-dille-
Ominide
9 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Primo Levi's works such as "Se questo è un uomo" and "I sommersi e i salvati" focus on the horrors of the Holocaust, detailing the systematic destruction of human dignity in concentration camps.
  • "La tregua" recounts the challenging journey home after liberation, highlighting the lingering trauma and fears of never truly escaping the camp's horrors.
  • In "Storie naturali," Levi explores science fiction with an underlying critique of technological progress, linking it back to the dehumanization experienced in the camps.
  • "La ricerca delle radici" showcases Levi's diverse intellectual pursuits, blending scientific and humanistic knowledge to uncover universal truths.
  • "Il sistema periodico" and "Chiave a stella" celebrate human ingenuity and resilience, portraying scientific and technical work as a noble endeavor against ignorance and adversity.

Indice

  1. Testimonianza dell'orrore del lager
  2. Il viaggio di ritorno e l'incubo
  3. Fantascienza e critica del progresso
  4. La ricerca delle radici culturali
  5. L'epica della ricerca scientifica
  6. Il lavoro come sfida positiva

Testimonianza dell'orrore del lager

Se questo è un uomo” e “I sommersi e i salvati”, sono i libri che parlano dal lager, l’origine della sua vocazione di scrittore, per testimoniare l’orrore della shoah. Il primo scaturisce da un bisogno insopprimibile di liberare la mente dall’incubo del lager, facendone conoscere gli orrori a chi non avrebbe potuto neppure immaginare che la crudeltà dell’uomo potesse spingersi a una tale scientifica pianificazione di sterminio, l’opera rievoca infatti l’anno trascorso nel campo di concentramento. È quindi un libro di memoria e di testimonianza, scritto per impedire che con il tempo ci si possa dimenticare della mostruosità dell’olocausto: la stesura comincia all’interno stesso del laboratorio del campo, l’evidenza e la forza delle vicende rievocate è tale da non richiedere alcun tipo di enfatizzazione. I 17 capitoli raccontano la vita nel lager, le strategia per sopravvivere e la sistematica demolizione della dignità umana e della coscienza morale messa in atto dai nazisti.

Il viaggio di ritorno e l'incubo

Al tema storico-memoriale della deportazione si collega anche “La tregua”, che racconta la lunga odissea del ritorno a casa dopo la liberazione nel gennaio 1945, un viaggio protrattosi fino all’ottobre seguente, attraverso Polonia, Ucraina, Bielorussia, Romania, Ungheria, Slovacchia e Austria. Ma l’ottimismo che s’impadronisce dei reduci è di breve durata, non più che una tregua temporanea da un’ossessione che li accompagnerà fino alla fine dei loro giorni: l’incubo di aver soltanto sognato la liberazione, ma di non essere mai usciti dal lager. I fantasmi della detenzione continuarono invece ad assalirlo come un tarlo inestirpabile, i motivi profondi del tormento irrisolto vengono allo scoperto nel suo ultimo libro intitolato “I sommersi e i salvati”, un bilancio lucido della sua esperienza, all’incrocio tra autobiografia, esame di coscienza, indagine psicologica e saggio storico. Si comprende da queste pagine che ha dovuto combattere anche con la vergogna di essere scampato all’olocausto, la sua responsabilità è nell’essersi reso complice dei suoi aguzzini, collaborando per beneficiare di qualche vantaggio. Tutto questo rientrava nel disegno nazista di annientare completamente l’umanità degli internati, la loro dignità e coscienza, tenere viva la loro memoria è l’unico modo per espiare questa vergogna.

Fantascienza e critica del progresso

Quando decise di occuparsi di racconti fantascientifici, la cosa creò un certo imbarazzo nel momento della pubblicazione nel 1966 con “Storie naturali” perché rispetto alla spaventosa crudezza della realtà concentrazionaria, qui sembrava che si fosse concesso una pausa di puro divertimento, per presentarsi ai lettori in questa nuova veste, assolse la soluzione di adottare lo pseudonimo di Damiano Malabaila. In realtà, dietro l’apparente levità si nasconde una visione cupa del progresso tecnologico, facilmente riconducibile all’incubo del lager perché ritorna la fole pretesa di manipolare l’essere umano attraverso il controllo assoluto. Il titolo è quindi ironico, non c’è infatti nulla di più artificiale degli esperimenti e dei ritrovati di questi racconti fantascientifici, dove si parla di donne ibernate, di macchine poetesse, di invenzioni inquietanti. Nel risvolto della copertina ritroviamo una lettera dell’autore in cui si dice fra l’altro che gli ha cercato di raccontare la percezione di una smagliatura nel mondo in cui viviamo, di un vizio di forma che vanifica uno od un altro aspetto della nostra civiltà. A questo vizio Levi vorrà richiamarsi raccogliendo in volume, nel 1971, altri venti racconti fantascientifici scritti dopo l’uscita di Storie naturali, l’autore solleva la questione ecologica, stigmatizzando i guasti prodotti dallo sviluppo, anche se non supporta la fermata del progresso, crede infatti che solo la tecnica possa venire la restaurazione dell’ordine planetario.

La ricerca delle radici culturali

Il libro certamente più singolare di Levi è “La ricerca delle radici”, un’antologia sui generis, che ricapitola la sua composita cultura, senza riguardo per la natura dei brani prescelti, essi variano infatti dall’antichità biblica all’ultimo articolo pubblicato su “Scientific American”, passando dai classici della poesia al manuale di chimica organica. Se ne ricava il quadro irregolare ma a suo modo tipico di un lettore curioso e onnivoro, che si muove perfettamente a suo agio all’interno delle due culture, ossia la scientifica e l’umanistica, l’intento è chiaramente conoscitivo: strappare all’universo i suoi misteri.

L'epica della ricerca scientifica

L’abito dello scienziato, il suo sforzo metodico di scoprire, provando e riprovando senza mai darsi per vinto, balza in tutta evidenza nei racconti del “Sistema periodico”, il rapporto con il mistero viene posto come una caccia, un duello infinito in cui però chi avrà saputo persistere non mancherà il premio di qualche vittoria. È l’epica della ricerca, quella che vuole avere a tutti i costi ragione del mistero, squarciare le tenebre dell’ignoranza, è a questo che mira fin dai banchi di scuola il giovane Levi: conoscere “la mia legge”, trovare “una chiave per i sommi veri”. Ciascuno dei 21 racconti del “Sistema periodico” prende il titolo da un elemento chimico presente in natura, Primo Levi ci introduce nel regno meraviglioso della materia, rievocando esperimenti di laboratorio e altri episodi legati alla sua professione di chimico. L’essere umano ha sempre coltivare l’ambizione di farsi signore della materia, ma la chimica che appassiona Levi è quella eroica e anche un po’ romanzesca dei pionieri, quella della grandi scoperte fatte senza mezzi. Il titolo dell’opera rende omaggio a uno di questi pionieri, Dmitrij Mendeleev, cui si deve la scoperta nel 1869, della legge che regola le proprietà chimiche dei vari elementi secondo ricorrenze periodiche legate al loro peso atomico, questa scoperta acquista agli occhi di Levi un valore emblematico: è la prova inconfutabile che nella materia del mondo vige un principio d’ordine, di omogeneità e simmetria. Il libro segna il trionfo del lavoro umano e della ricerca scientifica come metodologia per sconfiggere il buio della bestialità manifestandosi ad Auschwitz.

Il lavoro come sfida positiva

Lo stesso clima epico la stessa sfida solitaria vittoriosamente lanciata alle difficoltà e agli imprevisti che ostacolano la realizzazione di un progetto, si respira in “Chiave a stella”, ed è questo approccio positivo al tema del lavoro che fa la differenza rispetto a una coeva letteratura di fabbrica, impegnata quasi esclusivamente a denunciarne i risvolti negativi. È un romanzo felicemente inattuale, in cui non entrano i contenuti nevralgici delle teorie economiche, dello scontro di classe e delle rivendicazioni sindacali che avevano infiammato il clima politico intorno al ’68. Tino Faussone, protagonista del romanzo, è un operaio specializzato nel montaggio di tralicci, di ponti e gru, noto nell’ambiente per la sua perizia e affidabilità, a 35 anni ha già girato mezzo mondo, installando ovunque impianti e strutture, ciascuno dei 14 capitoli racconta un caso che è insieme esperienza di vita e una sfida tecnica impegnativa. Faussone appartiene alla rara categoria di persone che di fronte alle difficoltà non disarmano ma le affrontano a viso aperto, le sue vere armi vincenti sono la competenza, l’ingegno e la determinazione: virtù umane e il racconto è affidato allo stesso protagonista, conosciuto da Levi durante una trasferta in URSS.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine della vocazione di scrittore di Primo Levi?
  2. La vocazione di scrittore di Primo Levi nasce dal bisogno di testimoniare l'orrore della Shoah, come descritto nei suoi libri "Se questo è un uomo" e "I sommersi e i salvati", che raccontano la sua esperienza nel lager.

  3. Qual è il tema centrale del libro "La tregua"?
  4. "La tregua" si concentra sull'odissea del ritorno a casa dopo la liberazione dal campo di concentramento, un viaggio lungo e tormentato che lascia i reduci con l'incubo di non essere mai veramente usciti dal lager.

  5. Come si collega la fantascienza alla critica del progresso nei racconti di Levi?
  6. Nei racconti fantascientifici di Levi, come in "Storie naturali", la fantascienza è usata per criticare il progresso tecnologico, evidenziando i pericoli del controllo assoluto sull'essere umano, un tema che richiama l'incubo del lager.

  7. Cosa rappresenta "La ricerca delle radici" per Primo Levi?
  8. "La ricerca delle radici" è un'antologia che riflette la cultura composita di Levi, unendo elementi scientifici e umanistici per esplorare i misteri dell'universo e dimostrare la sua curiosità onnivora.

  9. Qual è l'approccio di Levi al tema del lavoro in "Chiave a stella"?
  10. In "Chiave a stella", Levi adotta un approccio positivo al tema del lavoro, celebrando la competenza, l'ingegno e la determinazione come virtù umane, in contrasto con la letteratura di fabbrica dell'epoca che si concentrava sui risvolti negativi.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community