Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • La dedica de Il Principe a Lorenzo de’ Medici riflette l'usanza rinascimentale di dedicare opere a figure influenti per guadagnare la loro benevolenza, differenziandosi per l'offerta di conoscenza anziché beni materiali.
  • Machiavelli adotta uno stile ricercato nella dedica, ma all'interno dell'opera impiega uno stile asciutto ed efficace, privo di abbellimenti retorici, per enfatizzare l'importanza del contenuto.
  • Il Principe si basa su una combinazione di esperienze politiche contemporanee e insegnamenti storici, proponendo un principato innovativo basato su azioni concrete e non su teorie astratte.
  • L'autore esprime il desiderio che la sua opera venga apprezzata per la sostanza piuttosto che per la forma, nonostante la sua posizione sociale gli permetta di consigliare i principi efficacemente.
  • Machiavelli manifesta la speranza di tornare a ricoprire un ruolo politico sotto i Medici, un desiderio che si concretizzò parzialmente con il suo incarico di storico ufficiale, sebbene il rapporto con i Medici restasse ambiguo.

Indice

  1. La tradizione delle dediche
  2. Il dono di Machiavelli
  3. Stile e contenuto dell'opera
  4. Esperienza e insegnamento
  5. Riconoscimento e meriti
  6. Speranze e ambizioni future

La tradizione delle dediche

La dedica, da parte di uno scrittore della propria opera ad un grande personaggio contemporaneo per ringraziarselo, rientra nelle usanze del periodo umanistico e rinascimentale e si ricollega con il rapporto esistente in tale periodo fra gli intellettuali e il potere. Anche la dedica de Il Principe rientra in tale usanza.

Il Principe è dedicato a Lorenzo de’ Medici, nipote di Lorenzo il Magnifico che il papa Leone de’ Medici investirà del titolo di duca.

Il dono di Machiavelli

All’inizio, Machiavelli ricorda l’usanza tutta rinascimentale della dedica, scrivendo che coloro che intendono ottenere la benevolenza di un principe, di solito, cercano di ingraziarselo, offrendogli quelle cose che sono a lui più care o quelle che sanno essere a lui gradite. Per questo motivo ai principi sono donati spesso drappi d’oro, pietre preziose, armi, cavalli. Lo scrittore, invece intende far dono al principe della conoscenza delle azioni degli uomini grandi, appresa con approfondito studio, ponderate e analizzate in un piccolo volume che si pregia di far capitare a Lorenzo.

Stile e contenuto dell'opera

Ciò che ci colpisce di più è lo stile di circostanza, assai ricercato le cui componenti sono la contrapposizione fra coloro che offrono “ cavalli….. drappi d’oro… e simili ornamenti” e chi invece, come l’autore offre ben altro, la frequenza di parallelismi a due membri (“disagi e pericoli/ conosciuto e inteso) i paragoni. Nell’ opera, invece lo stile è molto asciutto, efficace e non c’è alcuna traccia di abbellimenti retorici e di giochi formali.

Esperienza e insegnamento

Machiavelli sottolinea il fatto che la rivoluzionaria ipotesi di un principato del tutto nuovo non può derivare da una semplice astrazione ragionamento politico. Essa è frutto di una lunga esperienza di “cose moderne”, cioè di tutto quanto egli ha appreso durante la sua carriera politica e diplomatica, a cui però aggiunge il confronto con l’insegnamento ricavato dalla storia e quindi il criterio di valutazione delle azioni compiute dai “grandi”. A questa consapevolezza si aggiunge la speranza che ciò che egli ha capito in tanti anni e con tanti disagi e pericoli, possa essere subito essere realizzato da chi ha il potere di creare un principato nuovo. Dalle righe traspare che l’orgoglio dello scrittore cdi essere diverso dagli altri perché in grado di elaborare argomentazioni efficaci, senza dover ricorrere ai tradizionali abbellimenti leziosi e artificiosi della retorica. Tutto sommato si tratta della presa di coscienza dei propri meriti con il quale egli aspira ad ottenere un riconoscimento.

Riconoscimento e meriti

Lo scrittore sottolinea che desidera che la sua opera sia apprezzata non per gli abbellimenti tutti esteriori, bensì per la materia e per l’importanza del tema trattato E non vuole nemmeno che sia considerato un atto di presunzione se un uomo di basso rango come lui osa discutere e dare consigli ai principi sul modo di governare. Infatti, come coloro che tracciano le mappe dei paesi si collocano in basso per osservare bene le caratteristiche delle montagne e delle alture salgono poi sui monti per osservare gli aspetti geofisici delle pianure, allo stesso modo, per conoscere bene la natura dei popoli bisogna essere un principe, e per conoscere bene quella dei principi bisogna appartenere al popolo. Nella parte finale, lo scrittore augura che dalla lettura dell’opera, il principe arrivi a riconoscere il suo grande desiderio che egli pervenga a quella grandezza che la fortuna e le sue grandi qualità gli promettono. In questo punto si nota un accetto ai concetti di “fortuna” e di “virtù” che tanto spazio occuperanno nell’ opera.

Speranze e ambizioni future

Al termine del testo, in modo piuttosto discreto, Machiavelli spera di poter un giorno, sotto il principato dei Medici, di poter tornare a ricoprire un ruolo pubblico nel governo della città. Lo scrittore aveva già espresso questo auspicio nella lettera a Francesco Vettori del 1513. Sette anni dopo, egli ottenne l’incarico di storico ufficiale e per questo, ebbe uno stipendio. Resta comunque il fatto che il rapporto fra Machiavelli e i Medici fu sempre piuttosto ambiguo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la tradizione delle dediche nel periodo umanistico e rinascimentale?
  2. La tradizione delle dediche consisteva nel dedicare un'opera a un grande personaggio contemporaneo per ringraziarlo, riflettendo il rapporto tra intellettuali e potere.

  3. A chi è dedicato "Il Principe" di Machiavelli e perché?
  4. "Il Principe" è dedicato a Lorenzo de’ Medici, come parte della tradizione rinascimentale di ingraziarsi i potenti offrendo doni graditi.

  5. Qual è lo stile utilizzato da Machiavelli ne "Il Principe"?
  6. Lo stile di Machiavelli è asciutto ed efficace, privo di abbellimenti retorici, in contrasto con lo stile ricercato delle dediche.

  7. Qual è l'importanza dell'esperienza e dell'insegnamento nella visione di Machiavelli?
  8. Machiavelli ritiene che un principato nuovo derivi dall'esperienza delle "cose moderne" e dall'insegnamento della storia, non da semplici astrazioni politiche.

  9. Quali sono le speranze future di Machiavelli espresse nel testo?
  10. Machiavelli spera di tornare a ricoprire un ruolo pubblico sotto il principato dei Medici, un desiderio che si realizza parzialmente con l'incarico di storico ufficiale.

Domande e risposte

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