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Concetti Chiave

  • Nel secondo dopoguerra, l'utopia negativa si afferma come tendenza letteraria, esplorando futuri in cui il controllo tirannico domina la vita umana.
  • Questa narrazione, inizialmente anglosassone, si diffonde in Europa grazie a pionieri come H.G. Wells con "La macchina del tempo".
  • Italo Calvino, con "Le città invisibili", rappresenta un mondo disumanizzato, dove l'individualità svanisce sotto un rigido conformismo.
  • George Orwell, con "1984", illustra i pericoli dei regimi totalitari e introduce l'idea del "Grande Fratello", simbolo di sorveglianza costante.
  • "Fahrenheit 451" di Ray Bradbury critica la soppressione della cultura, promuovendo una società di massa uniformata e priva di significato.

Indice

  1. L'Ascesa delle Utopie Negative
  2. Distopie nella Letteratura Italiana
  3. Orwell e Bradbury: Visioni Distopiche

L'Ascesa delle Utopie Negative

Nel secondo dopoguerra, in particolare negli anni settanta, cominciarono a prospettarsi nella letteratura una serie di tendenze, una delle più diffuse era quella dell’utopia negativa, di un futuro remoto o prossimo che veniva proiettata nei romanzi. Questa tipologia di narrazione si sviluppò inizialmente in ambito anglosassone in realtà molti anni prima, grazie all’apporto di autori come Herbert George Wells con il suo “Macchina del tempo” pubblicato nel 1895, ma poi cominciò a diffondersi in tutto il continente europeo. L’obiettivo delle utopie negative è quello di coinvolgere il lettore in un mondo da incubo, in cui la vita di ogni persona appare come strettamente e rigidamente ordinata sotto la volontà di un qualcosa di superiore, una sorta di potere tirannico che influenza la coscienza e la capacità di ragionamento degli uomini per plagiarli ed insinuarsi anche negli aspetti più intimi e privati della vita dei suoi “sudditi”.

Distopie nella Letteratura Italiana

Nell’ambito della letteratura italiana appare impossibile non nominare Italo Calvino con “Le città invisibili”, distopia per eccellenza che narra di un mondo disumanizzato in cui i cittadini che lo abitano non sono altro che prodotti asettici e indottrinati, tutti omologati senza dunque alcun tratto che li renda diversi e individuali, come se fossero una sorta di ingranaggio di una macchina.

Orwell e Bradbury: Visioni Distopiche

Altro autore fondamentale in questo panorama fu George Orwell con i suoi romanzi distopici “Fattoria degli animali” del 1945 e “1984” del 1949, qui infatti proietta quello che secondo lui sarebbe stato il risultato della resistenza di regimi totalitari, portando al limite dell’inconcepibile la necessità delle dittatura di attuare rigidi sistemi di controllo verso i propri cittadini, tramite una fervente campagna propagandistica che agisce sulle paure della popolazione. Proprio grazie a questo romanzo, “1984”, è entrato nel comune immaginario la figura del grande fratello ovvero una sorta di occhio costantemente sveglio e vigile che osserva tutti i movimenti anche quelli più impercettibili, dunque una chiara violazione di privacy. Un’altra utopia negativa fu “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury che invece si concentra sul sabotaggio del mondo della cultura da parte dei sistemi di potere che hanno l’obiettivo di creare una società di massa per cercare di avere ai propri piedi una massa di persone uniformate e in cui l’intrattenimento non ha più senso in quanto sempre rivolto ad un obiettivo narcotico.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'obiettivo principale delle utopie negative nella letteratura?
  2. L'obiettivo delle utopie negative è coinvolgere il lettore in un mondo da incubo, dove la vita è rigidamente controllata da un potere tirannico che influenza la coscienza e la capacità di ragionamento degli individui.

  3. Quale opera di Italo Calvino è considerata una distopia nella letteratura italiana?
  4. "Le città invisibili" di Italo Calvino è considerata una distopia per eccellenza nella letteratura italiana, descrivendo un mondo disumanizzato e omologato.

  5. Come George Orwell rappresenta i regimi totalitari nei suoi romanzi distopici?
  6. George Orwell rappresenta i regimi totalitari come sistemi che attuano rigidi controlli sui cittadini attraverso campagne propagandistiche, come illustrato nei suoi romanzi "Fattoria degli animali" e "1984".

  7. Qual è il tema centrale di "Fahrenheit 451" di Ray Bradbury?
  8. Il tema centrale di "Fahrenheit 451" è il sabotaggio della cultura da parte dei sistemi di potere, che mirano a creare una società di massa uniformata e priva di intrattenimento significativo.

Domande e risposte

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