Contesto storico
L’Europa è avvolta in un’atmosfera di prosperità, con un ampliamento della domanda di beni e maggiore efficienza dei mezzi di trasporto e il superamento dei confini con la telecomunicazione. Il
progresso tecnologico riguarda soprattutto la borghesia urbana, con l’illuminazione, inizia a prendere forma la vita notturna, scaturendo la percezione di un’epoca d’oro. Sotto questa superficie però si agitano vecchie tensioni ed elementi di crisi, soprattutto nel mondo del lavoro, con un peggioramento della condizione operaia, con l’introduzione della catena di montaggio che costringe gli operari a mansioni ripetitive e alienanti.
Contesto politico
Di fronte a questa situazione nascono dei movimenti operai che tentano di ribellarsi alle ostilità. In Italia la politica è dominata da Giolitti, orientato verso un progresso civile, da ottenere con l’integrazione dei lavoratori all’interno delle istituzioni. Ne scaturiscono molte riforme favorevoli alle fasce più deboli come la statalizzazione delle scuole che diminuisce una percentuale di analfabetizzazione ancora alta e questo spiega perché non si riesce ad unificare la lingua e che la maggior parte degli italiani parla il proprio dialetto come si nota nelle lettere inviate dai
soldati alle famiglie., legislazione del lavoro minorile e femminile e la garanzia di libertà di sciopero.
Contesto economico
In ambito economico si sviluppa il protezionismo, che favorisce lo sviluppo industriale, ma solo al nord che marca ancora la questione meridionale. Giolitti accontenta anche i nazionalisti e colonialisti con la spedizione in Libia e con l’introduzione del suffragio Universale Maschile, oltre che al patto Gentiloni con la chiesa. Nei primi decenni del
Novecento, scienza e tecnologia cambiano profondamente la vita, mettendo in crisi l’idea che la realtà sia completamente conoscibile e oggettiva. Il filosofo Henri Bergson propone una concezione del tempo soggettiva, diversa dal tempo misurato scientificamente. Con le scoperte di Albert Einstein si rivoluziona la fisica: la materia non è continua, ma fatta di “quanti”. Freud rivoluziona la comprensione dell’essere umano, introducendo l’idea che molti comportamenti derivano dall’inconscio, accessibile attraverso sogni, lapsus e segnali indiretti. Secondo Freud, la
psiche umana è divisa in tre parti: l’Es(istinti), l’Io (parte razionale) e il Super-io (norme interiorizzate), il cui conflitto genera tensioni e disturbi e la
psicoanalisi fa emergere un senso di disagio nell’individuo, che porta ad un senso di solitudine tipico dei pensatori del ‘900. Questo ottimismo verso scienza e progresso viene messo in crisi dalle nuove teorie scientifiche, psicologiche e dai cambiamenti socioeconomici. La
società di massa rivela i limiti del
positivismo, mostrando disuguaglianze, autoritarismi e una crisi culturale. La borghesia, coinvolta in mansioni burocratiche e spersonalizzanti, perde identità e valori, vivendo un senso di smarrimento e nevrosi e conducendo un’esistenza artificiale e non autentica.