Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Clemente Rebora utilizza il linguaggio espressionista per esaltare l'emotività della realtà, mettendo in secondo piano la percezione oggettiva.
  • Il tema centrale è la devastazione della Prima Guerra Mondiale, descritta attraverso immagini forti e crude di un corpo in decomposizione.
  • Il componimento esplora la disperazione e la follia causate dalla guerra, impossibilitando i soldati a esprimere il dolore attraverso il pianto.
  • Rebora invita chi torna dalla guerra a non raccontare gli orrori vissuti, lasciando agli altri l'illusione di una vita normale.
  • Il testo sottolinea l'irreversibile perdita di umanità e innocenza per chi ha vissuto il conflitto, sia fisicamente che moralmente.

C’è un corpo in poltiglia

con crespe di faccia, affiorante

sul lezzo dell’aria sbranata.

Frode la terra.

Forsennato non piango:

affar di chi può, e del fango.

Però se ritorni,

tu, uomo, di guerra

a chi ignora non dire;

non dire la cosa, ove l’uomo

e la vita s’intendono ancora.

Ma afferra la donna

una notte, dopo un gorgo di baci,

se tornare potrai;

soffiale che nulla del mondo

redimerà ciò che è perso

di noi, i putrefatti di qui;

stringile il cuore a strozzarla:

e se t’ama, lo capirai nella vita

più tardi, o giammai.

Indice

  1. Interpretazione e significato
  2. Espressionismo e guerra

Interpretazione e significato

Parafrasi con spiegazione

C’è il corpo [di un soldato] ridotto in poltiglia

Con il viso deformato, che affiora

Dal fetore dell’aria lacerata dalle esplosioni.

La terra inganna.

[Per quanto io sia folle] non piango;

il pianto è riservato a chi può piangere [riferito a chi non si è trovato di fronte alla realtà della morte in trincea] e al fango [perché si pensa che provi compassione per le vittime]

Però se potrai ritornare [vivo a casa] ,

o uomo, [opp.

Se ce la farai a ridiventare l’uomo che tu eri] non raccontare [l’orrore]della guerra

a chi non n sa nulla della guerra

non rivelare l’indicibile (= la cosa), in cui è possibile capire ancora che cosa siano

veramente l’uomo e la vita.

Piuttosto afferra il corpo della donna ( sembra che l’aggressiva della guerra si riversi sulla donna)

una notte, dopo un vortice di baci

a condizione che potrai ritornare a casa vivo;

sussurrale che nessuna cosa al mondo

potrà redimere ciò che si è perso di noi nella guerra,

noi che siamo gli esseri putrefatti di qui;

abbracciala violentemente fino a toglierle il respiro:

e se essa ti ama, lo capirai continuando a vivere

più tardi, o forse mai (= capirai quale sia il significato ultraterreno dell’impossibile redenzione terrestre di ciò che nella guerra è andato perduto.

Espressionismo e guerra

Clemente Rebora fa parte dell’ espressionismo cioè della corrente artistica che tende ad esaltare, esasperandolo, il carattere emotivo della realtà a scapito di ciò che può essere percepito oggettivamente. Il tema presente è quello della Prima Guerra Mondiale che viene affrontato con un linguaggio forte e molto crudo. Il componimento si apre con un’immagine che, con la sua presenza, occupa tutto l’orizzonte sia visivo che morale dello scrittore. È l’immagine di un corpo ridotto in poltiglia, con il viso solcato da deformazioni che, essendo ormai in stato di decomposizione esala un fetore nell’aria che sa di polvere da sparo.. La comprensione del verso “frode la terra” non è facile: si tratta di un giudizio morale sull’intera realtà che è solo un inganno, ma non ci è dato capire a chi sia attribuibile: o alla vendetta morta o al poeta stesso. Poi, il testo procede sul piano dei sentimenti individuali; l’uomo reso “forsennato” dalla guerra è impossibilitato a versare una lacrima per la tragedia che ha vissuto in prima persona e con un tono di ironia o di polemica, scrive che il pianto è riservato agli altri, forse a coloro che ignorano la guerra o agli interventisti. Ma se colui che sta osservando il suo cadavere potrà tornare in vita, in mezzo agli esseri viventi, osserva la vendetta, esso non dovrà raccontare l’orrore della guerra e dovrà lasciare agli altri uomini la possibilità di tuffarsi a capofitto nell’amore. In ogni caso, nulla potrà restituire ciò che nel conflitto hanno perso i “putrefatti di qui “. L’espressione può essere intesa in senso letterale, cioè chi è morto fisicamente, e in senso metaforico, cioè chi è morto moralmente. La loro vita di sopravvissuti non potrà mai essere quella di prima.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale del testo?
  2. Il tema principale del testo è l'orrore e la devastazione della Prima Guerra Mondiale, espressi attraverso immagini forti e crude.

  3. Come viene descritto il corpo nel testo?
  4. Il corpo è descritto come ridotto in poltiglia, con il viso deformato e affiorante dal fetore dell'aria lacerata dalle esplosioni.

  5. Cosa suggerisce il testo riguardo al ritorno dalla guerra?
  6. Il testo suggerisce di non raccontare l'orrore della guerra a chi non ne sa nulla e di vivere l'amore intensamente, poiché nulla potrà redimere ciò che è stato perso.

  7. Qual è il significato dell'espressione "frode la terra"?
  8. "Frode la terra" esprime un giudizio morale sull'intera realtà, vista come un inganno, ma non è chiaro a chi sia attribuibile.

  9. Come si inserisce il testo nel contesto dell'espressionismo?
  10. Il testo si inserisce nell'espressionismo esaltando il carattere emotivo della realtà, con un linguaggio forte e crudo per affrontare il tema della guerra.

Domande e risposte

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