Concetti Chiave
- La terza fase del teatro di Pirandello segna un ritorno alla dimensione mitica e simbolica, influenzata dal contesto del regime fascista.
- Il "pirandellismo" in questa fase si manifesta come una ripetizione stanca e artificiosa delle opere precedenti, accentuata da un cerebralismo pseudo filosofico.
- La fase dei miti teatrali si distingue per l'inserimento di elementi leggendari e simbolici, sostituendo la realtà sociale borghese con un'immaginazione surreale.
- Ne "I giganti della montagna", l'opera incompiuta rappresenta il difficile rapporto tra teatro e pubblico, simbolizzando il potere oppressivo del regime fascista.
- Il teatro di Pirandello denuncia l'indifferenza del pubblico e la mancanza di supporto politico, attraverso atmosfere surreali e significati simbolici tipici del decadentismo.
Indice
Ritorno all'ordine nel 900
Mentre nel primo 900 c’erano le avanguardie, dopo il 1926 si assiste, nel campo della cultura, a un ritorno all’ordine, ad una rinuncia alle provocazioni e a un recupero della dimensione mitica e simbolica dell’arte (recupero della poesia pura, del bello). Questa premessa ci fa capire il cambiamento che troviamo nelle opere di Pirandello.
Naturalmente tutto va messo in rapporto al regime fascista.Pirandellismo e critica
Perché si parla di pirandellismo a proposito dell’ultima produzione teatrale?
Di “pirandellismo” si può parlare non soltanto a proposito degli imitatori di Pirandello, ma anche a proposito di quella fase della sua produzione teatrale in cui la produzione precedente si ripete e si riproduce in maniera stanca, con artificio, in forma macchinosa, quasi come se si trattasse di una caricatura, con un cerebralismo pseudo filosofico. Alcuni hanno attribuito le cause di questo cambiamento all’influsso esercitato da un critico che nella sua critica ridusse in maniera schematica tutto il pensiero di Pirandello al conflitto tra vita e forma.
Simbolismo e miti teatrali
L’esagerazione dell’interpretazione delle opere di Pirandello influirono sulla produzione successiva e quindi si ha l’impressione che a un certo punto nella produzione teatrale ci siano delle forme stanche di ripresa in cui domina l’artificio. Viene inoltre attribuita una valenza simbolica all’arte. Il simbolismo è una caratteristica del decadentismo (poesia di Pascoli). Probabilmente un ritorno all’ordine, a partire dal 1926 (fine avanguardie del primo 900) è da mettere alla base di questa nuova fase che si può definire “fase dei miti teatrali”.
I giganti della montagna
Perché l’oggetto dei drammi non è più la realtà della società borghese del tempo, ma tutto viene inserito in un’atmosfera mitica e simbolica. Subentrano alla realtà sociale borghese contemporanea elementi leggendari, simbolici, quindi l’immaginario si sostituisce al reale. Un esempio è rappresentato da “I giganti della montagna”, dove il protagonista il è mago Cotrone (atmosfera surreale non legata al contesto della società borghese del tempo). La villa del mago Cotrone è l’ambiente in cui si svolge la vicenda. Quest’opera non fu conclusa da Pirandello, ma dal figlio Stefano.
Difficoltà del teatro pirandelliano
In questa villa isolata giunge Ilse con una compagnia di attori. Essa vorrebbe rappresentare in questa villa un’altra opera di Pirandello intitolata: “La favola del figlio cambiato”. Vuole rappresentarla lì perché ha tentato invano di farlo dinanzi a un pubblico che però non l’ha gradita (il pubblico è diventato infatti sordo e insensibile al mondo dell’arte), perciò chiede l’aiuto dei giganti. Essi sono tratti dal mito ma hanno un valore simbolico, infatti simboleggiano il potere del tempo (quindi il regime fascista).Il tema centrale è il rapporto difficile tra il teatro e il pubblico che non accetta le rappresentazioni teatrali (questo avvenne realmente anche nella vita di Pirandello: egli con scarso successo aveva rappresentato lo stesso testo “la favola del figlio cambiato” che l’attrice Ilse cerca invano di rappresentare dapprima dinanzi a un pubblico ordinario e poi nella villa del mago Cotrone con l’aiuto dei giganti).
È difficile rappresentare opere teatrali sia perché il pubblico non le accetta, sia perché non c’è l’appoggio da parte del potere politico, in questo caso i giganti (regime fascista). Tutte le difficoltà del teatro vengono rappresentate con quest’opera dell’ultima fase di Pirandello, caratterizzata da un'atmosfera surreale e immaginaria e un significato simbolico che riporta a una caratteristica tipica del decadentismo. Il pubblico è indifferente e sordo alla poesia, bisogna lottare per rappresentare e per ottenere un sostegno da parte dello stato (conflitto con la società industriale, quella della macchina, fortemente condannata da Pirandello, e un’ostilità anche da parte del potere politico). L’elemento surreale si può trovare anche nelle novelle, come ad esempio “C’è qualcuno che ride”. Durante una strana festa, che somiglia quasi ad un funerale pur non essendolo, si sente una voce che ride.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del "ritorno all'ordine" nel contesto culturale del 900?
- Cosa si intende per "pirandellismo" nella produzione teatrale di Pirandello?
- Qual è il ruolo del simbolismo nei miti teatrali di Pirandello?
- Quali sono le difficoltà affrontate dal teatro pirandelliano?
- Come si manifesta l'elemento surreale nelle opere di Pirandello?
Il "ritorno all'ordine" nel 900 si riferisce a un movimento culturale post-1926 che abbandona le provocazioni delle avanguardie per recuperare la dimensione mitica e simbolica dell'arte, influenzato dal regime fascista.
Il "pirandellismo" si riferisce a una fase della produzione teatrale di Pirandello caratterizzata da ripetizioni stanche e artificiose delle sue opere precedenti, con un cerebralismo pseudo filosofico, influenzato da critiche schematiche.
Il simbolismo nei miti teatrali di Pirandello rappresenta un ritorno all'ordine, dove l'immaginario e gli elementi leggendari sostituiscono la realtà sociale borghese, come illustrato ne "I giganti della montagna".
Le difficoltà del teatro pirandelliano includono l'indifferenza del pubblico e la mancanza di supporto politico, simboleggiato dai giganti, che rappresentano il potere del regime fascista.
L'elemento surreale nelle opere di Pirandello si manifesta attraverso atmosfere immaginarie e simboliche, come nella villa del mago Cotrone ne "I giganti della montagna" e nella novella "C’è qualcuno che ride".