Concetti Chiave
- Il carro vuoto su un binario morto simboleggia la condizione dell'uomo, costretto a muoversi da forze esterne senza libertà.
- L'inattività del carro rappresenta una libertà inutile, poiché non adempie alla sua funzione ed è fermo su un binario morto.
- Quando il carro si muove, diventa simbolo di sofferenza e schiavitù, obbligato a un percorso prestabilito.
- Il linguaggio trasforma il carro in una sorta di essere vivente, evidenziando la sua condizione passiva e inespresso potenziale.
- Il cielo promette una spiritualità illusoria, mentre il desiderio di una deviazione dal percorso obbligato resta irrealizzabile.
Indice
Il Carro Vuoto
Oh carro vuoto, in sosta su di un binario morto,
ecco che, insensibile agli urti e ai colpi, sta arrivando la merce
che ti è destinata. Carico di merci, ora gravi il tuo peso
sui telai in tensione per lo sforzo;
ma nei rumori, simili a rantoli,
avanza con scosse fumando e avanza
annusando con un fascino tremendo
la macchina pronta ad agganciarti.
Movimento e Schiavitù
Vieni portato via dal binario morto
con un aspro rumore causato dal rullio dell’acciaio
con il rimbalzo stridente dei freni,
incatenato all’interno del gregge
destinato al viaggio
per una legge immutabile
e trascinato, trasmetti il movimento ad altri vagoni
e irrigidito trattieni
la tua forza potenziale
su ruote vicine una all’altra e sulle rotaie
che mai si riuniranno, e a cui non è consentito di esprimersi liberamente,
sotto il cielo che capriccioso
nel labirinto [ tedioso] dei giorni
e nel bivio [senza senso] delle stagioni
contro la noia [di ciò che è contingente] oppone l’eternità,
e fa passare da un pertugio la materia verso l’amore
e non muore anche se vorrebbe morire, e non vive anche se vorrebbe vivere,
mentre la terra gli chiede una parola veritiera [il senso dell’esistenza]
e, nel desiderio di ottenere una risposta prematura
da sola, paga con il proprio sangue la fede [con cui essa si rivolge al cielo].
Allegoria della Condizione Umana
L’immagine di un carro ferroviario vuoto su di un binario morto è l’allegoria della condizione dell’uomo o, forse, del poeta stesso. Come l’esistenza umana, ad un certo punto esso inizia a muoversi fra colpi e spinte e dopo essere agganciato un vagone tira l’altro. Il destino dell’uomo è simile ad un vagone in mezzo a tanti vagoni che si muove in quanto obbligato da forze esterne. Ovunque regna la noia del contingente senza libertà alcuna. Tuttavia in mezzo a tanto grigiore si intravede una possibilità di poter accedere alla spiritualità dell’amore e al valore assoluto di ciò che è eterno.
La prima parte (vv.1-8) è dominata dall’immagine del carro merci inattivo, con una connotazione negativa: è vero che esso non sta subendo alcuna costrizione, tuttavia la sua libertà è inutile senza nessuna prospettiva perché è posteggiato su di un binario morto ed è vuoto, quindi non sta adempiendo alla funzione per la quale è stato costruito.
Il Carro in Movimento
Nella seconda parte (vv.9-19), il carro si mette in movimento, carico di merci e quindi inizia ad esplicare la propria funzione. Tuttavia, il poeta insiste sulla sua condizione di sofferenza edi schiavitù: il peso che crea sfinimento, la motrici che lo aggancia, sottomettendolo, l’incatenamento con gli altri vagoni, il percorso obbligato lungo le rotaie. Da segnalare l il ricorso a termine che trasformano quasi i carro in un animale quindi in un essere vivente: ”aggiogarti”, “gregge”, “rantoli”, “gravido”, “sguinzaglia”. Il carro continua ad essere passivo e non riesce a manifestare le sue potenzialità e i suo desideri (= le chiuse forze inespresse)
Illusione di Libertà
Nell’ultima parte, lo sguardo del poeta si sposta verso il cielo ed il carro diventa la terra intera. Il cielo sotto cui si muove il treno merci capriccioso e quindi quasi ostile. Esso sembra promettere una dimensione spirituale che permetta all’uomo di vincere il non-senso, la noia di vivere quotidiana. Ma questo è soltanto un’illusione perché l’attesa è vana e dolorosa (= immagine del sangue). Il carro aspirava ad una deviazione del percorso obbligato e ad un ricongiungimento delle rotaie, un desiderio che, invece, come la condizione esistenziale dell’uomo, non potrà mai realizzarsi.
Il poeta, però, non si preoccupa di individuare la cause di una simile condizione umana sospesa com’è fra una situazione di non vita ed una di non-more, come indicato al v.25.
Domande da interrogazione
- Qual è l'allegoria principale rappresentata dal carro vuoto?
- Come viene descritto il movimento del carro nella seconda parte del testo?
- Qual è l'illusione di libertà menzionata nel testo?
- In che modo il cielo viene descritto nel contesto del carro in movimento?
- Qual è la condizione esistenziale dell'uomo secondo il poeta?
Il carro vuoto su un binario morto rappresenta l'allegoria della condizione umana, simboleggiando l'esistenza dell'uomo che, come il carro, è costretto a muoversi per forze esterne senza vera libertà.
Nella seconda parte, il carro si muove carico di merci, ma il suo movimento è descritto come una condizione di sofferenza e schiavitù, con termini che lo trasformano quasi in un essere vivente, sottolineando la sua passività e l'incapacità di esprimere le sue potenzialità.
L'illusione di libertà è rappresentata dalla promessa di una dimensione spirituale che permetterebbe di vincere il non-senso della vita quotidiana, ma questa attesa è vana e dolorosa, simboleggiata dall'immagine del sangue.
Il cielo è descritto come capriccioso e quasi ostile, promettendo una dimensione spirituale che però si rivela un'illusione, poiché il desiderio di deviazione del percorso obbligato non può realizzarsi.
La condizione esistenziale dell'uomo è sospesa tra una situazione di non vita e una di non-morte, senza possibilità di realizzare i propri desideri o di trovare un senso nell'esistenza.