Martyna96
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Concetti Chiave

  • La poesia italiana del nuovo secolo fu influenzata dalla linea pascoliana, caratterizzata da atmosfere semplici e familiari, e dalla riattraversata eredità di d'Annunzio.
  • I crepuscolari, con toni languidi e malinconici, si distaccarono dalle tradizioni romantiche e dannunziane, optando per un linguaggio poetico sobrio e autoironico.
  • La poesia simbolista, con il suo verso libero e attenzione all'aspetto grafico, contribuì all'evoluzione della poesia italiana del periodo.
  • I futuristi cercarono una rottura radicale con il passato, esaltando nuovi miti come la velocità e il simultaneismo, mentre i crepuscolari demolivano l'idea del poeta-vate.
  • I Crepuscolari operarono un rinnovamento poetico senza programmi comuni, privilegiando temi quotidiani e provinciali e riflettendo sulle incertezze di inizio secolo.

Indice

  1. Influenze poetiche del Novecento
  2. Contrasti tra Futuristi e Crepuscolari
  3. Caratteristiche dei Crepuscolari
  4. Riflessioni sul Crepuscolo

Influenze poetiche del Novecento

D'Annunzio e Pascoli furono i punti di riferimento. La linea pascoliana, più sommessa e meno controversa, agì in misura incisiva e profonda. Molti dei poeti di inizio secolo si confrontarono con la poesia di Pascoli. L'eredità pascoliana fu accolta e rielaborata per le atmosfere semplici e familiari, la fitta presenza di oggetti quotidiani simbolici e per il suo carico di novità. L'influenza di d'Annunzio rimase forte ma spesso sotterraneo o rovesciata, la sua poesia fu oggetto di un riattraversamento ad opera di molti poeti.

Ci furono anche influenze dei simbolisti, come l'attenzione all'aspetto grafico della pagina e l'adozione del verso libero.

Contrasti tra Futuristi e Crepuscolari

La poesia italiana del nuovo secolo, si apre all'insegna di due linee profondamente diverse: da un lato i proclami tonanti e 'gridati' dei futuristi, dall'altro la ricerca di una poesia sliricizzata da parte dei crepuscolari che rinunciano volontariamente all'eloquenza e al sublime scegliendo di volta in volta un malinconico ripiegamento su se stessi o i moduli dell'autoironia. Entrambe le due espressioni letterarie muovono da una messa in discussione della tradizione e dalla domanda sulla funzione dell'arte nella società industrializzata. Ma mentre i futuristi percorrono la via del rifiuto radicale del passato e creano nuovi miti, la velocità, la macchina, il simultaneismo, in sostituzione dei vecchi valori, i crepuscolari demoliscono con incisività l'idea del peota-vate di ascendenza romantica e poi dannunziana.

Caratteristiche dei Crepuscolari

L'esperienza di punta della poesia dei primi decenni del Novecento in Italia fu quella di un gruppo di poeti che, pur dialogando del tutto individualmente con la tradizione, compirono scelte letterarie dei tratti comuni che si riassumevano un una marcata diversità di toni rispetto al modello dannunziano e a quello dei futuristi. Essi condividevano toni languidi e malinconici,i tipici toni sfumati che accompagnano il sopraggiungere della sera; erano inoltre accomunati dal ripiegamento entro i confini di un mondo circoscritto e volutamente limitato, tratti grazie ai quali il critico e scrittore Borgese propose di raggrupparli sotto il nome di Crepuscolari.

Tuttavia i poeti così definiti non si riconobbero in realtà mai in un programma o un movimento comune. Raccontarono quell'inizio di secolo indefinibile, complesso ed incerto con modalità sempre diverse da quelle futuriste, sostituendo gli oggetti della poesia, abbassando i toni, ironizzando il sublime e il tragico attraverso un nuovo uso dei versi, delle rime, dei metri, e prendendo espressamente le distanze dal modello di poeta vate, ma realizzando un rinnovamento ciascuno per proprio conto. Sono poeti di varia natura, che con stili individuali, modi sobri e spesso ironici, temi sommessi, provinciali, quotidiani e persino banali dialogarono con la tradizione lirica italiana attuando, dall'interno e senza clamori, una vera rivoluzione poetica. Linea del crepuscolo.

Riflessioni sul Crepuscolo

Crepuscolo: il riferimento al crepuscolo sottolinea l'insistita predilezione per le atmosfere di malinconia tipiche del calare della sera, la penombra, il presentimento delle tenebre, il lento svanire della luce e per ambienti che ricordano tali sensazioni. La presenza della luce tenue e fragile del tramondo corrisponde simbolicamente a una riflessione sugli aspetti crepuscolari dell'esistenza umana: il continuo, incessante divenire della natura e della storia, che sembra escludere e isolare l'individuo, il senso di vanità legato al passare del tempo, l'impossibilità di assumere un'identità forte, anche in quanto poeta; e soprattutto la consapevolezza marcata circa il tramonto di un'epoca.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali influenze poetiche del Novecento in Italia?
  2. Le principali influenze poetiche del Novecento in Italia furono D'Annunzio e Pascoli, con una forte eredità pascoliana per le atmosfere semplici e familiari, e l'influenza dei simbolisti per l'aspetto grafico della pagina e il verso libero.

  3. Quali erano le differenze principali tra Futuristi e Crepuscolari?
  4. I Futuristi proclamavano un rifiuto radicale del passato e creavano nuovi miti come la velocità e la macchina, mentre i Crepuscolari rinunciavano all'eloquenza e al sublime, preferendo un malinconico ripiegamento su se stessi e l'autoironia.

  5. Quali sono le caratteristiche distintive dei Crepuscolari?
  6. I Crepuscolari si caratterizzavano per toni languidi e malinconici, un ripiegamento in un mondo circoscritto, e un rinnovamento poetico individuale, con stili sobri e ironici, dialogando con la tradizione lirica italiana.

  7. Come si riflette il tema del crepuscolo nella poesia dei Crepuscolari?
  8. Il tema del crepuscolo riflette atmosfere di malinconia, il lento svanire della luce, e una riflessione sugli aspetti crepuscolari dell'esistenza umana, come il passare del tempo e il tramonto di un'epoca.

  9. I Crepuscolari si riconoscevano in un movimento comune?
  10. No, i Crepuscolari non si riconoscevano in un programma o movimento comune, ma realizzavano un rinnovamento poetico ciascuno per proprio conto, con modalità diverse da quelle futuriste.

Domande e risposte

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