Concetti Chiave
- Paolo Volponi, nato a Urbino nel 1924, si laureò in Giurisprudenza e lavorò per Olivetti e Fiat prima di dedicarsi alla politica e alla letteratura.
- Iniziò la sua carriera letteraria nel 1948 con "Il ramarro", ma ottenne grande notorietà con il romanzo industriale "Il Memoriale" del 1962.
- Volponi esplorò temi come il capitalismo e la rivoluzione industriale, evidenziandone difetti e impatti sulla società.
- Negli anni Settanta, si avvicinò ai romanzi apocalittici, pubblicando opere come "Corporale" e "Il pianete irritabile", che trattano temi sociali e ambientali.
- Morì nel 1994 e la sua opera narrativa fu raccolta in tre volumi intitolati "Romanzi e prose" all'inizio degli anni Duemila.
Indice
La carriera e gli inizi di Volponi
Paolo Volponi è comunemente considerato come uno dei più grandi poeti della seconda metà del Novecento, nacque ad Urbino nel 1924, in realtà all’inizio della sua carriera e vita si focalizzò principalmente sugli studi non di tipo umanistico, conseguì infatti una laurea in Giurisprudenza e poi iniziò a collaborare con Olivetti e successivamente con la Fiat. Subentrò anche nella politica italiana quando nel 1983 venne eletto senatore indipendente nelle liste del Partito Comunista. La sua vera e propria carriera letteraria iniziò nel 1948 con la pubblicazione di “Il ramarro” a cui seguirono altre opere e raccolte, anche se forse il libro più conosciuto e che gli garantì maggiore fama fu sicuramente il romanzo industriale “Il Memoriale” pubblicato nel 1962 e a cui seguì “La macchina Mondiale” tre anni dopo e che gli permise di essere riconosciuto a livello nazionale, tanto che vinse il premio Strega. Fondamentale per quanto riguarda il suo stile letterario sicuramente una tematica essenziale è quella del capitalismo, in particolare tutti quelli che sono i lati negativi e i difetti di questo sistema, che si sono palesati soprattutto con la rivoluzione industriale, che in Italia si è verificata a partire dal secondo dopoguerra.
Temi letterari e riconoscimenti
Un altro tema fondamentale nella sua letteratura è sicuramente quello dell’analisi della società che nel suo caso trova una vera e propria concretizzazione con i romanzi di formazione, in cui emergono “Il sipario ducale” pubblicato nel 1975 che gli consentì il raggiungimento del premio Viareggio, “Il lanciatore del giavellotto” pubblicato nel 1981 e infine “La strada per Roma” pubblicato nel 1991 e che invece venne riconosciuto con il secondo premio strega.
Evoluzione stilistica e opere apocalittiche
Tuttavia, in particolare dal decennio degli anni settanta, si nota nella sua letteratura uno spostamento stilistico che si avvicina non più ai romanzi di formazione o ai romanzi industriali, bensì ai romanzi apocalittici, allineandosi a quella che era la tendenza del tempo, quindi in generale Volponi si dimostra come estremamente attento ai movimenti sociali. Negli anni settanta infatti diversi eventi portarono gli uomini a temere per il peggio dell’umanità e lui a proposito pubblico opere come “Corporale” del 1974 e “Il pianete irritabile” del 1978, che affronta la tematica ambientale, ancora oggi problema estremamente moderno. Paolo Volponi morì ad Ancona nel 1994, all’età di settant’anni, e successivamente, all’inizio degli anni duemila venne pubblicata la sua opera narrativa in tre volumi con il titolo “Romanzi e prose”.
Domande da interrogazione
- Quali furono gli inizi della carriera di Paolo Volponi?
- Quali sono i temi principali delle opere di Volponi?
- Quali riconoscimenti ha ricevuto Volponi per le sue opere letterarie?
- Come si è evoluto lo stile letterario di Volponi negli anni?
Paolo Volponi iniziò la sua carriera con studi in Giurisprudenza e collaborazioni con aziende come Olivetti e Fiat, prima di entrare in politica e iniziare la sua carriera letteraria nel 1948 con "Il ramarro".
I temi principali delle opere di Volponi includono il capitalismo e i suoi difetti, l'analisi della società attraverso romanzi di formazione, e successivamente, temi apocalittici e ambientali.
Volponi ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il premio Strega per "La macchina Mondiale" e il premio Viareggio per "Il sipario ducale". "La strada per Roma" gli valse un secondo premio Strega.
Negli anni settanta, lo stile di Volponi si è evoluto verso i romanzi apocalittici, riflettendo le preoccupazioni sociali e ambientali del tempo, come dimostrato in opere come "Corporale" e "Il pianete irritabile".