Fabrizio Del Dongo
Genius
10 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • La Mandragola, capolavoro del teatro del Cinquecento, si distingue per i riferimenti alla situazione storica contemporanea e per il rapporto tra la posizione umana e politica dell'autore, Machiavelli.
  • I personaggi della commedia, limitati a otto, sono caratterizzati in modo da evitare stereotipi, ognuno con una personalità e un linguaggio distintivi, riflettendo diversi strati sociali e intellettuali.
  • Il tema dell'amore in La Mandragola è trattato in chiave laica ed edonistica, lontano dall'amore spirituale dei poeti medievali, rappresentando la ricerca della felicità come fine dell'esistenza umana.
  • L'inganno e la beffa, ispirati al Decamerone, sono usati da Machiavelli per ridicolizzare il vecchio Nicia e sottolineare la malvagità dell'animo umano, creando una commedia che suscita un sorriso amaro.
  • Machiavelli, attraverso un'analisi spietata dei comportamenti umani, presenta una realtà effettuale priva di implicazioni morali, concludendo con la legittimazione del disordine morale, in contrasto con il tradizionale lieto fine.

Indice

  1. Contesto storico e successo
  2. Struttura e personaggi
  3. Caratterizzazione dei personaggi
  4. Amore e morale

Contesto storico e successo

La commedia, scritta nel 1518, si svolge nei primi anni del Cinquecento. Non mancano alcuni accenni alla situazione contemporanea, sparsi qua e là: la rovina dell’Italia dopo la discesa di Carlo VIII, riferimenti al pericolo dell’invasione turca, la polemica dell’autore del prologo contro la società in cui egli si trova a vivere.

Questo sta già a dimostrare come esista un rapporto assai preciso fra la posizione umana e politica dello scrittore.

È considerato il capolavoro del teatro del Cinquecento. Incontrò molto successo nel pubblico, soprattutto a Venezia, e fu rappresentata molte volte durante la stessa vita dell’autore.

La prima rappresentazione ebbe luogo a Firenze, in occasione del matrimonio del nipote di Lorenzo il Magnifico e questo dimostra come lo scritto volesse attirarsi la simpatia dei Medici, per quando dopo il loro ritorno, egli fosse stato bandito da ogni incarico pubblico e perfino incarcerato e torturato per cospirazione contro di essi.

Struttura e personaggi

Si tratta di una commedia in prosa composta un prologo e 5 atti. Essa prende il nome da una pianta, la mandragola, la cui radice, secondo la saggezza popolare, sarebbe in grado di rendere feconda una donna.

Caratterizzazione dei personaggi

Ne La Mandragola i personaggi sono molto pochi: soltanto otto Questo aspetto ha un vantaggio: offre la spazio all’autore per caratterizzare meglio ognuno dei essi a tal punto da non incarnare degli stereotipi come succedeva nella commedia classica. Ognuno ha una propria personalità ben definita e ognuno ha un linguaggio proprio. Infatti, per esempio, Callimaco, l’amante si esprime con toni languidi come se avesse perso ogni speranza di poter vedere concretizzato il suo amore per Lucrezia. Invece, Nicia, stupido com’è, si esprime in modo volgare e sa solo dire delle stupidaggini dimostrando così di non essere intelligente. Il suo linguaggio è vernacolare, molto colorito e denso di modi di dire. Nicia è uno di Firenze e Machiavelli ne vuole sottolineare la ristrettezza mentale del personaggio, la limitatezza dei suoi orizzonti culturali. Nicia ci offre, allora, l’immagine sarcastica della classe dirigente di Firenze (è dottore in legge) che dovrebbe costituire la spina dorsale della città, ma che in realtà non ricopre più questo ruolo come succedeva un tempo. Il linguaggio di Ligurio imita quello di Nicia; si finge ingenuo, ma in realtà è molto più furbo di tutti; è lui che tira i fili della trama e determina il comportamento degli altri personaggi. Questi due personaggi, Nicia e Ligurio rappresentano quindi due mondi e due linguaggi diversi : sciocco, borgese, abitudinario, presuntuoso e ottuso l’uno, quanto l’altro è acuto di intelligenza, sarcastico, ironico, brillante

• Callimaco: è il protagonista. Riesce a fare sua Lucrezia, ma in realtà ha un carattere molto debole e sempre incerto sul da farsi e pauroso che la situazione si evolva nel senso non voluto. Continuamente, è in preda a sentimenti contrastanti: speranza/timore, felicità/disperazione.

Grazie alla furbizia di Ligurio, arriva ad ottenere quanto desidera

• Lucrezia. Moglie di Nicia. All’inizio, essa ci appare come una donna onesta e virtuosa. Tuttavia, alla fine essa diventa traditrice e non esita ad ingannare il marito per tutta la vita, stando al gioco che hanno elaborato Callimaco e Ligurio. Dopo essersi dimostrata sempre perfettamente buona, alla fine si dimostra di essere anch’essa dominata dall’interesse e dalla passione. Infatti cade proprio su di lei la responsabilità della relazione adulterina continuativa con Callimaco.

I personaggi esprimono di lei giudizi diversi; per il marito Nicia, essa è una moglie deludente perché sterile ed afferma, ad un certo momento che, se lo avesse saputo prima, avrebbe sposato una contadina. Per fra’ Timoteo, essa è buona e saggia, ma come tutte le donne, di poco cervello. Invece, Ligurio, di essa ha un giudizio positivo: essendo saggia e retta moralmente egli ha dovuto escogitare una beffa molto complessa. In realtà, la donna oscilla fra il giudizio di Ligurio e di fra’ Timoteo: se da un lato esprime dubbi sull’efficacia della mandragola, dall’altro è succube dell’autorità religiosa e non ha parole per ribellarsi all’autorevolezza di un discorso religioso finalizzato al convincimento.

• Nicia: marito di Lucrezia. Non ha altro che difetti. E’ avaro, credulone, poco intelligente, meschino, arrogante, scarso stimatore della cultura, vanitoso. La sua comicità è unica.

• Ligurio: per simpatia nei confronti di Callimaco, per orgoglio personale – una sorta di rivincita nei confronti del borghese Micia e soprattutto per soldi, assume l’incarico di ingannare e beffare Nicia e con la sua astuzia riesce a plasmare il destino degli altri

• Fra’ Timoteo: è il religioso che, corrotto dalla somma di denaro promessa da Callimaco, accetta di convincere Lucrezia a stare al gioco. La presenza di questo personaggio introduce il concetto del potere degli uomini di Chiesa sulle donne, un motivo tradizionale nelle novelle e nelle commedie, sia in Boccaccio che nel Rinascimento. Le donne, in quel tempo, non erano istruite, erano abituate ad essere imbrogliati dagli uomini ed avevano fiducia nei religiosi che ne approfittavano per raggirarle, anche dal punto di vista sessuale. Fra’ Timoteo, tuttavia, ha un fine diverso, cioè il denaro per cui nel rapporto che lo lega con Lucrezia non c’è niente di sconveniente. Nelle parole e nell’atteggiamento nei confronti della donna si nota un filo di misoginia: è convinto dell’inferiorità femminile ed è per questo sicuro di riuscire nel suo intento

Sòstrata: è la madre di Lucrezia che si dà da fare affinché la figlia accetti la proposta di Ligurio. Teme che una volta morto il marito, molto più vecchio di lei, ,se senza figli possa rimanere abbandonata da tutti ed è per questo che appoggia lo strattagemma di Ligurio Inoltre ritiene che la figlia sia molto fortunata perché le viene offerta la possibilità di tradire il marito con il consenso di quest’ultimo.

Amore e morale

L’amore presente nella commedia è un amore che non ha alcun riflesso religioso: si tratta di un sentimento del tutto laico. Per questo siamo ben lontani dall’amore spirituale dei poeti del Dolce Stil Novo, dall’amore mistico di Dante e dall’amore tormentato di Petrarca. L’amore ne La Mandragola rappresenta la ricerca della felicità (= edonismo), come fine unico dell’esistenza umana e la visione laica della vita e delle sue gioie tipica del Rinascimento

• Con questo tema, Machiavelli si ispira al Decamerone, anche se la portata innovatrice è evidente. Con la beffa, lo scrittore vuole ridicolizzare il vecchio Nicia e fare in modo che Callimaco e Ligurio conoscano un momento di rivincita. Nell’insieme la beffa, pour suscitando ilarità, non comunica allo spettatore gioia, né fornisce una visione della vita soltanto spensierata. Infatti, la rappresentazione del degrado morale dell’animo umano genera un forte pessimismo per cui l’ironia, l’inganno e la beffa creano sì un sorriso, ma un sorriso amaro. Per Machiavelli l’animo umano è malvagio e la descrizione realistica che ne fa è molto realistica e senza pietà alcuna. Pertanto, si può dire che La Mandragola è una commedia non tutta da ridere

• La “realtà o verità effettuale”, un concetto fondamentale ne Il Principe, è la realtà concreta delle cose, oggetto della politica che, per essere davvero utile, deve guardare a come esse sono e non a come si vorrebbe che fossero. Machiavelli teorizza l'assoluta indipendenza della politica dalla morale dalla religione. Ne La Mandragola, non viene tenuto conto delle implicazioni morali, ma del risultato concreto che esse si propongono di raggiungere

Il giudizio negativo sul mondo rappresentato è evidente soprattutto nella conclusione dell’opera: nel panorama della commedia del Cinquecento, era d’obbligo il lieto fine con il ristabilimento dell’ordine inizialmente turbato. Invece La Mandragola è l’unica commedia che si conclude con la legittimazione del disordine morale rappresentato.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contesto storico in cui è ambientata "La Mandragola"?
  2. La commedia è ambientata nei primi anni del Cinquecento e include riferimenti alla situazione contemporanea, come la rovina dell'Italia dopo la discesa di Carlo VIII e il pericolo dell'invasione turca.

  3. Qual è la struttura della commedia "La Mandragola"?
  4. "La Mandragola" è una commedia in prosa composta da un prologo e cinque atti, e prende il nome dalla pianta mandragola, la cui radice si credeva potesse rendere feconda una donna.

  5. Come sono caratterizzati i personaggi principali della commedia?
  6. I personaggi sono ben definiti e non incarnano stereotipi. Callimaco è il protagonista debole e incerto, Lucrezia appare inizialmente virtuosa ma diventa traditrice, Nicia è stupido e volgare, Ligurio è astuto e manipolatore, e fra’ Timoteo è un religioso corrotto.

  7. Qual è il tema dell'amore nella commedia?
  8. L'amore in "La Mandragola" è un sentimento laico e edonistico, lontano dall'amore spirituale dei poeti del Dolce Stil Novo, e rappresenta la ricerca della felicità come fine unico dell'esistenza umana.

  9. Qual è il giudizio di Machiavelli sul mondo rappresentato nella commedia?
  10. Machiavelli offre un giudizio negativo sul mondo rappresentato, evidenziando il degrado morale e l'assenza di implicazioni morali, concludendo la commedia con la legittimazione del disordine morale.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community