Concetti Chiave
- Carlo Levi, nato nel 1902 e morto nel 1975, è noto come pittore, scrittore e attivista politico, famoso per il libro "Cristo si è fermato a Eboli".
- Originario di Torino, appartenente a una famiglia di medici e intellettuali, Levi si laureò in Medicina nel 1924 ma fu influenzato dall'attivismo politico.
- Levi fu un leader del movimento antifascista "Giustizia e Libertà", che lo portò all'esilio in Lucania, dove sperimentò e descrisse la povertà locale.
- Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Levi lavorò come redattore per "L'Italia Libera" e fu eletto al Senato italiano come indipendente nel Partito Comunista.
- La carriera letteraria di Levi include numerosi libri e saggi, con opere che spaziano dalla narrativa all'analisi politica e sociale.
Indice
Informazioni salienti su Carlo Levi
Carlo Levi è nato il 29 novembre del 1902 ed è morto il 4 gennaio del 1975. Viene ricordato per essere stato un pittore, scrittore, comunista, ma anche attivista e medico italiano. Tra i suoi libri, il più celebre è “Cristo si è fermato a Eboli” che è stato pubblicato nel 1945, e narra del ricordo di un periodo della sua vita passato in esilio in Lucania, in seguito ad un arresto avvenuto per il suo attivismo politico.
Gli anni giovanili
Carlo Levi è nato a Torino e apparteneva ad una famiglia in cui il padre era un ricco medico ebreo Ercole Levi, mentre la madre era Annetta Treves, la quale era sorella di Claudio Treves, un importante leader socialista italiano. Nel 1917 Levi si diplomò presso il Liceo Alfieri e subito dopo si iscrisse all’Università di Torino, in particolare frequentando il corso di laurea di Medicina, laureandosi successivamente nel 1924 con il massimo dei voti. Durante il periodo universitario, Levi divenne amico di Piero Gobetti, il quale gli ha suscitato l’interesse per l’attivismo politico. Dopo aver conseguito la laurea Levi iniziò ad esporre alcune delle sue opere alla XIV Biennale di Venezia. Dal 1924 al 1928, Carlo Levi divenne assistente presso la Clinica dell'Università di Torino con il professor Micheli. Lì il suo compito era quello di fare ricerca su epatopatie e sulle malattie delle vie biliari. Poco dopo decise di specializzarsi e andò a Parigi insieme al professor Bourguignon, nonostante la sua passione per la pittura. Durante il periodo parigino, Levi entrò in contatto con diverse personalità di spicco di quel periodo, tra cui ricordiamo Sergei Prokofiev, Igor Stravinsky, Alberto Moravia, Giorgio de Chirico.Dinamismo politico ed esilio
A partire dal 1929, Carlo Levi fondò un movimento antifascista che chiamò “Giustizia e Libertà” insieme ai fratelli Rosselli, divenendo in questo modo il leader del ramo italiano insieme a Leone Ginzburg. Successivamente si unì anche a Francesco Menzio nel "Gruppo dei Sei", che era un gruppo formato da pittori torinesi, tra cui ricordiamo Jessie Boswell, Gigi Chessa, Nicola Galante ed Enrico Paulucci.Fu un uomo molto attivo in politica, soprattutto era coinvolto nei movimenti antifascisti e proprio per questo Levi fu arrestato ed esiliato ad Aliano e Grassano, che rappresentavano due città situate in una zona d'Italia che era la Lucania a partire dal 1935 fino al 1936. In quel posto, Levi capì realmente cos’era la povertà reale. Durante questo periodo, egli ha lavorato come medico per la gente locale nonostante non avesse ancora mai praticato la medicina. Quando fu liberato nel 1939, andò in Francia, rimanendovi fino al 1941. Poco dopo rientrò in Italia e venne arrestato a Firenze per un periodo per poi essere rimesso in libertà quando Benito Mussolini fu arrestato.
Dopo la conclusione della Seconda Guerra Mondiale, andò a Roma e lì venne eletto redattore per il giornale “L’Italia Libera, che era la testata del Partito d'Azione, un’organizzazione antifascista nata dalla tradizione repubblicana. Lì continuò a scrivere e dipingere, esponendo in Europa e negli Stati Uniti. Nel 1963 fu eletto al Senato come indipendente nel Partito Comunista. Poi fu rieletto al Senato nel 1968 e vi rimase fino al 1972. Alla fine, Carlo Levi morì di polmonite a Roma il 4 gennaio del 1975. Il suo corpo è stato sepolto ad Aliano.
Carriera letteraria
Tra le opere più importanti di Carlo Levi scrittore ricordiamo: “Paura della pittura” del 1942; “Cristo si è fermato a Eboli” del 1945; “Paura della libertà” del 1946; “L'orologio” del 1950; “Le parole sono pietre” del 1955”; “II futuro ha un cuore antico” del 1956 che gli ha permesso di vincere il Premio Viareggio; “La doppia notte dei tigli” del 1959; “Un volto che ci somiglia (Ritratto dell'Italia)” del 1960; “Tutto il miele è finito” del 1964; “Quaderno a cancellali” del 1979 che venne pubblicato dopo la sua morte; “Coraggio dei miti” del 1975; “Carlo Levi inedito: con 40 disegni della cecità” di Donato Sperduto del 2002;Inoltre, Carlo Levi ha anche scritto diverse prefazioni e introduzioni per vari autori durante la sua vita. Però dopo la sua morte, ci sono stati scritti diversi saggi e poesie, come: “Roma fuggitiva: una città ei suoi dintorni” del 2002; “Roma fugace: Alla ricerca della Dolce Vita” del 2004; “Carlo Levi inedito: con 40 disegni della cecità” del 2002; “Armonie lontane” del 2013; “Magies de Levi” del 2006 e “Oltre il buio. Scritti per Carlo Levi” del 2013.
Domande da interrogazione
- Quali sono le opere letterarie più importanti di Carlo Levi?
- Qual è stato il ruolo di Carlo Levi nel movimento antifascista?
- Come ha influenzato l'esperienza dell'esilio la carriera di Carlo Levi?
- Quali furono le principali attività di Carlo Levi dopo la Seconda Guerra Mondiale?
- Quali furono le influenze giovanili che portarono Carlo Levi all'attivismo politico?
Tra le opere più importanti di Carlo Levi ci sono "Cristo si è fermato a Eboli" (1945), "Paura della libertà" (1946), "L'orologio" (1950), "Le parole sono pietre" (1955), e "Il futuro ha un cuore antico" (1956), che gli valse il Premio Viareggio.
Carlo Levi ha fondato il movimento antifascista "Giustizia e Libertà" insieme ai fratelli Rosselli e ha partecipato attivamente nei movimenti antifascisti, il che ha portato al suo arresto ed esilio in Lucania.
L'esperienza dell'esilio in Lucania ha ispirato il suo libro più celebre, "Cristo si è fermato a Eboli", che descrive le difficoltà quotidiane dei contadini locali e ha sollevato la questione del sud Italia a livello nazionale.
Dopo la guerra, Carlo Levi si trasferì a Roma, divenne redattore per il giornale "L’Italia Libera", continuò a scrivere e dipingere, e fu eletto al Senato come indipendente nel Partito Comunista.
Durante il periodo universitario, Carlo Levi divenne amico di Piero Gobetti, che suscitò in lui l'interesse per l'attivismo politico, portandolo a fondare il movimento antifascista "Giustizia e Libertà".