Concetti Chiave
- Luigi Pirandello, nei suoi primi testi teatrali, inserisce caratteristiche umoristiche, come visibile in Liolà, legato a Il fu Mattia Pascal.
- Nel "teatro del grottesco", Pirandello esplora l'impossibilità di una verità oggettiva, con drammi come Così è (se vi pare).
- Con "Maschere nude", Pirandello enfatizza le maschere sociali indossate dalle persone, rivelandone la complessità attraverso la parola teatrale.
- Pirandello sviluppa il concetto di "teatro nel teatro", evidenziando l'assenza di certezze nell'epoca moderna e il ruolo del ragionamento filosofico.
- Nei suoi drammi più tardi, come Enrico IV e I giganti della montagna, Pirandello esplora temi di pazzia, alienazione e il potere liberatorio dell'arte.
Indice
Pirandello e il Teatro del Grottesco
Nei suoi primi testi teatrali, Pirandello, il quale si sentiva precedentemente legato alle convenzioni dell’oggettività, inserisce anche nel dramma le caratteristiche dei testi umoristici. Questo è visibile nel Liolà, ovvero la rielaborazione del quarto capitolo de Il fu Mattia Pascal. Nella fase che inizia nel 1917, l’autore intraprende un percorso che viene definito “teatro del grottesco”; esso è caratterizzato da situazioni apparentemente normali e usuali, che finiscono però a essere molto complesse. Questa fase è caratterizzata da molte riflessioni da parte dei personaggi sui fatti accaduti, e sottolinea l’impossibilità di una verità oggettiva e assoluta. Il dramma Così è (se vi pare), ne è l’opera più importante.
Maschere Nude e la Verità
Il titolo della raccolta dei drammi pirandelliani s’intitola Maschere nude. Questo titolo, scelto dall’autore, va a indicare lo scopo che Pirandello vuole attribuire alle sue opere; ovvero sottolinea le maschere che gli uomini indossano in base alle convenzioni e in base alle situazioni, ma nude, perché ciò che lo scrittore vuole fare è appunto smascherare questo fatto, e sottolineare la molteplice esistenze di ognuno. Nel teatro, la parola diventa allora più importante rispetto alla prosa, poiché serve a dimostrare la falsità delle convenzioni.
Teatro nel Teatro e Filosofia
Con Sei personaggi in cerca d’autore e con i drammi rappresentati in seguito, Pirandello sviluppa sempre più la concezione del “teatro nel teatro”, superando la divisione fra scena e platea, e sottolineando l’impossibilità del tragico nell’epoca moderna, caratterizzata da un costante sradicamento e annullamento delle certezze, lasciando spazio solo al ragionamento filosofico sulla condizione umana. In questo periodo, gli attori cercano di immedesimarsi, come nell’opera Questa sera si recita a soggetto del 1930, tentando di far coincidere arte e vita.
Pazzia e Razionalità in Enrico IV
È soprattutto con l’Enrico IV del 1922 che l’autore intravede nella pazzia l’unico modo per comprendere la vita e la propria individualità. Esso riprende con ironia i modi dei drammi storici ottocenteschi, ma pazzia e razionalità si scambiano continuamente, per individuare nell’estraniamento dalla vita per poterla comprendere. Tra il ’25 e il ’26, Pirandello introduce la così detta “maniera pirandelliana”, inserendo temi tipici in ambiti inediti. Con il dramma Come tu mi vuoi del 1930, egli riprende inoltre il concetto di civiltà alienante e natura salvifica già presente in Uno, nessuno e centomila.
Miti e Potere dell'Arte
L’ultimo filone è quello dei miti, in cui Pirandello “traduce” vicende tipiche dell’antichità nel presente. Nel 1929 viene rappresentato Lazzaro, in cui i personaggi riescono a trovare un’enorme forza vitale capace di far risorgere lo spirito. Nell’ultimo suo dramma, I giganti della montagna, lo scrittore vuole dare un ruolo positivo all’arte, dandole il potere di contrastare i poteri (ovvero i giganti), grazie alla sua potenza creativa capace di liberare l’inconscio.
Domande da interrogazione
- Qual è la caratteristica principale del "teatro del grottesco" di Pirandello?
- Cosa rappresenta il titolo "Maschere nude" nella raccolta dei drammi di Pirandello?
- Come Pirandello utilizza il concetto di "teatro nel teatro"?
- In che modo Pirandello esplora il tema della pazzia in "Enrico IV"?
Il "teatro del grottesco" di Pirandello è caratterizzato da situazioni apparentemente normali che diventano complesse, sottolineando l'impossibilità di una verità oggettiva e assoluta.
"Maschere nude" rappresenta l'intento di Pirandello di smascherare le convenzioni sociali e mostrare le molteplici esistenze degli individui, evidenziando la falsità delle convenzioni.
Pirandello utilizza il "teatro nel teatro" per superare la divisione tra scena e platea, sottolineando l'impossibilità del tragico nell'epoca moderna e lasciando spazio al ragionamento filosofico sulla condizione umana.
In "Enrico IV", Pirandello esplora la pazzia come unico modo per comprendere la vita e l'individualità, scambiando continuamente pazzia e razionalità per individuare l'estraniamento necessario alla comprensione della vita.