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Concetti Chiave

  • Niccolò Machiavelli scrisse "Il Principe" tra il 1513 e il 1516, dedicandolo a Lorenzo de Medici, separando la politica dalla filosofia e dall'etica.
  • L'opera, composta da 26 capitoli, analizza vari tipi di principato e si concentra sulla creazione di uno stato forte per contrastare potenze come Spagna e Francia.
  • Machiavelli critica l'uso delle milizie mercenarie e sostiene che solo le milizie cittadine possono proteggere efficacemente lo Stato.
  • La parte più controversa del trattato suggerisce che un principe deve seguire il principio dell'utile, mettendo da parte considerazioni morali per mantenere lo stato forte.
  • Machiavelli considera la repubblica come il miglior tipo di governo, ritenendo il principato necessario solo in tempi di crisi.

Indice

  1. La Dedica e la Composizione del Principe
  2. Tipologia di Principati e Consigli
  3. Le Milizie e la Difesa dello Stato
  4. Qualità del Principe e Scandalo
  5. Fortuna, Virtù e Esortazione Finale

La Dedica e la Composizione del Principe

Niccolò Machiavelli compone il principe per la maggior parte nel 1513 pensando di dedicarlo a Giuliano de Medici però alla fine lo dedica a Lorenzo de Medici, dato che aveva preso il posto di giuliano nel 1516. Dunque Machiavelli lavora all’opera fino al 1516, ad esempio aggiungendo e togliendo alcune parti.

Alla fine è un breve trattato, ossia un opuscolo, con cui la politica diventa una disciplina autonoma rispetto alla filosofia e all’etica. Prima di Machiavelli tutte le discussioni e riflessioni di carattere politico erano inserite all’interno di riflessioni di carattere filosofico e non erano separati da considerazioni di carattere di etico.

Tipologia di Principati e Consigli

Il principe è composto da 26 capitoli, di cui il primo è introduttivo, i seguenti, dal secondo all’undicesimo, presentano i vari tipi di principato. Questa sezione viene intitolata “tipologia di principati” ed all’interno di essa, il sesto capitolo da inizio al discorso sul principato nuovo, ossia di nuova costituzione. Qui annuncia anche ai suoi lettori che detterà dei modelli molto alti, perché l’uomo necessita di avvicinarsi a loro. Machiavelli era interessato a dare dei consigli in grado di creare uno stato nuovo e forte in grado di contrastare Spagna e Francia.

Le Milizie e la Difesa dello Stato

Dal dodicesimo al quattordicesimo capitolo viene affrontato il problema delle milizie, che gli sta particolarmente a cuore, ossia dell’organizzazione militare. Petrarca prima e Machiavelli poi, ritenevano che la debolezza degli stati italiani derivasse dall’uso che i signori facevano delle milizie mercenarie.

Per Machiavelli gli unici eserciti capaci di difendere veramente lo Stato, sono le milizie formate dai cittadini dello stato (ha in mente l’esercito romano dell’antica repubblica romana). Machiavelli rimprovera ai signori italiani di non mettersi alla testa degli eserciti e di non usare milizie cittadine (egli propone spesso l’esercito di Cesare o Carlo Magno). Gli storici rivalutano gli eserciti mercenari perché portano ad un numero minore di vittime (es: in caso di difficoltà si ritiravano). Machiavelli dedica l’opera “i dialoghi sull’arte della guerra” a tutti gli aspetti della vita militare.

Qualità del Principe e Scandalo

Dal quindicesimo al ventitreesimo capitolo sono dedicati all’elenco e alla discussione delle qualità che deve avere un principe se vuole creare uno stato forte, mantenerlo e non mandarlo in rovina.

Questa è considerata la parte più scandalosa dell’opera perché secondo Machiavelli il principe deve mettere da parte ogni considerazione morale e seguire solo il principio dell’utile. In politica non contano il bene o il male per lui, ma contano l’utile e il danno (a volte comportandosi secondo i principi morali si arriva alla rovina di uno Stato). Per Machiavelli la forma di governo migliore è la repubblica mentre il principato è solo una necessità nei momenti di crisi. Ritiene che bisogni adottare la forma di governo migliore rispetto alla condizione storica (nei momenti di crisi è meglio assegnare il potere in mano ad uno solo, mentre nei momenti di tranquillità è meglio adottare le leggi). Ritiene che è meglio essere liberi, ossia avere una repubblica, ma è possibile esserlo solo se ci si comporta bene.

Fortuna, Virtù e Esortazione Finale

Nel ventiquattresimo capitolo machiavelli analizza le ragioni per cui i signori italiani avevano perso i loro stati, ossia si dedicavano a questioni diverse da guerra e politica. Nel venticinquesimo capitolo viene affrontato il rapporto tra fortuna e virtù. Nel ventiseiesimo capitolo viene fatta un esortazione a Lorenzo de Medici perché liberi l’Italia dai barbari, ossia dagli stranieri.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'obiettivo principale de "Il Principe" di Machiavelli?
  2. L'obiettivo principale de "Il Principe" è fornire consigli su come creare e mantenere uno stato forte e autonomo, separando la politica dalla filosofia e dall'etica.

  3. Quali sono le tipologie di principati discusse da Machiavelli?
  4. Machiavelli discute vari tipi di principati, concentrandosi in particolare sui principati nuovi e fornendo modelli elevati per la creazione di uno stato forte.

  5. Qual è la posizione di Machiavelli riguardo alle milizie?
  6. Machiavelli sostiene che le milizie formate dai cittadini dello stato siano le uniche capaci di difendere veramente lo Stato, criticando l'uso delle milizie mercenarie.

  7. Perché la parte sulle qualità del principe è considerata scandalosa?
  8. È considerata scandalosa perché Machiavelli afferma che un principe deve mettere da parte la morale e seguire il principio dell'utile per mantenere uno stato forte.

  9. Come Machiavelli vede il rapporto tra fortuna e virtù?
  10. Machiavelli analizza il rapporto tra fortuna e virtù, suggerendo che la virtù può aiutare a controllare la fortuna, e incoraggia Lorenzo de Medici a liberare l'Italia dagli stranieri.

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