Concetti Chiave
- Liolà è una commedia campestre in tre atti scritta in dialetto agrigentino da Luigi Pirandello nel 1916, durante la Prima Guerra Mondiale.
- La trama ruota attorno a Liolà, un contadino vitale e anarchico, che con le sue azioni di seduzione e vendetta sconvolge le relazioni familiari di Simone Palumbo.
- L'originalità della commedia sta nel relativismo e nella capacità di assumere diversi significati a seconda del punto di vista dei lettori.
- La commedia esplora temi come l'inganno e il desiderio di proprietà, con i personaggi legati alla "roba" e alle dinamiche di potere sociale.
- Liolà è un'opera che intreccia la tradizione letteraria italiana, elevando il dialetto agrigentino a un livello nobile, influenzata da autori come Boccaccio e Machiavelli.
Indice
Informazioni brevi su Liolà
Liolà è la terza commedia nel vernacolo di Pirandello, tra cui “Il berretto a sonagli” e “Pensaci, Giacomino”. Liolà è una commedia campestre in tre atti in dialetto agrigentino pubblicata e scritta nel 1916, durante la prima guerra mondiale.Luigi Pirandello
Luigi Pirandello fu uno scrittore, nato a Girgenti il 28 giugno 1867 da una famiglia di illustri tradizioni patriottiche nella storia del Risorgimento.Sulla commedia Liolà, Pirandello scrive al figlio Stefano (prigioniero degli austriaci), il 24 ottobre 1916: “E, dopo il Fu Mattia Pascal, la cosa mia a cui tengo di più: forse la più fresca e viva.

Trama della commedia
Il 4 Novembre Liolà va in scena, con successo, al teatro Nazionale di Roma e successivamente sarà pubblicata in testo siciliano e traduzione a fronte in lingua italiana, per renderla più comprensibile al pubblico.La trama della commedia è quella del quarto capitolo del ‘Fu Mattia Pascal’ ma si svolge nelle campagne intorno a Girgenti. Un contadino povero, Neli Schillaci detto ‘Liolà’, pieno di vitalità e di temperamento anarchico, che volentieri si presenta ai vicini e al pubblico come un allegro scavezzacollo, mette incinta Tuzza, nipote di Simone Palumbo, vecchio benestante ossessionato dalla sua incapacità di non riuscire ad avere figli. Questa propone allo zio Simone, che accetta, di attribuirgli pubblicamente il figlio, invece di sposare il suo seduttore che sicuramente si sarebbe dimostrato un pessimo padre.
Liolà, mosso da vendetta, mette incinta Mita, moglie del vecchio benestante, che nel frattempo è stata cacciata di casa dal padrone. Zio Simone infine riprende con sé la moglie, preferendo questa paternità legale ai vincoli del matrimonio a quella illegale di Tuzza.
Liolà può ritirarsi trionfante della vendetta su Tuzza e della beffa su zio Simone. E’ una trama di tipo classico, passata anche attraverso i congegni della ‘Mandragola’ di Machiavelli.
Originalità della commedia
L’originalità della commedia Liolà deriva dalla sua complessità e da un sostrato di relativismo che viene allo scoperto e non è esposto didascalicamente, come in altre commedie future di Pirandello. Che il relativismo la governi dall’interno è dimostrato dalla suscettibilità che ha il testo ad assumere sensi diversi a seconda dei variabili punti di vista in cui si possono collocare i suoi lettori. E’ una commedia solare, cioè parla di un contadino “ebbro di sole”, in rapporto con la natura, che riempie nel suo canto la campagna e il mondo ce lo circonda.Liolà è una commedia di passioni: odio, invidia, gelosia, volontà di rivalsa. Lo dice lo stesso Pirandello: “Tuzza è mossa dall’odio per donna Mita” e Liolà agisce spinto dal desiderio di vendetta. E’ la commedia di Tuzza. Lo dice Pirandello: “Il perno di tutta l’azione è Tuzza, figlia della zia Cruci e nipote di don Simone. E tutta la commedia consiste nelle trame che essa ordisce a danno della sua rivale donna Mita”. Ma, se cambia il punto di vista, Liolà diventa la commedia di don Simone. Questi sotto l’aspetto burlesco del “vecchio” della commedia classica e machiavellica, si mostra capace di una dissimulazione radicale, di una fredda, risoluta, inarrestabile decisione; con una spregiudicatezza e un
cinismo senza pentimenti, strumentalizza Liolà e le sue donne al fine di ottenere quel erede legale che pretende la sua passione proprietaria. Alla fine, in questa prospettiva, è lui che ne esce vincitore.
Aspetti della commedia
Il racconto che fa capo a don Simone si può raccontare anche nella prospettiva della “roba” (=proprietà). Se la commedia non volta sulle ali di Liolà e pesa stabilmente sulla terra è a causa dell’attrazione che vincola tutti i personaggi alla “roba”. Quindi Liolà è una commedia della “roba”.Sotto un altro aspetto è una commedia degli inganni: tutti ingannano tutti. Liolà dice: “Lu finciri è virtù; e cu’ ‘un sapi finciri ‘un sapi rignari” (“ Il fingere è virtù e chi non sa fingere non sa regnare”). Liolà è uno spensierato seduttore, ma anche un contadino, un ribelle sociale che fa le beffe del padrone.
Commento della commedia
In Liolà si trova attuata la poetica dell’umorismo dei contrari, della maschera e del volto, della vita e della forma. Lo stallo, l’invariabilità delle forme della società contadina, sono per un momento vinte dall’impeto vitale di Liolà e dai suoi canti contestatori.Don Simone è un personaggio più “buffo”, ma nasconde la segreta sofferenza dell’impotenza e della paternità mancata; il suo sottoporsi al ludibrio della piccola società che lo circonda dissimula una capacità di violenza e di determinazione che sovrappongono alla fine la equivoca maschera di vincitore e quella dell’uomo deriso.
La stessa maschera solare di Liolà nasconde una cupezza che lo rende capace più di vendetta che di amore.
Liolà, raffinata commedia letteraria
Nessun altro testo teatrale pirandelliano affonda così la sua genesi nella traduzione alta della letteratura italiana. Lo spazio letterario nel quale vive la commedia Liolà è quello ripetutamente frequentato dai novellieri, poeti e commediografi quali Boccaccio e Lorenzo De’ Medici, Machiavelli e Goldoni.Molti sono stati i critici che hanno trovato e origini di questa commedia in Teocrito negli idilli pastorali nell’Arcadia. La mimesi dialettale non avviene al livello dello stile basso, anzi al contrario, Pirandello, convinto apologeta del proprio dialetto, lo eleva alla dignità della lingua.
Progetto Alternanza Scuola Lavoro.
Domande da interrogazione
- Qual è l'ambientazione e il contesto storico della commedia Liolà?
- Chi è il protagonista della commedia e quale ruolo svolge nella trama?
- Quali sono i temi principali trattati nella commedia Liolà?
- In che modo la commedia Liolà si distingue per la sua originalità?
- Come viene rappresentato il personaggio di don Simone nella commedia?
Liolà è una commedia campestre in tre atti, scritta in dialetto agrigentino e pubblicata nel 1916 durante la prima guerra mondiale.
Il protagonista è Neli Schillaci, detto 'Liolà', un contadino poeta e allegro scavezzacollo, che mette incinta due donne, Tuzza e Mita, innescando una serie di eventi che culminano in una vendetta contro zio Simone.
I temi principali includono il relativismo, le passioni umane come odio e vendetta, e la commedia degli inganni, dove tutti i personaggi ingannano gli altri per raggiungere i propri scopi.
L'originalità di Liolà risiede nella sua complessità e nel relativismo che permette al testo di assumere significati diversi a seconda dei punti di vista dei lettori, oltre a essere una commedia solare e di passioni.
Don Simone è rappresentato come un personaggio buffo e burlesco, ma capace di dissimulazione e determinazione, che alla fine emerge come vincitore nonostante le sue sofferenze segrete e la paternità mancata.