Concetti Chiave
- L'opera "Aspettando Godot" di Samuel Beckett è un emblema del "teatro dell'assurdo", che esplora temi di alienazione e crisi esistenziale nel dopoguerra.
- La trama ruota attorno a Vladimiro ed Estragone, due senzatetto che attendono invano un misterioso Godot, simbolo di speranza e cambiamento mai realizzato.
- Il significato dell'opera è volutamente ambiguo, con Beckett stesso che afferma di non conoscere l'identità di Godot, lasciando l'interpretazione al pubblico.
- Il teatro dell'assurdo, di cui Beckett è un esponente principale, utilizza dialoghi ridotti e situazioni prive di senso per rappresentare l'insensatezza della vita.
- L'opera è una critica alla passività umana, dove la monotonia e l'attesa vana riflettono una vita priva di ambizioni e significati concreti.

Indice
Introduzione all'opera e al concetto di "teatro dell'assurdo".
Aspettando Godot è l'opera teatrale più famosa di Samuel Beckett, oltre ad essere uno dei testi più noti del teatro del Novecento.
In realtà il nome originale è En Attendant Godot, dato che Beckett, irlandese di nascita, risiedeva in Francia quando scrisse l'opera, ovvero verso la fine degli anni '40, con l'unico scopo di non avere influenze dall'Inghilterra.
Pubblicata in francese nel 1952, e quindi poco dopo la Seconda Guerra Mondiale, la prima rappresentazione teatrale dell'opera venne fatta al Theatre de Babylone di Parigi l'anno successivo, mentre nel 1954 Beckett tradusse l'opera in inglese.
Dramma associato al cosiddetto "teatro dell'assurdo" e costruito intorno alla condizione dell'attesa, questa opera teatrale ruota intorno a situazioni del tutto prive di senso, con una trama sterile e dei messaggi di difficile interpretazione e comprensione.
Uno stile proprio di alcuni autori del dopoguerra (oltre a Samuel Beckett ricordiamo Eugène Ionesco), che decisero di mettere in scena il concetto filosofico dell'esistenza intesa come assurdità, messa a punto precedentemente dagli autori dell'esistenzialismo, come ad esempio Jean-Paul Sartre o Albert Camus.
Con il "teatro dell'assurdo", termine coniato dal critico e scrittore ungherese Martin Esslin, che ne fece il titolo di una sua pubblicazione del 1961 (The Theatre of the Absurd), si mette dunque in scena l’alienazione dell’uomo del secondo dopoguerra, l'angoscia, la crisi e la solitudine che lo animano, rappresentata da una comunicazione impossibile attraverso vicende apparentemente prive di senso e dialoghi ridotti al minimo. Un teatro che scardina ogni regola e convenzione, capovolgendo ogni criterio di verosimiglianza e di realtà.
Per ulteriori approfondimenti sul teatro dell'assurdo vedi qui
Trama dell'opera teatrale Aspettando Godot di Samuel Beckett
La storia, ambientata in uno spazio surreale e quindi impossibile da collocare geograficamente, si incentra sulle figure di Vladimiro ed Estragone, due senzatetto.
I due personaggi si incontrano ogni giorno sotto un albero di una strada di campagna e, durante l'attesa di un uomo chiamato Godot, cominciano a discorrere attorno a svariati argomenti, spesso scadendo nella banalità. Tutto ciò contribuisce ad annoiare lo spettatore, che si sente quasi preso in giro dall'autore per ciò che gli viene posto di fronte.
I due personaggi non sanno nemmeno dire chi sia Godot, dato che nessuno dei due lo ha mai conosciuto. L'unica certezza che hanno è che, una volta incontrato, questi gli avrebbe dato un posto asciutto dove dormire e un pasto caldo.
Durante l'opera appaiono altri personaggi: Pozzo (un proprietario terriero) e il suo servitore Lucky,
rispettivamente il ritratto del capitalista e del proletariato sfruttato, e altre comparse che rendono la vicenda meno prevedibile, come ad esempio un ragazzo, che afferma di lavorare al servizio di Godot. Questo personaggio smuove leggermente la staticità dell'opera infondendo nei due protagonisti la speranza di poter finalmente incontrare Godot. Nonostante ciò, i giorni passano ma Godot non appare.
Nell'attesa dell'evento, e senza avere la minima idea del giorno e dell'ora in cui verificherà, i due personaggi manifestano più volte la volontà di lasciare il luogo di attesa prima del tempo, ma alla fine nessuno dei due farà questa scelta.
L'opera si conclude con Vladimiro ed Estragone che aspettano Godot.
Aspettando Godot, significato e analisi dell'opera
Beckett non spiegò mai il perché dell'opera e da dove si fosse ispirato per il nome Godot. In molti però affermarono che esso rappresenta la fiducia in Dio; non a caso, nella parola Godot è presente la parola inglese God, che vuol dire Dio. Ma durante un'intervista l'autore ha subito smentito tale interpretazione, affermando che il suo obiettivo non era quello di citare Dio; piuttosto il nome Godot lo si può interpretare come l'unione delle due parole "go" e "dot", ovvero "va" e "fermo". L'autore voleva dunque sottolineare fin dal nome del personaggio su cui ruota la vicenda la frustrazione che l'uomo percepisce a seguito del suo disperato tentativo di fare qualcosa, di "muoversi" per cambiare la propria vita e il proprio destino.
Samuel Beckett non sapeva nemmeno chi fosse Godot, tant'è che alla domanda "Chi è Godot?" egli rispose: "Se l'avessi saputo l'avrei descritto nell'opera".
Godot può essere dunque chiunque o nessuno: la decisione riguarda lo spettatore.
Ma stando alla genesi del suo nome, Godot potrebbe rappresentare per l'uomo una possibile via di salvezza di fronte al fato. Un'opportunità che però non arriva perché i personaggi affrontano la vita con passività, vivendo ogni giorno come il precedente, senza scopi o ambizioni. In una visione pessimistica propria del teatro dell'assurdo, la monotonia e l'insensatezza dell'opera rappresentano metaforicamente la vita.
Per ulteriori approfondimenti su Waiting for Godot vedi qui
Domande da interrogazione
- Qual è il concetto di "teatro dell'assurdo" e come si collega a "Aspettando Godot"?
- Qual è la trama principale di "Aspettando Godot"?
- Chi sono i personaggi principali e quale ruolo svolgono?
- Qual è il significato del nome "Godot" secondo Beckett?
- Qual è il messaggio principale dell'opera secondo l'analisi fornita?
Il "teatro dell'assurdo" rappresenta l'alienazione e l'angoscia dell'uomo del dopoguerra attraverso situazioni prive di senso e dialoghi minimi. "Aspettando Godot" di Beckett è un esempio di questo stile, con una trama che ruota intorno all'attesa e all'assurdità dell'esistenza.
La trama si concentra su Vladimiro ed Estragone, due senzatetto che aspettano un uomo chiamato Godot sotto un albero. Nonostante l'attesa e l'apparizione di altri personaggi, Godot non arriva mai, lasciando i protagonisti in una condizione di stasi e incertezza.
I personaggi principali sono Vladimiro ed Estragone, che rappresentano l'attesa e l'incertezza. Altri personaggi includono Pozzo e Lucky, che simboleggiano il capitalista e il proletariato, e un ragazzo che infonde speranza nei protagonisti.
Beckett ha negato che "Godot" rappresenti Dio, suggerendo invece che il nome possa derivare da "go" e "dot", simbolizzando la frustrazione dell'uomo nel tentativo di cambiare il proprio destino. Godot rappresenta una possibile via di salvezza che non si concretizza mai.
L'opera rappresenta la monotonia e l'insensatezza della vita, riflettendo una visione pessimistica tipica del teatro dell'assurdo. I personaggi vivono passivamente, senza scopi o ambizioni, simboleggiando l'inutilità dell'attesa e l'assurdità dell'esistenza umana.