Concetti Chiave
- Il pensiero pirandelliano si colloca nel contesto decadente, criticando le certezze del positivismo e la società borghese, esplorando le contraddizioni interiori dei personaggi.
- Le tematiche esistenziali di Pirandello sono influenzate dal nichilismo di Nietzsche e dall'intuizionismo di Bergson, riflettendo un pessimismo e una visione tragica dell'esistenza.
- Il dualismo vita-forma descrive la vita come un flusso continuo e la forma come una maschera sociale che la congela, tema presente in opere come "Il fu Mattia Pascal".
- Il dramma esistenziale di Pirandello si concentra sulla consapevolezza della propria condizione e l'impossibilità di sfuggire alla forma sociale imposta, spesso portando a follia o disperazione.
- La poetica dell'umorismo di Pirandello distingue tra comico e umorismo, utilizzando quest'ultimo per smascherare le contraddizioni umane e l'illusione della vita sociale.
Contesto decadente = c’è una crisi delle certezze positivistiche e della società borghese dell’800/900, portatrice del positivismo e Pirandello penetra nell’interiorità dei personaggi, cogliendone le contraddizioni e dissolvendo l’unitarietà
- alla concezione nichilistica di Nietzsche = il mondo e l’esistenza sono privi di senso, di valore e la verità è incomprensibile
- alle filosofie irrazionalistiche, alla concezione vitalistica e all’intuizionismo di Bergson = la vita è un continuo flusso di eventi in continuo divenire che l’uomo è costretto ad impedire e congelare
- ad un senso tragico dell’esistenza e ad un pessimismo sull’esistenza
ù- la vita è un flusso mobile e fluido
- la forma è la maschera che ci viene imposta dalla società che congela la vita, ovvero il prodotto degli schemi morali, sociali e comportamentali che continuamente bloccano e impediscono l’espandersi della vita
- è presente ne “Il fu Mattia Pascal”, “L’umorismo”, “La carriola” e “La patente”
- chi si rende conto della propria condizione esistenziale, non riesce a sopportare i rapporti sociali e la propria forma, e prova ad uscirne (come Mattia Pascal e come l’avvocato ne “La carriola”) ma ogni tentativo è vano e alla fine bisogna accettare la forma e rassegnarsi, continuando la recita della vita
- chi non riesce ad accettare la forma rimane soffocato dalla maschera e viene portato a compiere un atto di follia e pazzia vera e propria come il suicidio o un delitto.
- se una persona riesce a vedere se stesso da fuori, prendendo piena consapevolezza della propria condizione, è come se vedesse la propria forma dall’esterno e non stesse più vivendo la propria vita (“se uno può vedere la propria vita è segno che non la vede più” in La carriola)
- vedere la propria forma è la maggiore consapevolezza che si possa acquisire, anche se equivale a morire (“conoscersi è morire”)
- ogni individuo ha una propria visione della vita e della realtà che rende la conoscenza soggettiva
- è impossibile conoscere la realtà in sé perché l’attività conoscitiva è soggetta all’azione delle sensazioni mobili che si susseguono costantemente dentro ognuno di noi, dando quindi origine ad una immagine fittizia della realtà
- è presente in “Uno, nessuno e centomila” = ognuno di noi non sa se è quello che crede di essere (uno) o quello che gli altri vedono in lui (centomila), quindi non è nessuno -> dissoluzione dell’io in centomila frammenti che porta ad una crisi d’identità ed esistenziale
Incomunicabilità e solitudine = l’uomo non riesce ad avere una visione reale della vita e di se stesso, è oppresso dalla forma e si trova a non riuscire a stabilire una comunicazione autentica con gli altri
Pessimismo esistenziale = solo la pietà verso l’uomo è il sentimento che salva Pirandello da un pessimismo radicale
- contrasto tra comico (avvertimento del contrario, ovvero la percezione immediata) e umorismo (sentimento del contrario, ovvero ciò che scaturisce dalla riflessione)
- l’arte, attraverso la riflessione, coglie gli inganni, le simulazioni, le contraddizione della natura umana, creati dagli uomini per sopravvivere e vivere nella società
- l’umorismo smaschera le vanità con le quali l’uomo mente a se stesso quando vuole apparire diverso da quello che è ed è una umana presa di coscienza
- es. della vecchia signora
Se la vita è una finzione, molto simile a quella rappresentata sulla scena, l’approdo di tutto è nel teatro.
Domande da interrogazione
- Qual è la visione di Pirandello sulla vita e l'esistenza?
- Come Pirandello rappresenta la crisi d'identità nei suoi personaggi?
- Qual è il ruolo dell'umorismo secondo Pirandello?
- Come Pirandello affronta il tema dell'incomunicabilità e della solitudine?
- Qual è la soluzione di Pirandello al pessimismo esistenziale?
Pirandello vede la vita come un flusso continuo e fluido, congelato dalle forme imposte dalla società, che bloccano l'espansione della vita stessa. La sua visione è influenzata da un senso tragico dell'esistenza e da un pessimismo esistenziale.
Nei suoi lavori, come "Uno, nessuno e centomila", Pirandello esplora la dissoluzione dell'io in frammenti, portando a una crisi d'identità ed esistenziale, dove l'individuo non sa se è ciò che crede di essere o ciò che gli altri vedono in lui.
L'umorismo, per Pirandello, smaschera le vanità e le contraddizioni della natura umana, rivelando gli inganni e le simulazioni create dagli uomini per sopravvivere nella società. È una forma di riflessione che porta a una presa di coscienza umana.
Pirandello evidenzia l'incapacità dell'uomo di avere una visione reale della vita e di se stesso, oppresso dalla forma e incapace di stabilire una comunicazione autentica con gli altri, portando a una condizione di solitudine.
Pirandello trova una via d'uscita al pessimismo esistenziale attraverso la pietà verso l'uomo, che lo salva da un pessimismo radicale, permettendo una comprensione più profonda della condizione umana.