Concetti Chiave
- La poesia "Dualismo" di Arrigo Boito esplora il contrasto tra gli aspetti angelici e diabolici dell'uomo, simbolizzando la natura ambigua dell'esistenza umana.
- Il testo è un esempio della Scapigliatura italiana, un movimento letterario che sfidava i nuovi ideali, cercando di realizzare un concetto di bellezza ideale attraverso la descrizione della realtà.
- La struttura metrica della poesia è composta da strofe di sette settenari, arricchita da un linguaggio ricercato e l'uso di latinismi e parole auliche.
- Le figure del chérubo dannato e del demone redento rappresentano il dualismo dell'essere umano, con richiami alla Divina Commedia di Dante e al Faust di Goethe.
- Dio è descritto in una veste negativa, come un'entità che gioca con la vita umana, contribuendo alla sensazione di incertezza e conflitto interiore.
Son luce ed ombra; angelica
Farfalla o verme immondo,
Sono un caduto chèrubo
Dannato a errar sul mondo,
O un demone che sale,
Affaticando l’ale,
Verso un lontano ciel.
Indice
Contrasti interiori e tormenti
Ecco perchè nell’intime
Cogitazioni io sento
La bestemmia dell’angelo
Che irride al suo tormento,
O l’umile orazione
Dell’esule dimone
Che riede a Dio, fedel.
Ecco perchè m’affascina
L’ebbrezza di due canti,
Ecco perchè mi lacera
L’angoscia di due pianti,
Ecco perchè il sorriso
Che mi contorce il viso
O che m’allarga il cuor.
Ecco perchè la torbida
Ridda de’ miei pensieri,
Or mansüeti e rosei.
Or violenti e neri;
Ecco perchè, con tetro
Tedio, avvicendo il metro
De’ carmi animator.
O creature fragili
Dal genio onnipossente!
Forse noi siam l'homunculus
D’un chimico demente,
Forse di fango e foco
Per ozïoso gioco
Un buio Iddio ci fé
E ci scagliò sull’umida
Gleba che c’incatena,
Poi dal suo ciel guatandoci
Rise alla pazza scena,
E un dì a distrar la noia
Della sua lunga gioia
Ci schiaccerà col piè.
E noi viviam, famelici
Di fede o d’altri inganni,
Rigirando il rosario
Monotono degli anni,
Dove ogni gemma brilla
Di pianto, acerba stilla
Fatta d’acerbo duol.
Illusioni e speranze dell'anima
Talor, se sono il dèmone
Redento che s’indìa,
Sento dall’alma effondersi
Una speranza pia
E sul mio buio viso
Del gaio paradiso
Mi fulgureggia il sol.
L’illusïon — libellula
Che bacia i fiorellini
— L’illusïon — scoiattolo
Che danza in cima i pini
— L’illusïon — fanciulla
Che trama e si trastulla
Colle fibre del cor,
Viene ancora a sorridermi
Nei dì più mesti e soli
E mi sospinge l’anima
Ai canti, ai carmi, ai voli;
E a turbinar m’attira
Nella profonda spira
Dell’estro idëator.
L'arte e la sua ricerca
E sogno un’Arte eterea
Che forse in cielo ha norma,
Franca dai rudi vincoli
Del metro e della forma,
Piena dell’Ideale
Che mi fa batter l’ale
E che seguir non so.
Ma poi, se avvien che l’angelo
Fiaccato si ridesti,
I santi sogni fuggono
Impäuriti e mesti;
Allor, davanti al raggio
Del mutato miraggio,
Quasi rapito, sto.
E sogno allor la magica
Circe col suo corteo
D’alci e di pardi, attoniti
Nel loro incanto reo.
E il cielo, altezza impervia.
Derido e di protervia
Mi pasco e di velen.
E sogno un’Arte reproba
Che smaga il mio pensiero
Dietro le basse imagini
D’un ver che mente al Vero
E in aspro carme immerso
Sulle mie labbra il verso
Bestemmïando vien.
La vita e la sua dualità
Questa è la vita! l’ebete
Vita che c’innamora.
Lenta che pare un secolo,
Breve che pare un’ora;
Un agitarsi alterno
Fra paradiso e inferno
Che non s’accheta più!
Come istrïon, su cupida
Plebe di rischio ingorda,
Fa pompa d’equilibrio
Sovra una tesa corda,
Tale è l’uman, librato
Fra un sogno di peccato
E un sogno di virtù.

Contesto storico e letterario
Questa lirica fu pubblicata nella celebre opera Il libro dei versi nel corso dell'anno 1902 e fu scritta dall'intellettuale Arrigo Boito, esponente della Scapigliatura italiana, movimento letterario che si affermò in Italia settentrionale a partire dagli anni Sessanta dell'Ottocento e che vide tra i suoi esponenti oltre al Boito anche personaggi di spicco della letteratura italiana dell'epoca, come ad esempio Emilio Praga.
Lo scopo della poesia è quello di porre in contrasto due aspetti dell'uomo che sono tra di loro antitetici e non conciliabili: la parte angelica e quella diabolica.
Questa contrapposizione serve per far comprendere la natura ambigua dell'uomo. (dai versi: "sono luce e ombra angelica Farfalla o verme immondo")
Si comprende come il Boito, nella lirica, voglia rigettare tutte le cose brutte legate ai nuovi ideali, per tendere verso un concetto di arte che realizzi il concetto di bellezza ideale, però considerando che quest'ultima sembra non esistere, l'unica cosa che il poeta può fare è descrivere la realtà, la verità.
Dal punto di vista metrico viene utilizzata una struttura di strofe costituite da sette settenari. E' considerata come una delle liriche simbolo della Scapigliatura e tende ad essere caratterizzata dalla contrapposizione tra concetti di natura astratta: reale/ideale; bene/male. Viene utilizzato uno stile poetico ricercato, caratterizzato dall'uso di latinismi e parole ricercate.
Esempio dello stile:
"E sogno un'Arte eterea
che forse in cielo ha norma,
franca dai rudi vincoli
del metro e della forma,
piena dell'Ideale
che mi fa battere l'ale
e che seguir non so."
La poesia ha una struttura di natura dualistica e le parole utilizzate sono dunque auliche e ricercate. Esistono due figure nella poesia: quella del chérubo (angelo) dannato e quella del demone redento che sembra fiducioso di poter far si che la sua anima possa volare e che pensa di potere rallegrare i suoi giorni tristi e solitari. L'angelo dannato invece sogna una vita dissoluta, dove domina la ricerca del piacere. Scoprendo che non può aspirare a questo genere di esistenza, inizia a inveire contro Dio a causa della sua tristezza. Dal punto di vista metrico la poesia presenta tantissime allegorie e parallelismi e vengono fatti molti riferimenti alla Divina Commedia dantesca e al Faust di Goethe. Dio inoltre viene visto una veste negativa, ovvero come colui che scanzona l'uomo, giocando con la sua vita.
per approfondimenti vedi anche:
Arrigo Boito: Lezione di anatomia
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale della poesia di Arrigo Boito?
- Come viene descritta l'arte nella poesia di Boito?
- Qual è lo stile poetico utilizzato da Boito in questa lirica?
- Quali sono le figure principali presenti nella poesia?
- Quali riferimenti letterari sono presenti nella poesia di Boito?
Il tema principale è la dualità dell'uomo, rappresentata dalla contrapposizione tra la parte angelica e quella diabolica, evidenziando la natura ambigua dell'essere umano.
L'arte è descritta come un ideale etereo, libero dai vincoli del metro e della forma, che il poeta sogna di raggiungere ma che sembra irraggiungibile.
Lo stile è ricercato e aulico, caratterizzato dall'uso di latinismi e parole sofisticate, con una struttura metrica di strofe costituite da sette settenari.
Le figure principali sono il chérubo (angelo) dannato e il demone redento, che rappresentano rispettivamente la ricerca del piacere e la speranza di redenzione.
La poesia contiene riferimenti alla Divina Commedia di Dante e al Faust di Goethe, utilizzando allegorie e parallelismi per esplorare la dualità della vita umana.