Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Angelo Poliziano, poeta e filologo dell'Umanesimo, fu strettamente legato a Lorenzo il Magnifico e visse alla corte dei Medici.
  • Nell'Epistola a Jacopo Antiquario, Poliziano descrive le ultime ore di Lorenzo, evidenziando il suo ruolo di grande mecenate e sostenitore della cultura.
  • Il testo esprime la commozione e gratitudine di Poliziano verso Lorenzo, sottolineando l'importanza della cultura e dei letterati nella corte medicea.
  • Lorenzo, nei suoi ultimi momenti, manifesta il desiderio di completare la Biblioteca Mediceo Laurenziana, simbolo del suo impegno per la cultura.
  • Poliziano dipinge un ritratto di Lorenzo come uomo di virtù, amante della cultura e dei libri, contrapposto alla critica successiva dell'Ariosto.

Indice

  1. La vita di Angelo Poliziano
  2. L'epistola a Jacopo Antiquario
  3. Gli ultimi momenti di Lorenzo
  4. Il rammarico di Lorenzo
  5. Il ritratto di Lorenzo

La vita di Angelo Poliziano

Angelo Poliziano, uno dei massimi poeti e filologi dell’Umanesimo, era molto legato a Lorenzo il Magnifico e visse per molti anni alla corte dei Medici dove ricopri incarichi importanti, come cancelliere di Lorenzo e precettore del figlio Piero. Accolto, onorato e protetto nel palazzo mediceo in via Larga a Firenze, egli era libero di studiare e di scrivere a suo piacimento. Fu anche testimone della congiura dei Pazzi che comportò l’uccisione di Giuliano. Muore nel 1494, a 40 anni, due anni dopo la morte di Lorenzo il Magnifico. Piero de’ Medici aveva cercato di farlo nominare cardinale: ovviamente una scelta dettata da interessi di Stato e non certo legato ad una vocazione religiosa. Il tentativo fallì perché prima che le trattative fossero concluse il regime mediceo cadde e con esso fu travolto anche Poliziano.

L'epistola a Jacopo Antiquario

NellEpistola a Jacopo Antiquario, Poliziano testimonia le ultime ore di Lorenzo e riporta i suoi ultimi pensieri. Alla fine ne fa anche un ritratto che dipinge Lorenzo uno dei più grandi mecenati dell’epoca.

Gli ultimi momenti di Lorenzo

Accanto a Lorenzo il Magnifico, ormai in fin di vita, il poeta prova un sentimento di grande commozione e un sentimento di profonda gratitudine nei confronti di colui che era sempre stato il suo benefattore. Un particolare molto significativo della personalità di Lorenzo è che negli ultimi momenti egli rivolge un affettuoso pensiero anche a Pico della Mirandola, l’amico filosofo che desidera vedere prima di morire.

Quando Pico della Mirandola esce, entra nella stanza Gerolamo da Ferrara, un predicatore molto preparato e in odore di santità. Egli esorta Lorenzo ad avere fede in Dio e lo invita per il futuro, a condurre una vita virtuosa. Infine, lo aiuta ad accogliere la morte con rassegnazione, nell’eventualità che questo momento dovesse arrivare. Le risposte di Lorenzo sono rassicuranti ed afferma che niente gli sarà più dolce della morte se questa è la volontà di Dio.

Il rammarico di Lorenzo

Ancora più significato è il fatto che Lorenzo si rammarichi di non poter vedere completata la biblioteca da lui destinata a facilitare gli studi dei numerosi letterati che gravitavano intorno alla corte medicea. Si tratta della Biblioteca Mediceo Laurenziana, fondata da Cosimo il Vecchio.

Il ritratto di Lorenzo

Il tema è anche ripreso alla fine del brano dopo aver dipinto il ritratto di Lorenzo “Il ritratto è costituito da una rassegna, assai comune, delle virtù di Lorenzo: calma, serenità, moderazione nei momenti favorevoli e di disgrazia, liberalità, magnificenza. Ma soprattutto l’amore per la cultura, per gli uomini di lettere e per i libri, un particolare che soltanto un intellettuale come il Poliziano avrebbe potuto apprezzare.

In sintesi, si può affermare che nell’ Epistola, il Poliziano ci dà un quadro completo del mecenatismo di Lorenzo il Magnifico e dei suoi perfetti rapporti con i letterati, un quadro totalmente e profondamente all’opposto rispetto a quello che ci dipingerà qualche anno più tardi l’Ariosto nell’Orlando furioso e nelle Satire

Domande da interrogazione

  1. Chi era Angelo Poliziano e quale ruolo aveva alla corte dei Medici?
  2. Angelo Poliziano era un poeta e filologo umanista, molto legato a Lorenzo il Magnifico, e ricopriva incarichi importanti come cancelliere e precettore del figlio Piero alla corte dei Medici.

  3. Cosa descrive Poliziano nell'Epistola a Jacopo Antiquario?
  4. Nell'Epistola a Jacopo Antiquario, Poliziano descrive le ultime ore di Lorenzo il Magnifico, i suoi pensieri finali e ne fa un ritratto come uno dei più grandi mecenati dell'epoca.

  5. Quali sentimenti prova Poliziano negli ultimi momenti di Lorenzo?
  6. Poliziano prova un sentimento di grande commozione e profonda gratitudine verso Lorenzo, il suo benefattore, durante i suoi ultimi momenti di vita.

  7. Di cosa si rammarica Lorenzo il Magnifico prima di morire?
  8. Lorenzo si rammarica di non poter vedere completata la Biblioteca Mediceo Laurenziana, destinata a facilitare gli studi dei letterati della corte medicea.

  9. Come viene descritto il ritratto di Lorenzo da Poliziano?
  10. Il ritratto di Lorenzo da Poliziano evidenzia le sue virtù come calma, serenità, liberalità, magnificenza e soprattutto il suo amore per la cultura e i libri, apprezzato particolarmente da intellettuali come Poliziano.

Domande e risposte

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