Concetti Chiave
- Il "Cantico di Frate Sole" di San Francesco d'Assisi è un inno in volgare umbro destinato al canto gregoriano, celebrando la fratellanza tra tutte le creature come figli di Dio.
- Il testo non segue una struttura metrica precisa, ma utilizza assonanze e omofonia per arricchire il significato delle parole, come "sole/splendore/significazione".
- Il componimento è diviso in due parti tematiche, con la seconda parte, più recente, che riflette la consapevolezza della morte imminente di San Francesco.
- La religiosità del cantico promuove un'idea di fratellanza universale e un antropocentrismo positivo, dove l'uomo è al centro del creato.
- L'uso ripetuto di aggettivi e il termine "per" per ciascuna creatura esprime l'intenso affetto di San Francesco verso il Creatore e le sue opere.
Altissimu, onnipotente, bon Signore,
Tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione.
Ad Te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu Te mentovare.
Indice
Lodi alle Creature
Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le Tue creature,
spetialmente messor lo frate Sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de Te, Altissimo, porta significatione.
Riflessioni sulla Morte
Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle:
in celu l’ài formate clorite et pretiose et belle.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate Vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale a le Tue creature dài sustentamento.
Laudato si’, mi’ Signore, per sor’Aqua,
la quale è multo utile et umile et pretiosa et casta.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate Focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba.
Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo
Tuo amore
et sostengo infirmitate et tribulatione.
Beati quelli ke ‘l sosterrano in pace,
ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra Morte corporale,
dalla quale nullu homo vivente pò skappare:
guai a•cquelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke troverà ne le Tue santissime volutati,
ka la morte seconda no ‘l farrà male.
Laudate e benedicete mi’ Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate.
Analisi del Cantico
Dal punto di vista metrico, non è possibile individuare una struttura metrica precisa.
Le rime sono rare, ma le assonanze presenti. Il testo che è stato composto in volgare umbro, era destinato ad essere cantato secondo le modalità del canto gregoriano, come si faceva per il canto dei salmi.
Il componimento oltre a portare il titolo di Cantico di Frate Sole, in quanto, fra le creature, il sole è quella che può essere avvicinata maggiormente sa Dio come fonte di vita, porta anche il titolo di Canto delle creature. Le cose create ricordate nel componimento sono tutte precedute dal terme fratello o sorella, questo per indicare tutte, come gli esseri umani, sono figli di Dio e quindi dello stesso padre. Un altro problema su cui i critici si sono spesso soffermati è la data della composizione. Di solito si dice che l’opera fu scritta nel 1224, pochi anni prima della morte di S. Francesco. Tuttavia, occorre notare dal ventitreesimo verso e fino alla fine si nota uno stacco tematico, rispetto ai versi precedenti che infondono pace e serenità. Quindi sembra che il cantico sia stato composto in due tempi: l’ultima parte sarebbe più recente e risalirebbe al momento in cui a s. Francesco gli fu annunciato che la morte era vicina.
Religiosità e Antropocentrismo
La religiosità che scaturisca del canto è ben diversa da quelle contemporanee e soprattutto da quelle di Jacopone da Todi basata sulla negativi e sul rifiuto di ogni aspetto della vita terrena. La religiosità del Cantico si basa sul concetto di Dio, padre di tutte le creature e quindi all’idea della fratellanza fra tutti gli elementi del creato.. In questa visione, l’uomo occupa un posto centrale ed alcuni hanno parlato per questo di antropocentrismo. Infatti, le creature sono viste nel loro aspetto positivo sia intrinseco che in funzione dell’uomo e del giudizio che esso ha nei confronti: l’acqua e le stelle sono preziose se rapportata all’uomo, l’area forniste il sostentamento e la terra fornisce i frutti.
Omofonia e Affetto
Nel testo sono frequenti le assonanze, cioè termini con vocali finali identiche, successive a quelle su cui cade l’accento tonico: sole/splendore/significazione, vento/tempo. Questo ripetersi di suoni identici, chiamata omofonia, crea un rapporto fra le varie parole arricchendone quindi il significato. Un esempio ci è dato dal termine splendore che arricchisce l’immagine del sole, collegandola a Dio di cui è testimonianza (= significatione).
Da notare, infine,l’uso di diversi aggettivi riferiti alla stessa creatura (sora luna e le stelle……….clarite et pretiose et belle; per sor’ acqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta): questo dimostra l’intensa forma di affetto che S. Francesco prova verso di esse ed automaticamente verso il Creatore. Ogni cosa creata è preceduta da un “per” che può essere interpretato in tanti modi:
• per = attraverso, per mezzo, cioè attraverso la lode delle creature si arriva alla lode del creatore
• per = complementi di agente (cfr, francese “par”) e quindi che Dio sia lodato dalle sue creature
• per = complemento di causa, cioè che Dio sia lodato perché ha creato il sole, la luna, la terra, ecc…
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del "Cantico di Frate Sole"?
- Come viene rappresentata la morte nel testo?
- Qual è la struttura metrica del cantico?
- In che modo il cantico esprime la religiosità di San Francesco?
- Qual è il significato dell'uso di aggettivi nel cantico?
Il tema principale del "Cantico di Frate Sole" è la lode a Dio attraverso le sue creature, evidenziando la fratellanza tra tutti gli elementi del creato e la centralità dell'uomo in questa visione.
La morte è rappresentata come una sorella inevitabile per tutti gli esseri viventi, ma non temuta da coloro che vivono secondo la volontà di Dio, poiché non farà loro del male.
Il cantico non segue una struttura metrica precisa, ma presenta assonanze e omofonia, caratteristiche che arricchiscono il significato delle parole e creano un legame tra di esse.
La religiosità espressa nel cantico si basa sull'idea di Dio come padre di tutte le creature, promuovendo la fratellanza tra di esse e un approccio positivo verso la vita terrena, in contrasto con altre visioni più negative.
L'uso di diversi aggettivi per descrivere le creature dimostra l'affetto intenso di San Francesco verso di esse e, di conseguenza, verso il Creatore, sottolineando la bellezza e l'importanza di ogni elemento del creato.