Concetti Chiave
- Pietro Trapassi, conosciuto come Metastasio, divenne celebre a Napoli per i suoi melodrammi, che univano canto, musica, danza e poesia.
- Nel 1730, Metastasio fu nominato poeta ufficiale alla corte di Vienna, dove produsse opere di grande successo come "Demedrio" e "Olimpiade".
- La sua poetica, influenzata da Cartesio, cercava di bilanciare razionalità e sentimenti, rendendo le sue opere apprezzate da borghesi e aristocratici.
- Metastasio mantenne una distinzione tra ariette cantabili ed endecasillabi recitativi, creando un equilibrio tra emotività e riflessione.
- Il suo stile si caratterizza per la coerenza tra organizzazione e costruzione, utilizzando figure retoriche per esprimere naturalezza e equilibrio.
Indice
Origini e formazione di Metastasio
Nacque a Roma nel 1698 da una famiglia di modeste condizioni.
Sotto la guida del filosofo e letterato calabrese Gravina, entrò nell’Accademia dell’Arcadia e assunse il cognome grecizzato di Metastasio.
Dopo la morte di Gravina, Metastasio andò a Napoli e si avvicinò al dramma per musica, famoso nei teatri partenopei.Successo e carriera a Napoli
Nel 1724 la sua prima opera, “Didone abbandonata” ottenne un gran successo portando in primo piano il carattere sentimentale della vicenda della protagonista.
Scrisse altri melodrammi: Catone in Utica (1728) e Artaserse (1730), interpretati dalla cantante Marianna, legata a lui sentimentalmente.
Periodo viennese e declino
Nel 1730 fu chiamato alla corte di Vienna e ottenne la carica di poeta ufficiale della corte imperiale subentrando ad Apostolo Zeno.
I dieci anni successivi furono il periodo più prolifico della sua produzione teatrale: diede in scena ben undici melodrammi (tra cui il Demedrio, l’Olimpiade e il Demofoonte; i suoi capolavori).
La sua creatività conobbe un declino a partire dal 1740 dopo l’Attilio Regolo. In quel periodo, infatti, morì Carlo VI e si concluse il periodo più felice della casa d’Austria. Le guerre di successione austriaca e dei Sette Anni crearono tensioni.
Metastasio morì nel 1728 a Vienna circondato dall’ammirazione di tutta l’Europa.
Influenze filosofiche e poetica
La sua poetica subì l’influenza cartesiana riguardo la trattazione della materia sentimentale.
Secondo Cartesio, i sentimenti creano nell’uomo contraddizione e ambiguità a causa delle insidie portate dal desiderio; tuttavia, per Metastasio la ragione può intervenire a far chiarezza sulle passioni. L’interesse di Metastasio per le passioni umane rendeva le sue opere vicine al gusto del pubblico tanto borghese quanto aristocratico.
Stile e struttura dei melodrammi
A Napoli Metastasio divenne famoso per i suoi melodrammi; in essi coesistono recitazione, canto, musica strumentale, invenzioni scenografiche, danza e poesia come a rispecchiare la ricchezza e la complessità dell’esperienza umana.
Come Apostolo Zeno, Metastasio mantenne una distinzione tra le “ariette” cantabili e i “recitativi” endecasillabici, sebbene avessero un rapporto di interdipendenza. Nelle ariette creò effetti di commozione, nei recitativi di riflessione.
I melodrammi del decennio 1730-40 sono caratterizzati da un perfetto equilibrio tra sviluppo dell’azione ed effusione del sentimento; l’alternanza (anche tra elementi razionali e irrazionali) è costante e il passaggio da una situazione a quella successiva è continuo e graduale.
Adatta emotività e razionalità, varietà e continuità, effusione sentimentale e dignità e decoro.
Tipologie di melodrammi
La critica distingue due tipi di melodramma: “d’intrigo” ed “eroico” (prevalente dopo il 1740)
Un melodramma d’intrigo è l’Olimpiade, dove i personaggio conoscono il dolore del conflitto tra dovere e passione; c’è tensione tragica. I personaggi possono mutare di identità, ma non di personalità
Un melodramma eroico è invece Attilio Regolo, dove la presenza costante del protagonista è contro della vicenda.
L’ambientazione greca dei melodrammi è priva di ogni riferimento temporale, in quanto suggerisce allo spettatore la certezza dell’immutabilità della condizione umana rappresentata e l’universale validità dell’esperienza proposta.
Il subbuglio dei sentimenti viene indicato con il termine “patetico”; il controllo razionale e la parola atta ad esprimere i moti del cuore svolgono una funzione rassicurante ed equilibratrice.
Stile e linguaggio di Metastasio
STILE: La sua forza sta nella coerenza tra forma di organizzazione e forma costruttiva dei singoli elementi; uso di figure retoriche nella risoluzione di contrasti (antitesi e ossimoro, parallelismo, anafora e chiasmo).
Metastasio non sfoggia la sua abilità tecnica, ma la sfrutta per creare naturalezza.
Il lessico è tratto dagli scritti di Petrarca e Ariosto, evita termini troppo comuni o aulici. -> Linguaggio pacato e “medio”.
Domande da interrogazione
- Quali furono le origini e la formazione di Metastasio?
- Quali furono i successi di Metastasio a Napoli?
- Come si sviluppò la carriera di Metastasio a Vienna?
- Quali influenze filosofiche caratterizzarono la poetica di Metastasio?
- Quali sono le caratteristiche dello stile e del linguaggio di Metastasio?
Metastasio nacque a Roma nel 1698 da una famiglia di modeste condizioni e fu guidato dal filosofo Gravina, entrando nell'Accademia dell'Arcadia e assumendo il cognome grecizzato di Metastasio.
A Napoli, Metastasio ottenne un grande successo con la sua prima opera "Didone abbandonata" nel 1724, seguita da altri melodrammi come "Catone in Utica" e "Artaserse".
Nel 1730, Metastasio fu chiamato alla corte di Vienna come poeta ufficiale, dove visse il suo periodo più prolifico, creando undici melodrammi tra cui "Demedrio", "L'Olimpiade" e "Demofoonte".
La poetica di Metastasio fu influenzata dal pensiero cartesiano, che vedeva i sentimenti come fonte di contraddizione, ma credeva che la ragione potesse chiarire le passioni umane.
Lo stile di Metastasio si distingue per la coerenza tra organizzazione e costruzione, l'uso di figure retoriche e un linguaggio pacato e "medio", ispirato a Petrarca e Ariosto.