Concetti Chiave
- Il pensiero di Pirandello evolve verso una poetica dell'umorismo, influenzato dalla concezione relativistica e soggettivistica.
- La realtà, secondo Pirandello, è un flusso caotico e in continua trasformazione, in cui l'individuo si irrigidisce per affermare la propria forma.
- Le molteplici verità individuali sostituiscono la certezza della ragione, riflettendo la crisi storico-esistenziale della società borghese tra Ottocento e Novecento.
- L'incomunicabilità tra individui nasce dal fatto che ognuno è chiuso nella propria verità, aumentando solitudine e alienazione.
- I personaggi pirandelliani vivono una lacerazione interiore, desiderosi di esprimere i propri sentimenti ma incapaci di comunicare autenticamente.
Indice
La concezione relativistica di Pirandello
Il pensiero Pirandelliano, a partire dalla concezione relativistica, approda ad una concezione soggettivistica e all’elaborazione di una poetica dell’umorismo. Questa svolta venne sistematizzata nei due saggi del 1908, Arte e Scienza e Umorismo.
La realtà come flusso e forma
Sulla scia del pensiero di Bergson, per Pirandello la realtà si presenta come vita in continuo divenire, un perenne e caotico flusso in movimento e trasformazione, nel quale è immerso anche l’uomo. Per affermare la propria personalità, però, l’uomo tende a staccarsi da quel flusso indistinto e, così, finisce per separarsi dal resto della vita, diventa forma individuale, si irrigidisce, comincia a morire.
L’individuo si caratterizza in una “forma”, e crede di essere uno per se stesso e per gli altri, ma in realtà acquisisce anche tutte le “forme” che gli altri gli attribuiscono, dal momento che ciascuno interpreta alla propria maniera il modo in cui ci poniamo.
Le conseguenze del relativismo
Libro: Le conseguenze del relativismo, oltre che all’interno dell’io e sulla società, si ripercuotono sul piano della conoscenza della realtà, che non ha più consistenza oggettiva e viene percepita come “una costruzione illusoria continua”. Per Pirandello, infatti, la realtà è un gioco illusorio che si frammenta in modo diverso, in quanto ognuno di noi ha una visione soggettiva della vita e una verità individuale.
La crisi della verità assoluta
Di conseguenza, non c’è una verità assoluta, ma tante verità quante sono le persone.
Pirandello, con la sua teoria delle molteplici verità, sostituisce alla certezza della ragione il senso della relatività di ogni azione e pensiero dell’individuo, una concezione legata alla crisi storico-esistenziale della società borghese tra l’Ottocento e il Novecento.
La verità non esiste in quanto ognuno ha la propria, che non coincide con quella degli altri.
Incomunicabilità e solitudine
Il fatto che ciascuno sia “chiuso” all’interno della propria verità rende impossibile stabilire un’autentica comunicazione con gli altri, e ciò genera incomunicabilità, accresce la solitudine e l’alienazione dell’individuo, confermando il carattere fittizio dei rapporti sociali.
Il personaggio si chiude nella razionalità, espressione di una lacerazione interiore, di un desiderio inappagato di poter esprimere agli altri i propri sentimenti
Domande da interrogazione
- Qual è la concezione relativistica di Pirandello?
- Come Pirandello descrive la realtà?
- Quali sono le conseguenze del relativismo secondo Pirandello?
La concezione relativistica di Pirandello si basa su una visione soggettivistica della realtà, che si manifesta attraverso una poetica dell'umorismo, come sistematizzato nei suoi saggi del 1908, "Arte e Scienza" e "Umorismo".
Pirandello descrive la realtà come un flusso continuo e caotico, in cui l'uomo è immerso. Tuttavia, per affermare la propria personalità, l'uomo tende a separarsi da questo flusso, diventando una forma individuale e rigida.
Le conseguenze del relativismo includono la percezione della realtà come una costruzione illusoria e frammentata, la crisi della verità assoluta, e l'incomunicabilità tra gli individui, che porta alla solitudine e all'alienazione.