Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • La produzione letteraria di Pirandello si divide in tre fasi: romanzi e novelle con poetica dell'umorismo (1893-1915), opere teatrali (1916-1925), e un mix di novelle e teatro con focus sull'inconscio (1928-1936).
  • Pirandello critica la società moderna industriale per la sua visione dell'uomo come mera unità produttiva, causando disagio e una visione pessimistica della vita.
  • La critica di Pirandello è rivolta alla borghesia, sottolineando la loro morale ipocrita basata sulle apparenze.
  • Pirandello utilizza la "maschera" come simbolo dei ruoli sociali imposti e delle identità che non rispecchiano la vera personalità individuale.
  • Il relativismo conoscitivo è centrale per Pirandello, suggerendo che la realtà è soggettiva e variabile, come dimostrato in "Così è (se vi pare)".

1.

Indice

  1. Fasi della produzione letteraria di Pirandello
  2. Cause storiche della visione pessimistica
  3. Critica alla borghesia e visione della vita
  4. Temi ricorrenti nelle opere di Pirandello
  5. Il concetto di "maschera" in Pirandello
  6. Le "maschere nude" e la filosofia del lontano
  7. Scopo dell'opera d'arte e definizione di "vita"
  8. Contrasto tra "vita" e "forma"
  9. Conseguenze del contrasto e soluzioni
  10. Consapevolezza del contrasto e società come "pupazzata"
  11. Differenza tra "comico" e "umoristico"
  12. Identità e relativismo conoscitivo
  13. Meta teatro e rappresentazione della realtà
  14. Concetto di identità e relativismo
  15. Immagine della vita sociale e tecnica narrativa
  16. Rapporto con il Decadentismo

Fasi della produzione letteraria di Pirandello

Quali fasi si possono individuare nella produzione letteraria di Pirandello?

Nella produzione letteraria di Pirandello, possiamo distinguere tre fasi:

• nella prima (1893-1915), egli scrive dei romanzi e delle novelle in cui applica la poetica dell’umorismo.

• Dal 1916 al 1925, si occupa soprattutto di comporre opere teatrali.

• Infine, dal 1928 al 1936, Pirandello scrive di nuovo sia novelle che opere teatrali che presentano uno studio degli aspetti più nascosti dell’animo umano con riflessioni sull’inconscio

2.

Cause storiche della visione pessimistica

Quali sono le cause storiche della visione pessimistica che Pirandello ha della vita?

Pirandello è vissuto nella moderna società industriale in cui l’uomo viene considerato soltanto un numero, in cui egli vale solo per quello che produce e in cui la comunicazione è impossibile. Tutto questo crea disagio e disorientamento, due elementi che portano ad una visione pessimistica della vita.

3.

Critica alla borghesia e visione della vita

Verso quale classe sociale è rivolta la critica di Pirandello e perché?

Nelle sue opere Pirandello critica fortemente la borghesia di cui rifiuta la morale ipocrita, cioè falsa perché costruita soltanto su apparenze.

4. Su che cosa è fondata la visione della vita in Pirandello?

La visione pessimistica che Pirandello ha della vita si fonda sull’incomunicabilità e soprattutto sul concetto di relativismo, derivato dal pensiero di Nietzche e di Schopenauer

5.

Temi ricorrenti nelle opere di Pirandello

Nell’insieme, quali sono i temi delle opere di Pirandello.

In tutti i generi letterari (romanzo, teatro, novella), ritroviamo gli stessi temi e cioè:

• il rapporto fra “vita” e “forma,

• l’incomunicabilità fra i personaggi

• il contrasto fra quello che l’uomo è e quello che l’uomo vuole apparire di fronte agli altri, cioè il contrasto fra “l’essere” e “l’apparire”

6.

Il concetto di "maschera" in Pirandello

Nella poetica di Pirandello, "maschera" è un termine-chiave per l'interpretazione delle sue opere. Spiega perché.

La maschera è il ruolo (o i ruoli) che ognuno è costretto ad interpretare nella vita, ma che non corrisponde alla nostra vera personalità; è l’identità in cui ogni individuo si identifica, per poter interpretare il suo ruolo all’interno della società. La maschera indossata è conforme a ciò che gli altri si aspettano da noi; le convenzioni sociali ci costringono ad indossare maschere diverse. Non siamo noi a scegliere la maschera , ma sono gli altri che ce la impongono, quindi noi siamo quello che gli altri vogliono vedere in noi.

7.

Le "maschere nude" e la filosofia del lontano

Che cosa sono le “maschere nude”?

Le maschere nude sono gli uomini consapevoli che la realtà è solo illusione; si collocano all’esterno della realtà per poterla osservare con ironia e con un modo distaccato. Il concettosi “maschera nuda” si ricollega alla” filosofia del lontano” (cfr. risposta alla domanda n°18)

8.

Scopo dell'opera d'arte e definizione di "vita"

Qual è lo scopo dell’opera d’arte per Pirandello?

Per Pirandello, l’opera d’arte ha l’obiettivo di rappresentare l’aspetto contraddittorio della vita, di descrivere il disorientamento dell’uomo moderno e di criticare e denunciare la falsità delle convenzioni che regolano la vita sociale.

9. Come definisce la “vita” Pirandello? Quale termine viene adoperato a questo proposito?

La vita è qualcosa che scorre in continuazione come un fiume, ogni momento è sempre diverso, si trasforma a caso e tale fluidità non può essere arrestata. Il termine che viene adoperato per rappresentare la vita come è intesa da Pirandello è “vitalismo

10.

Contrasto tra "vita" e "forma"

In che cosa consiste il contrasto tra “vita”e “forma”?

La “vita” è ciò che l’uomo è veramente mentre la “forma”è ciò che egli sembra o ciò che gli altri vogliono che egli sia. È il contrasto fra realtà e apparenza. La “vita” cambia continuamente, ma l’uomo ha bisogno di raggiungere la stabilità e per questo egli si attribuisce un aspetto esteriore artificiale (= la forma) che si concretizza con la “maschera”

11.

Conseguenze del contrasto e soluzioni

Quali sono le conseguenze di tale contrasto?

Il contrasto tra “vita” (ciò che siamo, la persona) e “forma” (ciò che sembriamo, il personaggio) determina la crisi d’identità e la scomparsa dell’Io. Costretto a vivere nella “forma” (cioè con una maschera), l’individuo, non è più una persona intesa nella sua individualità e i suoi caratteri psicologici. Esso diventa un personaggio ridotto a maschera, che recita il ruolo impostogli dalle convenzioni sociali.

12. Quali sono le uniche soluzioni possibili ha l’individuo per uscire dalla situazione drammatica in cui lo pone il contrasto fra “vita” e “forma”?

L’unica soluzione è ricorrere all’immaginazione e alla follia che può essere vera o finta, Così l’uomo, fingendosi folle, si distacca dalle regole sociali, si può togliere la “maschera” ed essere se stesso.

13.

Consapevolezza del contrasto e società come "pupazzata"

Cosa succede quando un individuo prende coscienza di questo contrasto?

Coloro che non sono capaci di vivere con la “maschera” arrivano alla pazzia; coloro che, invece, si rendono conto che non possono essere chi realmente sono, a causa dell’apparenza e dell’inganno, si sentono estranei, avvertono che non sono “nessuno” e provano solitudine, dolore e angoscia

14. Come definisce Pirandello la società?

Per Pirandello, la società è una “pupazzata”, cioè un teatro di marionette siciliane in cui ognuno è costretto a interpretare ruoli diversi e a non essere mai se stesso. Questa “pupazzata” è qualcosa di falso che isola l’uomo, avviandolo verso la morte, perché lo allontana dalla vera “vita”. Nelle sue novelle, romanzi o commedie, Pirandello prende in giro e critica le convenzioni, le ipocrisie, le “maschere” che la vita sociale impone.

15.

Differenza tra "comico" e "umoristico"

Che differenza c’è tra “comico” ed “umoristico”?

Il “comico” si limita a cogliere l’aspetto ridicolo di una persona senza scendere in profondità; l’umoristico, invece, va più in profondità per capire le motivazioni del ridicolo, ed una volta capite le motivazioni, si prova compassione

16.

Identità e relativismo conoscitivo

Che cosa significa che l’individuo è “uno”, “nessuno” e “centomila”?

L’espressione significa che l’individuo è “uno” perché l’immagine che lui ha di sé stesso è unica, è “ centomila” perché gli altri gli attribuiscono tante immagini o maschere e, in conclusione, egli è “nessuno” perché l’idea che lui ha di sé non coincide con nessuna di quelle che gli altri hanno di lui, e non si sa nemmeno quale sia quella giusta.

17. Che cosa vuole dimostrare Pirandello con la commedia “Così è (se vi pare)”?

La commedia dimostra che la conoscenza della realtà è relativa (relativismo conoscitivo), nel senso che ognuno di noi ha una propria visione della realtà, per cui la conoscenza di una realtà certa è impossibile.

18. Che cos’è la “filosofia del lontano” in Pirandello?

L’individuo che ha capito di trovarsi intrappolato nella “forma”, rifiuta la vita sociale, rifugiandosi nella fantasia o fingendo di essere pazzo. Il questo modo può osservare gli altri che sono rimasti imprigionati nella trappola, come se li osservasse da lontano e considera come assurdo e senza senso tutto quanto di solito noi pensiamo sia normale.

19. Che cos’è l’ “avvertimento del contrario” e in che cosa si distingue dal “sentimento del contrario”?

L’avvertimento del contrario ci fa cogliere il ridicolo di una situazione e di una persona e suscita la comicità. Il sentimento del contrario, invece va oltre: nasce da una riflessione più profonda della situazione che genera l’umorismo e spesso anche compassione per chi ci è sembrato soltanto ridicolo. Il sentimento del contrario tutt’al più può far nascere un sorriso, ma non una risata.

20. Che tipo di linguaggio adotta Pirandello nelle sue opere? Perché?

Si tratta di un linguaggio semplice, senza figure retoriche perché vuole essere compreso da un pubblico vasto

21.

Meta teatro e rappresentazione della realtà

Che cos’è il meta teatro?

Si ha il meta teatro quando l’opera teatrale ha come oggetto la pratica teatrale stessa. Un esempio ci è dato da “Sei personaggi in cerca di autore

22. Che cosa vuole mostrare Pirandello nelle sue opere meta teatrali?

Vuole dimostrare che il teatro non è adatto a rappresentare le contraddizioni dell’esistenza umana. Questo concetto è evidente nella commedia Sei personaggi in cerca di autore: ogni personaggio è ben definito e coerente; tuttavia gli attori ed il regista non sono incapaci di portare i personaggi sulla scena se non ricorrendo alla finzione. I personaggi sono abbandonati dall’autore e quindi non possono recitare.

23.

Concetto di identità e relativismo

Qual è l’idea di Pirandello a proposito del concetto di identità?

Il concetto di identità dell’individuo per Pirandello non esiste perché le apparenze e le convenzioni sociali annullano le sue caratteristiche personali per arrivare alla morte dell’ “io”.

24. Che cos’è il relativismo conoscitivo? In quale opera Pirandello ce ne fornisce un esempio?

Il relativismo conoscitivo riprende le teorie di Nieztche e di Schopenauer, due filosofi tedeschi. Secondo essi, la realtà non è la stessa per tutti: esistono tante realtà quanti sono gli individui per cui la conoscenza è relativa, o meglio, la verità certa non esiste. Per Pirandello è la stessa cosa: ciò che ci appare viene interpretato in tanti modi a seconda dell’osservatore. Per questo motivo, la verità oggettiva (cioè uguale per tutti) non esiste) perché esistono tante verità soggettive, ognuna diversa dall’altra e quindi tutte imperfette. Pirandello ci fornisce un esempio di relativismo cognitivo nella conclusione della commedia Così è (se vi pare), quando la signora Ponza dice di essere colei che gli altri credono che essa sia. Il relativismo cognitivo porta all’incomunicabilità, al senso di solitudine e alla crisi dei rapporti sociali che hanno solo un valore finto

25.

Immagine della vita sociale e tecnica narrativa

Quale immagine adopera Pirandello per descrivere il carattere della vita sociale

La vita sociale è paragonata ad una trappola, da cui l’uomo fa di tutto per liberarsi, ma inutilmente. Fra gli aspetti della vita sociale che più imprigionano l’uomo abbiamo il lavoro e la famiglia. Nella società, l’uomo è costretto a essere sempre differenti da quello che è in realtà e quindi a portare maschere sempre diverse che non hanno nessun significato e nessun valore. Nei confronti di questa “trappola”, Pirandello assuma una posizione pessimista.

26. Perché la tecnica narrativa di Pirandello può essere definita innovativa?

La tecnica è innovativa e molto diversa da quella tradizionale. I fatti descritti sembrano non aver alcun significato oppure si presentano senza senso assurdi

27.

Rapporto con il Decadentismo

Che rapporto esiste fra Pirandello e il Decadentismo?

Nel Decadentismo abbiamo la corrispondenza (e quindi un’unità) fra la realtà ed un mondo misterioso che non tutti possono percepire; invece per Pirandello la realtà viene spezzata, la realtà è sempre soggettiva perché esistono tante realtà quanti sono gli individui – cfr relativismo conoscitivo. Inoltre mentre il Decadentismo poneva l’ “io” al centro del mondo, Pirandello indebolisce ed annulla l “io”perché esso avverte di essere frantumato e quindi “nessuno”.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le fasi principali della produzione letteraria di Pirandello?
  2. La produzione letteraria di Pirandello si divide in tre fasi: la prima (1893-1915) dedicata a romanzi e novelle con la poetica dell'umorismo; la seconda (1916-1925) focalizzata sulle opere teatrali; e la terza (1928-1936) in cui scrive sia novelle che opere teatrali, esplorando l'inconscio.

  3. Quali cause storiche influenzano la visione pessimistica di Pirandello?
  4. La visione pessimistica di Pirandello è influenzata dalla società industriale moderna, dove l'uomo è ridotto a un numero e la comunicazione è impossibile, causando disagio e disorientamento.

  5. Qual è la critica di Pirandello alla borghesia?
  6. Pirandello critica la borghesia per la sua morale ipocrita, basata solo sulle apparenze, rifiutando la falsità delle convenzioni sociali.

  7. Quali sono i temi ricorrenti nelle opere di Pirandello?
  8. I temi ricorrenti includono il rapporto tra "vita" e "forma", l'incomunicabilità tra i personaggi, e il contrasto tra "essere" e "apparire".

  9. Come Pirandello definisce il concetto di "maschera"?
  10. La "maschera" è il ruolo che ognuno è costretto a interpretare nella vita, non corrispondente alla vera personalità, imposto dalle aspettative altrui e dalle convenzioni sociali.

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