Concetti Chiave
- L'Umanesimo fiorentino si divide in due fasi: l'Umanesimo civile, che lega politica e cultura riscoprendo l'antico, e l'Umanesimo laurenziano, incentrato su Lorenzo de' Medici come mecenate.
- Lorenzo de' Medici, nato nel 1449, crebbe in un ambiente ricco di stimoli culturali, studiando latino, greco, poesia, eloquenza e musica sotto la guida di importanti maestri.
- La vita di Lorenzo fu segnata da eventi cruciali come la congiura de' Pazzi nel 1478, che portò alla morte del fratello Giuliano e a disordini internazionali che Lorenzo affrontò con abilità diplomatica.
- Le opere letterarie di Lorenzo riflettono l'influenza della cultura greco-latina e neoplatonica, con componimenti che spaziano dalla poesia amorosa a canzoni per le feste fiorentine, caratterizzate da doppi sensi e tecnicismi.
- Tra le sue opere più significative si trovano i componimenti per il Carnasciale e i trionfi come il Trionfo di Bacco e Arianna, che combinano erudizione e intrattenimento popolare.
Indice
- Lorenzo de' Medici e l'Umanesimo
- Lorenzo de' Medici: vita e famiglia
- Congiura de' Pazzi e diplomazia
- Opere letterarie e influenze
- Componimenti per feste e trionfi
Lorenzo de' Medici e l'Umanesimo
In questo appunto di italiano vengono descritte la biografia e le opere di Lorenzo de' Medici noto a tutti come Lorenzo il Magnifico, di cui vengono descritte sia la vita che le opere. Si dà anche cenno a quello che fu l'umanesimo fiorentino.
Si sono susseguiti due tipologie di Umanesimo fiorentino intesi come una continuazione dell’altro.
Il primo è l’Umanesimo civile che lega politica e cultura riscoprendo l’antico come valore.
Nasce nei circoli di amministrazione dove i cancellieri come Salutati, Bruni, Marsuppini e Bracciolini seguono valori repubblicani, oligarchici sviluppando il mito della “florentina libertas”.

Il secondo è l’Umanesimo laurenziano che si lega strettamente alla figura di Lorenzo de Medici, detto il Magnifico, come mecenate che tende a chiudere gli intellettuali all’interno del suo potere per non impegnarli nella politica. Si crea la Brigata laurenziana, un circolo atto alla diffusione della filologia e della storia. Ha un gusto popolareggiante per la presenza dei fratelli Pulci e una vena più raffinata grazie alla poesia del Poliziano e la filosofia neoplatonica di Marsilio Ficino.
Lorenzo de' Medici: vita e famiglia
È probabile che Lorenzo de Medici sia nato tra il primo e il due gennaio 1449. Il padre è Piero de’ Medici mentre la madre Lucrezia Tornabuoni. È il periodo in cui la signoria, al culmine del suo splendore, è fermamente guidata dal nonno Cosimo il Vecchio. Per tale ragione Lorenzo cresce con moltissimi stimoli intorno a lui: apprende, oltre al latino, il greco da docenti come l’Argiropulo e Ficino, la poetica e l’eloquenza da Cristoforo Landino e Antonio Squarcialupi il quale, essendo organista del Duomo, lo introduce anche alla musica.
Lorenzo è, inoltre, appassionato alla cultura mondana tanto che nel 1469 è proclamato vincitore della giostra di Santa Croce dove, di fronte a tutta l’aristocrazia fiorentina, dedica il trionfo a Lucrezia Donati.
Il 4 giugno dello stesso anno sposa Clarice Orsini, aristocratica romana.
Il 2 dicembre Lorenzo de Medici soffre la morte a 51 anni del padre, “uomo intero e di perfettissima bontà”.
Per tale ragione Lorenzo ha l’arduo compito di gestire il “principato occulto” fiorentino dei Medici.
Congiura de' Pazzi e diplomazia
Il momento più preoccupante giunge con la congiura de’ Pazzi il 26 aprile 1478 quando dei congiurati attentano alla vita del Magnifico e di suo fratello Giuliano durante la messa a Santa Maria del Fiore. Il primo riesce a salvarsi rifugiandosi in sacrestia ma il secondo viene ucciso.
Visto il lustro della famiglia, però, il popolo si schiera contro i cospiratori, linciandoli. I disordini fiorentini, di conseguenza, si ampliano a livello internazionale tanto che Lorenzo si reca dal re di Napoli, emblema della fazione antimedicea, per negoziare. Questa è una mossa diplomatica ad effetto che, in aggiunta alla sua sapienza e abilità mediatrice, porta i frutti sperati dal fiorentino.
La gloria, però, si alterna anche a momenti di immenso dolore come la morte della madre nel 1482 e della moglie nel 1488.
Nei suoi ultimi anni Lorenzo si distacca dalla vita pubblica per curare la sua maestosa biblioteca con l’aiuto di Poliziano e Pico. Nel 1492 muore circondato dai suoi amici.
Opere letterarie e influenze
Lorenzo de' Medici si avvicina alla letteratura intorno al 1460 influenzato dalla cultura greco-latina del nonno e di Ficino così come da quella popolareggiante, semicolta e volgare della madre la quale prevale nelle opere: Corinto, Apollo e Pan, Simposio, Uccellagione di Starne, Nencia da Barberino, una lode di cui sono state rivenute più versioni alla contadina medesima della sua bellezza in chiave comica nonché parodia della bucolica classica.
Nel 1473 compone i sei capitoli in terzine del “De summo bono”, un dialogo tra Lauro e Marsilio. In questi anni, infatti, forte è il suo contatto con il neoplatonismo considerato un essenziale sostegno spirituale in un mondo di pericoli e preoccupazioni. Si ristabilisce, quindi, la prevalenza della cultura classica su quella popolare che è altrettanto visibile nelle sue liriche d’amore del 1464-1465. Esse non saranno mai racchiuse in un canzoniere vero e proprio bensì un libro basato sull’accumulazione di versi. 41 sonetti vengono racchiusi anche nel Comento dove questi vengono interpretati filosoficamente. In particolare riscopre Cavalcanti.
Dopo l’incontro con il re scrive la Raccolta aragonese, un’antologia oggi andata perduta di 449 rime composte tra il 1476 e il 1477 per l’amico Federico d’Aragona. È peculiare perché in essa non include Petrarca.
Componimenti per feste e trionfi
Lorenzo de Medici, però, lascia il suo segno nei componimenti per le feste fiorentine. In particolare scrive canzoni cantate da un gruppo di figuranti che rappresentavano arti, mestieri o momenti della storia attuale da accompagnare alle maschere durante il Carnasciale (Carnevale). La loro peculiarità è quella di avere dei doppi sensi davvero turpi e pratiche sessuali di non chiara decifrazione ma sono fondamentali perché sono ricchi di tecnicismi, nomenclature di oggetti e strumenti caratteristici dell’epoca.
Di suo interesse è anche il componimento dei trionfi, carri allegorici di ispirazione mitologica che sfilavano durante le feste. Nonostante abbiano in sé una certa erudizione, per la bellezza dei costumi, la piacevolezza musicale, la grandezza degli apparati sono molto vicini alla gente comune. Un celebre titolo è il Trionfo di Bacco e Arianna.
Le ultime produzioni di Lorenzo sono nove laudi e una Rappresentazione di San Giovanni inscenata nel 1491.
Domande da interrogazione
- Chi era Lorenzo de' Medici e quale fu il suo ruolo nell'Umanesimo fiorentino?
- Quali furono gli eventi principali della vita di Lorenzo de' Medici?
- Come influenzò Lorenzo de' Medici la letteratura e quali furono alcune delle sue opere principali?
- Quali furono le conseguenze della congiura de' Pazzi per Lorenzo de' Medici?
- In che modo Lorenzo de' Medici contribuì alle feste e ai trionfi fiorentini?
Lorenzo de' Medici, noto come Lorenzo il Magnifico, fu un importante mecenate e figura centrale dell'Umanesimo fiorentino. Egli promosse l'Umanesimo laurenziano, creando un circolo intellettuale che favoriva la filologia e la storia, e cercava di tenere gli intellettuali lontani dalla politica.
Lorenzo de' Medici nacque tra il primo e il due gennaio 1449, sposò Clarice Orsini nel 1469, e affrontò la congiura de' Pazzi nel 1478. Morì nel 1492, dopo essersi dedicato alla sua biblioteca e alla cultura.
Lorenzo de' Medici fu influenzato dalla cultura greco-latina e popolare, scrivendo opere come "Corinto", "Apollo e Pan", e "Nencia da Barberino". Compose anche il "De summo bono" e la "Raccolta aragonese", quest'ultima oggi perduta.
La congiura de' Pazzi del 1478 fu un tentativo di assassinio contro Lorenzo e suo fratello Giuliano. Lorenzo sopravvisse e, grazie alla sua abilità diplomatica, riuscì a negoziare con il re di Napoli, consolidando la sua posizione.
Lorenzo de' Medici scrisse componimenti per le feste fiorentine, come canzoni per il Carnasciale e trionfi allegorici. Questi lavori erano caratterizzati da doppi sensi e tecnicismi, e includevano celebri titoli come il "Trionfo di Bacco e Arianna".