’autore (è il caso del Decameron)
Il Principe è considerato un’opera immorale in quanto morale e politica sono nettamente divisi e la religione e la morale sono trattati solo dal punto di vista politico e gli affibbiano idee che incitano alla violenza, alla bugia...
Orlando Furioso potrebbe essere stato proibito per il messaggio di tolleranza che veicola (con Ruggero e Bradamante). Si ha anche una concezione laica della vita. Orlando è il paladino più importante che combatte per la fede quindi mettere un paladino che impazzisce e abbandona il campo di battaglia per una donna saracena è inammissibile. Non poteva ammettere che il paladino del Bene Orlando derogasse i suoi doveri per una donna saracena.
Al Decameron potrebbero esser state censurate parti che andavano contro i precetti della Chiesa quindi le prese in giro dei frati (frate Cipolla, Ser Ciappelletto) e le azioni immorali che commettono certi personaggi (contro il vincolo del matrimonio) e quelle legate all'eros ( amore fisico).Eliminando delle parti non si compromette la struttura. Il Decameron inoltre è un classico, letto da generazioni quindi non viene totalmente censurato ma si apportano modifiche.
Manierismo e Barocco
Tutti questi fattori agiscono in vario modo sugli intellettuali, determinando una crisi di valori, ideali, ruoli, spazi occupazionali che non manca di condizionare la riflessione e la produzione letteraria che a partire dalla metà del 1500, si allontanano sempre di più dalle caratteristiche del Rinascimento. In campo letterario ed estetico, possiamo distinguere 2 principali fasi di sviluppo:
crisi del classicismo rinascimentale (Manierismo);
rifiuto e superamento del classicismo stesso. (Barocco)
Con il termine “manierismo”si intende una serie di fenomeni letterari, artistici e culturali, riflesso di una età di crisi, instabilità e precarietà che si colloca invece tra 2 sintesi organiche: quella rinascimentale precedente e quella nuova e originale barocca successiva. Tali fenomeni letterari e culturali sono ambigui.
Riflessione letteraria e poetica
Riflessione letteraria: l’età del Manierismo NON propone a livello teorico modelli radicalmente nuovi, non ha vera coscienza del distacco dal Rinascimento né della propria modernità e novità, MA preferisce richiamarsi ai modelli teorici classici, sottoponendoli a revisione. I principi del classicismo che il Rinascimento aveva più applicato che non investigato e teorizzato (emulazione degli antichi, ideali di equilibrio, armonia, proporzione…) vengono ora sottoposti a minuziose disamine, irrigiditi, cristallizzati, trasformati in regole pedanti e da seguire rigorosamente e l’equilibrio e l’armonia che avevano ispirato i grandi del Rinascimento lasciano il posto spesso a forme di imitazione meccaniche, a un gusto dell'artificio e del bizzarro.
Poetica: si assiste in questo periodo a un vero e proprio proliferare di trattati di retorica, di poetica, di discorsi e dialoghi sulla tragedia, sull’epica, sulla lirica, in cui si intrecciano componenti oraziane e aristoteliche:
componente oraziana (testo di riferimento: “Ars poetica”): concezione pragmatica dell’attività letteraria che deve essere in grado di “miscere utile dulci”. (Miscere utile dulci: mescolare l’utile al dolce. Le finalità delle opere d’arte dunque sono di carattere pedagogico, per veicolare messaggi all’uomo ma anche quelle di dilettare (carattere edonistico= intrattenere) sia con lo stile che i temi. Orazio si rifà a Lucrezio nel “De rerum natura").
componente aristotelica: (testo di riferimento Poetica)
concetto di mimesi (imitazione): carattere specifico dell’arte è quello di essere mimesi cioè imitazione NON dei modelli letterari/culturali, MA della realtà (nel rinascimento riprendevano la letteratura classica), della natura che deve essere trasferita nell’opera d’arte (rappresentare verosimilmente la realtà : non tutto però);
rapporto realtà/letteratura: la realtà però non deve essere imitata integralmente e meccanicamente perché:
da un lato, non tutto il reale è rappresentabile, soprattutto per motivi di decoro e di moralità
dall’altro, il processo artistico impone comunque una sorta di trasfigurazione della realtà, offre al poeta la possibilità di mescolare il vero e il falso, la verità e la finzione, purché il risultato adempia la condizione essenziale, posta da Aristotele, della verosimiglianza. Non poteva essere oggetto di letteratura dunque per motivi di decoro, l’amore fisico ed erotico, il tema del gioco d'azzardo, beffe, inganni, i piaceri della tavola, tutti temi trattati nelle poesie comico-giocose. Questo perché la Chiesa censurava tali testi in quanto l’uomo poteva immedesimarsi in certi atti considerati immorali. L’unico modo di rappresentarli era quello di descriverli come azioni negative.
Teoria normativa dei generi
3. teoria normativa dei generi letterari codificata sulla base delle osservazioni fatte da Aristotele esclusivamente su tragedia, commedia ed epica, ma applicate anche agli generi. In particolare:
una lettura tendenziosa del testo del filosofo greco porta alla formulazione del precetto delle tre unità (azione, lungo, tempo) alle quali ogni tragedia, e per estensione ogni commedia, deve sottostare.
per l’epica, si introduce la distinzione, non però rigidamente codificata, fra:
poema romanzesco, cioè il poema erede della tradizione cavalleresca (Boiardo e Ariosto);
poema eroico, cioè un poema modellato sui poemi epici antichi, che ha per protagonisti personaggi illustri, generosi, eccellenti, uniformato alle unità aristoteliche, poema verso il quale si orienta il gusto dei letterati e dei lettori del secondo ‘500 perché più incline a privilegiare la verosimiglianza, a fondarsi su una materia storica non troppo lontana né troppo vicina nel tempo, aderente agli ideali di moralità, di serietà, di esemplarità, di eroismo individuale e collettivo propri dell’epoca.
La “teoria normativa dei generi letterari” è la teoria seconda la quale le opere vengono classificate e divise in base ai temi trattati e alle modalità usate. Teoria normativa: ogni genere letterario ha delle sue regole che devono essere seguite per scrivere un’opera di quel genere ( epica e tragedia).
Tragedia: si impone la catarsi aristotelica o purgazione degli affetti: Aristotele sosteneva che per lo spettatore si immedesimava al punto tale che sembrava che il pubblico facesse le stesse azioni dei personaggi ( tradimenti, infanticidi…) purgandosi. La tragedia dunque aiutava a purgarsi dalle emozioni negative quali rabbia o altro. E’ mantenuta anche nel manierismo ma è applicato a tutti i generi letterari.
Il poema eroico basato su epica classica; narra verosimilmente di personaggi illustri fondandosi su materia storica uniformandola alla unità aristotelica e veicolando ideali di moralità. Ha per personaggi illustri e altolocati protagonisti e tende ad essere ambientato in un arco di tempo breve, caratterizzato da stile sublime e ricercato con sono valori da comunicare.
Il poema cavalleresco invece è erede della tradizione cavalleresca ottenuto dalla commistione bretone-carolingia dove il cavaliere compie imprese mosso da amore o altro, non vengono rispettate le unità aristoteliche con varietà di stile e molteplicità di azione.
Tematiche e caratteristiche formali
Tematiche affrontate: la visione del mondo più cupa, l’inquietudine, il dissidio interiore, il tormento religioso che caratterizzano l’individuo in questo periodo, ma anche l’emarginazione dell’intellettuale dai centri di potere si riflettono sulle tematiche affrontate:
progressivo abbandono dei grandi temi politici, filosofici, morali dell’età precedente;
Politica: il cittadino non ha più importanza politicamente. Nessuno fa più politica, il potere è nelle mani delle potenze straniere. Non in assoluto però: viene recuperato il filone utopico (Tommaso campanella: scrive ‘’La città del sole"; Bacone scrive ‘’La nuova Atlantide’’ che è basata sul trionfo della tecnica)
Religione: il privilegiamento di tematiche che si ricollegano alla crisi delle certezze razionali quali la follia, il motivo della malinconia, il demoniaco
Si tratta del demoniaco e della follia perché simboleggiano la perdita di sicurezza da parte dell’uomo. Nel manierismo ciò rappresenta l’insicurezza, la parte irrazionale dell’animo. Anche su base di pazzia, l’uomo è incerto. Trattandone esorcizzo la paura con i valori della controriforma trovando sicurezza nella chiesa.
l’utopia, simbolo del difficile rapporto fra l’individuo e la realtà storico-sociale, come testimoniano le opere del filosofo Tommaso Campanella (“La città del sole”)
Caratteristiche formali: mentre gli artisti rinascimentali erano stati in grado di dominare gli elementi di crisi che già cominciavano ad affacciarsi attraverso un vigile controllo formale, ora vengono a mancare la volontà e la capacità davvero “classiche” di dominare e comporre gli elementi di crisi attraverso la forma, viene meno il controllo esercitato sulla materia attraverso lo stile.
L’autore che per eccellenza riusciva a controllare la materia con la forma fu Ariosto con la tecnica dell’intreccio, dello straniamento e dell’abbassamento (ironia per non farsi schiacciare dalla realtà riflettendo e distaccandosi dalla realtà). Inoltre usa pluralismo prospettico: c’è l’accettazione delle altre idee (non nel manierismo che accetta solo i valori proposti dalla Chiesa).
Aspetto peculiare del Manierismo è la tendenza sperimentale che sottopone i materiali della tradizione letteraria alla ricerca di inedite combinazioni, alla variazione, all’amplificazione, alla deformazione, alla variazione di modelli precedenti (la cosiddetta “maniera”), alla mescolanza di generi diversi, all’attenzione per gli artifici formali. I manieristi hanno una grande devozione per la poetica a livello teorico ma non realizzano niente a livello pratico. Si tende alla maniera ( mescolanza di generi diversi: alla maniera cioè cercare di recuperare il tutto precedente mettendo tutto e mescolando tutto non rispettando i trattati di poetica che dice di rispettare stili a seconda dello stile)
Domande da interrogazione
- Quali sono i principali conflitti politici e religiosi del periodo descritto?
- Come ha influenzato la crisi economica e sociale l'Italia durante questo periodo?
- In che modo la decadenza politica e culturale si è manifestata in Italia?
- Quali sono le caratteristiche principali del Manierismo e del Barocco?
- Quali tematiche e caratteristiche formali emergono nella letteratura di questo periodo?
I conflitti politici principali sono tra la Spagna di Carlo V e la Francia di Francesco I, culminati nella pace di Cateau-Cambresis (1559), che segna l'inizio della dominazione spagnola in Italia. I conflitti religiosi riguardano la divisione dell'Europa tra paesi protestanti e stati cattolici, con la Chiesa che tenta di riportare l'Europa al cattolicesimo attraverso il Concilio di Trento (1545).
La crisi economica e sociale è stata influenzata dalla dominazione spagnola e da fattori interni come l'atlantizzazione, la tesaurizzazione e la rifeudalizzazione, che hanno portato a una decadenza economica e a una cristallizzazione delle strutture sociali, con una borghesia incapace di soppiantare la vecchia nobiltà terriera.
La decadenza politica si è manifestata con l'arretratezza generale, eccetto il Ducato sabaudo, e l'Italia usata come campo di battaglia dalle potenze straniere. Culturalmente, la crisi si riflette in un cambiamento nel rapporto tra intellettuali e potere, con una cultura sempre più burocratica e formale, e una crescente censura da parte delle autorità politico-religiose.
Il Manierismo è caratterizzato da una crisi di valori e una riflessione letteraria che non propone modelli radicalmente nuovi, ma si richiama ai modelli classici. Il Barocco, invece, rappresenta un rifiuto e superamento del classicismo, con una letteratura più originale e uno stile che tende alla meraviglia.
Le tematiche includono una visione del mondo più cupa, l'inquietudine, il dissidio interiore e il tormento religioso. Formalmente, c'è una tendenza sperimentale nel Manierismo, con una mescolanza di generi diversi e un'attenzione agli artifici formali, mentre il controllo formale tipico del Rinascimento viene meno.