-dille-
Ominide
12 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Pirandello's theatrical works were collected under the title "Maschere nude", highlighting the theme of societal masks and the paradox of theatre revealing life's staging.
  • His early plays, like "La morsa" and "Lumìe di Sicilia", marked the start of the grotesque theatre, critiquing bourgeois hypocrisy and traditional themes like adultery.
  • In "Berretto a sonagli", Pirandello explores the theme of madness and societal roles through the metaphor of three mental "cords" representing civility, reason, and insanity.
  • The "theatre within theatre" trilogy, including "Sei personaggi in cerca d’autore", delves into the relationship between life and art, and the transformation of the author's original idea by actors and directors.
  • Pirandello's final theatrical phase, the myths, presents utopian ideals and allegories for human rebirth, questioning societal roles and the potential of art and science to redeem humanity.

Indice

  1. La produzione teatrale di Pirandello
  2. Esordi e teatro grottesco
  3. Il tema della pazzia
  4. Trilogia del teatro nel teatro
  5. L'ultima stagione teatrale
  6. La nuova colonia e utopia
  7. Lazzaro e la resurrezione
  8. Giganti della montagna e arte

La produzione teatrale di Pirandello

Pirandello volle raccogliere in un’edizione complessiva la sua produzione teatrale sotto il titolo di “Maschere nude”, vi provvide per tempo affidando l’impresa all’editore Treves nel 1918, usciti i primi quattro volumi il passaggio di Pirandello al fiorentino Bemporad, due anni dopo fece ripartire il progetto. Così, dal 1920 al 1925, furono date alle stampe 39 opere in 31 volumi, un dramma per ogni libro, eccezion fatta per gli atti unici, pubblicati a gruppi di tre o quattro, il titolo generale allude al senso ultimo che egli attribuisce al proprio teatro, posto che la vita in società è tutta una finzione, il teatro diventa paradossalmente il luogo in cui esce allo scoperto la messinscena che domina ogni nostra apparizione in società.

Esordi e teatro grottesco

Gli esordi teatrali di Pirandello risalgono al 1910, con la messa in scena a Roma di “La morsa” e “Lumìe di Sicilia”, in cui la regione natale entra prepotentemente nei testi, anche se alcuni già si collocano al di fuori dei limiti angusti di una scena regionale, inaugurando la stagione del teatro grottesco. Quest’ultimo si affermò durante la Prima guerra mondiale e durò soltanto una breve stagione ma ebbe il merito di seppellire, il teatro ottocentesco del salotto borghese e del triangolo amoroso, è evidente l’intento polemico di denuncia della doppiezza di una classe borghese che, sotto la maschera di una vita di specchiate virtù, nascondeva un volto ben miserabile [Pensaci, Giacomino! Il berretto a sonagli, Così è se vi pare, Il piacere dell’onestà e il giuoco delle parti]. Le opere grottesche ruotano intorno al motivo principe dell’adulterio, l’autore spinge questa materia verso esiti inediti, spostando il nucleo drammatico dal tema scontato del tradimento a quello a lui caro dei ruoli e delle finzioni, i suoi personaggi sono infaticabili ragionatori cha hanno capito il giuoco e se ne sono fatti una ragione.

Il tema della pazzia

Nel “Berretto a sonagli”, Ciampa tira fuori una propria curiosa teoria, quella delle tre corde che ciascuna avrebbe in testa: la civile è quella della finzione sociale e dell’ipocrisia, del buon viso per salvare le apparenze, la seria è quella del ragionamento che svela come stanno realmente le cose, e la pazza è quella degli atti inconsulti di chi non sa più quello che fa. Normalmente si aziona la prima ma quando poi non giova più fingere, si ricorre alla seconda e se neanche questa riesce a risolvere il problema allora esplode la terza. Per il tema della pazzia il testo teatrale è emblematico “Enrico IV”, una tragedia di tre atti che parte dalla caduta da cavallo del protagonista durante il giorno di carnevale, ragione per la quale era vestito da reale, battendo la testa crede però davvero di essere l’imperatore. Dopo qualche tempo rinsavisce ma continua la finzione “per ridersi dentro di sé degli altri che lo credono pazzo”, nel tentativo di riportare la normalità viene inscenato uno psicodramma su consiglio di un medico con lo scopo di fargli provare uno shock emotivo: Frida, la figlia di Matilde, veste lo stesso costume indossato dalla madre nel giorno dell’incidente. Ma quando il protagonista abbraccia la ragazza, Belcredi, l’uomo che vent’anni prima gli aveva portato via Matilde accorre a difendere Frida ed egli ne approfitta per trafiggerlo realmente a fil di spada e per non essere accusato di omicidio volontario, è così costretto a riprendere la messinscena della follia.

Trilogia del teatro nel teatro

Nella trilogia del teatro nel teatro l’argomento prescelto è quello del mondo stesso del teatro dietro le quinte con “Sei personaggi in cerca d’autore”, “Ciascuno a suo modo” e “Questa sera si recita a soggetto”, in cui vengono affrontati i nodi problematici dell’arte scenica, ossia il rapporto tra vita e teatro e il travestimento dell’idea originaria dell’autore nell’interpretazione che del suo testo danno attori e regista. Spesso inoltre è evidente un’autocitazione ironico-pubblicitaria, nel primo si tratta dell’allestimento teatrale del “Giuoco delle parti”, nel secondo la rappresentazione inizia davanti all’ingresso del teatro, dove due o tre strilloni distribuiscono un’edizione straordinaria di un giornale in cui si dà l’annuncio dell’argomento della nuova commedia di Pirandello, ossia il suicidio di Giacomo La Vela, nel terzo poi il canovaccio su cui improvvisano è quello della novella “Leonora, addio!”. “Sei personaggi in cerca d’autore” è strutturata come una commedia da fare, nel senso che l’autore, concepiti i personaggi, li ha poi rifiutati non trovando la loro storia abbastanza interessante per un’opera d’arte, per non svanire nel nulla i personaggi decidono di rivolgersi a un capocomico cui chiedono di poter rappresentare sul palcoscenico almeno gli episodi salienti della loro vicenda. La compagnia si rifiuta di farli recitare direttamente così, si conviene che i personaggi rappresenteranno gli episodi a uso degli attori mentre il suggeritore cercherà di annotarne le battute anche se alla fine non se ne farà nulla. “Ciascuno a suo modo” viene rappresentata con tanta fedeltà dalla cronaca che gli stessi protagonisti della vicenda riportata dai giornali, danno in escandescenze e inducono la compagnia a sospendere la recita, rivendica dunque al proprio teatro una piena aderenza alla vita. La trovata scenica più geniale della commedia riguarda le animate discussioni sull’opera che si accendono tra gli spettatori all’esterno del teatro, davanti al botteghino e nel corridoio dietro ai palchi della platea, nell’intervallo tra un atto e l’altro. In “Questa sera di recita a soggetto” affronta un altro aspetto delicato dell’allestimento scenico, quello del regista demiurgo che si appropria dell’opera dell’autore servendosene come di un semplice pretesto per creare qualcosa di nuovo, immagina così che il regista tedesco Hinkfuss si avvalga della sua novella come canovaccio ed esaltato da una sorta di delirio di onnipotenza, pretenderebbe dagli attori che si rendessero passivi delle sue istruzioni, suscitando la loro rivolta.

L'ultima stagione teatrale

L’ultima stagione teatrale è quella dei miti, in cui si va oltre una denuncia impietosa della crisi epocale, lasciandosi tentare dall’utopia, e convertendo in proposte di salvezza collettiva le vie di fuga individuali della trappola dei ruoli e condizionamenti sociali, a questo nuovo clima sono legate tre opere, connesse al alcuni episodi della mitologia e da considerarsi grandi allegorie di una possibile rinascita del genere umano.

La nuova colonia e utopia

“La nuova colonia” insegue un’utopia politico-sociale: un gruppo di contrabbandieri e una prostituta sbarcano su un’isola e si sforzano di dare vita fra loro a una convivenza libera, laboriosa e pacifica, al riparo dalle ingiustizie. La loro utopia però non resiste perché dal mondo cui essi avevano voltato le spalle la corruzione torna a stuzzicare gli egoismi e a suggellare idealmente la fine di questo sogno provvede poi un terremoto che fa sprofondare in mare tutta l’isola, qui compare il mito di Atlantide. Scampa però la prostituta, riuscita a redimersi attraverso l’esperienza della maternità, incarnazione del principio eterno della vita che si rigenera, il bimbo che tiene in braccio rappresenta uno spiraglio di speranza.

Lazzaro e la resurrezione

“Lazzaro” sottopone a verifica un’altra forma di utopia, quella religiosa, la posta in gioco è la resurrezione dell’uomo: quando infatti viene a sapere che suo figlio Lucio, in un momento di crisi vocazionale, ha abbandonato il seminario dove si preparava a diventare prete, Diego si precipita da lui e viene investito da un’auto in corsa. Un medico, con un’iniezione, lo fa tornare in vita, la salvezza in questo caso viene dalla scienza la quale però, togliendo a Diego la fede, lo priva anche della religione cristiana del perdono, inducendolo a tentare di uccidere l’uomo che gli aveva portato via la moglie, nel frattempo Lucio riesce a compiere un miracolo curando la sorella paralitica.

Giganti della montagna e arte

I “Giganti della montagna” sono un testamento letterario di Pirandello, e gli viene affidata l’ultima speranza utopica di palingenesi, quella della redenzione dell’umanità attraverso insegnamenti e la seduzione dell’arte. L’alternativa che l’opera pone riguarda il destino dell’arte nella civiltà moderna fondata sugli idoli del profitto e dello sviluppo, dei due punti di vista in discussione si fanno interpreti, il mago Cotrone e il gruppo degli Scalognati da un lato, Ilse e la sua compagnia d’attori dall’altro. Il primo incarna l’idea della preservazione della purezza dell’arte attraverso l’isolamento, per questo si è ritirato nella villa abbandonata della Scalogna, dove diletta i suoi seguaci con le meravigliose fantasie che smaterializzare davanti ai loro occhi con i suoi incantesimi, Ilse invece concependo il teatro come agente di cambiamento del cuore umano, sente di avere la missione sociale di portare agli uomini “la favola del figlio cambiato”. Decide quindi di rappresentarla davanti al popolo che vive sulla montagna sotto il governo dei giganti ma viene sbranata, la ferina brutalità di quella popolazione non era pronta per comprendere il messaggio dell’opera, spesso è stata rilevata una velata allusione al regime fascista nelle figure dei giganti.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato del titolo "Maschere nude" nella produzione teatrale di Pirandello?
  2. Il titolo "Maschere nude" allude al senso ultimo che Pirandello attribuisce al suo teatro, dove la vita in società è vista come una finzione, e il teatro diventa il luogo in cui questa messinscena viene rivelata.

  3. Quali sono le caratteristiche del teatro grottesco di Pirandello?
  4. Il teatro grottesco di Pirandello, emerso durante la Prima guerra mondiale, si distingue per la critica alla doppiezza della borghesia e per il tema dell'adulterio, spostando l'attenzione dai tradimenti ai ruoli e alle finzioni sociali.

  5. Come viene affrontato il tema della pazzia nelle opere di Pirandello?
  6. Il tema della pazzia è centrale in opere come "Il berretto a sonagli" e "Enrico IV", dove si esplorano le dinamiche tra finzione sociale, ragionamento e atti inconsulti, con personaggi che oscillano tra realtà e follia.

  7. Cosa rappresenta la trilogia del teatro nel teatro di Pirandello?
  8. La trilogia del teatro nel teatro, composta da "Sei personaggi in cerca d’autore", "Ciascuno a suo modo" e "Questa sera si recita a soggetto", esplora il rapporto tra vita e teatro, l'interpretazione delle opere e il ruolo del regista come creatore.

  9. Quali utopie vengono esplorate nell'ultima stagione teatrale di Pirandello?
  10. Nell'ultima stagione teatrale, Pirandello esplora utopie politico-sociali e religiose in opere come "La nuova colonia", "Lazzaro" e "I giganti della montagna", affrontando temi di rinascita e redenzione attraverso la convivenza, la scienza e l'arte.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community